domenica 26 ottobre 2025

6. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

  6. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

11.0 Abbiamo cenato due volte (io sempre fedele alla "Poutine") in questo ristorante del Plateau Mont Royal, la Banquise. Servizio cordiale, veloce. Ambiente gradevole (magari un po' strettini, ma non diversamente da altri posti) Nella seconda cena ho provato una "poutine" più elaborata rispetto a quella ordinata all'esordio. Mentre nelle giornate nelle quali eravamo a zonzo per Montreal, in una abbiamo seguito il consiglio di provare i Bagel e siamo passati da due fornai anche questi "rinomati", La Maison du Bagel in rue st. Viateur (che abbiamo mangiato seduti sulle panche del Caffé Olimpico poco lontano crogiolandoci al sole e bevendo un cappuccino) e altri da Fairmount Bagel.






11.1 Se il giorno precedente abbiamo trovato e omaggiato Leonard Cohen davanti al murale che lo rappresenta, oggi per fortuna e per caso abbiamo trovato il murale che rappresenta Mordecai Richler, l'autore del grande "La versione di Barney" e ovviamente non ho potuto fare a meno di farmi fotografare davanti al suo ritratto












11.2 Ecco qualche istantanea della case della zona di Plateau Mont Royal, prossimamente ne pubblicheremo altre con qualche particolarità che ci ha colpito 

 

11.3 In Place d'Armes che si apre di fronte a Notre Dame, avendo la basilica alle spalle, sulla sinitra ci sono queste due strane statue. Sono evidentemente caricaturali, e rivolte con irriverente e divertente sarcasmo ciascuna verso un simbolo culturale opposto. L'inglese sta guardando la Basilica e la francese sta guardando la Banca di Montreal Per quel poco che abbiamo potuto conoscere di Montreal, ci sembrano piuttosto ben rappresentative dello spirito del luogo.







giovedì 23 ottobre 2025

5. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

 5. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

10.0 Per ora nella stragrande maggioranza dei casi, forse anche al 100%, le stoviglie e le posate usate  nei luoghi dove abbiamo mangiato sono in materiale compostabile. Con buona pace di Trump. Grande Canada. Dire che il cambiamento climatico è una truffa… è una truffa.


 

 


10.1 Il mercato Atwater è stato abbastanza deludente, vale la pena andare se si ha intenzione di pranzare (noi abbiamo pranzato a base di pollo portoghese - il pollo alla portoghese è un piatto forte nella cucina di Montreal -  nella food court esterna) e poi percorrere l'alzaia del canale Lachine (consigliato)






10.2 Abbiamo visto da lontano (interessanti, ma un po' lontani da raggiungere e noi arrivavamo da una lunga camminata che dal Mont Royal ci aveva portati al mercato Atwater e poi lungo i cinque chilometri del Canale Lachine fino al porto vecchio) Habitat 67, un complesso di appartamenti in stile brutalista che sembrano una serie di cubi fusi insieme. Risalgono all'EXPO del 67, da cui il numero nel nome


10.3 Controllo di vicinato in salsa canadese










10.4 Il Parc la Fontaine è un grande parco al centro del Plateau Mont Royal. Si accede al parco liberamente, senza cancelli o barriere. Nella parte sud un bel laghetto a forma di S. 






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sabato 18 ottobre 2025

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

 WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

8.    Lungo il canale Lachine (che abbiamo percorso tutto a piedi da Atwater al Vieux Port) sorgono un considerevole numero di condomini di generose dimensioni che ci sono apparsi anche di alto livello. Lo abbiamo dedotto dalle ampie balconate che corrono lungo i lati del condominio, ciascuna da metà di un lato a metà dell’altro lato. Dalla metratura dei balconi si possono ipotizzare appartamenti ampi, protessi da grandissime vetrate forse finalizzate a catturare e lasciar entrare nelle case la maggior luce possibile. Praticamente quasi tutte le pareti afferenti i balconi sono composte da vetrate.



9. Chissà come si dice “maratona Mentana” in Quebec? 

9.1 Segnale stradale da importare 


9.2 Il pensiero di Mandela, uno che ha speso 27 anni "avendo il coraggio anche quando non c'era speranza" (come diceva il Presidente Partigiano) per riuscire a veder realizzato il suo obiettivo di giustizia contro gli oppressori (potenti e appoggiati dai potenti tra l'altro) suona oggi a un tempo utopico e ammonitore a non cedere. Cosa c'è di più utopico e velleitario della Global Sumud Flotilla (contro la feroce e arrogante violenza, di chi sa di dettar legge, oggi degli israeliani) Se un giorno ci sarà giustizia dovremo ricordare del piccolo enorme sassolino portato dalla Flotilla. 




9.3 I trasporti di Montreal erano in sciopero, andando dal Mont Royal al mercaro Atwater siamo passati in mezzo a un picchetto di lavoratori 


9.4 Purtroppo anche a Montreal abbiamo visto replicata la brutta abitudine nostranamente molto diffusa di disperdere nell'ambiente le cicche di sigarette 





9.5 L'abitudine di disseminare quasi ogni luogo di panchine (tra cui quelle rosse con l'ampio schienale ormai segno identificato del Canada) e di tavoli da picnic è un pregio che caratterizza uno Stato rilassato che preferisce probabilmente il benessere di molti alla ricercata scomodità per pochi (penalizzando i molti)


9.6 Secondo me ad Antonella piace più il bere il caffé o il cappuccio nel bicchierone di carta che il contenuto (ma qui sul porto di Montreal era buono anche il contenuto) 





sabato 11 ottobre 2025

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

 WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

7.     Il Parc du Mont Royal, la collina boscosa che separa i quartieri meridionali da quelli settentrionali di Montreal è un luogo bellissimo. In un attimo, imboccato il sentiero lungo una breve via contornata da case stupende e scoiattoli indaffarati, la città scompare e ci trova immersi nella natura. I percorsi sono ampi, ben tenuti, piacevoli e non faticosi. Crediamo, anche cogliendo i suggerimenti dei cartelli, che in inverno questi ampi sentieri diventino piste per lo sci da fondo. E’ stato un piacere passeggiare fino al belvedere Kondariok davanti allo Chalet. Dopo aver fatto un po’ di foto e aver individuato il grande murale che sulla parete di un alto palazzo omaggia Leonard Cohen (lo avevamo visto anche da immediatamente sotto, cercandolo invano a destra e sinistra finché voltandoci non ce lo siamo trovati, immenso e bellissimo, di fronte), siamo scesi al Lac du Castors. E’ impressionante il numero di panchine, sedie e tavolini che sono disseminati per tutto il parco. Lo abbiamo visitato di lunedì eppure era molto frequentato, da camminatori, turisti, corridori, ciclisti.








Antonella non perde un minuto per tenere i contatti social, ha molte follower da tenere aggiornate













giovedì 9 ottobre 2025

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO 

CURIOSO


4. Poutine. Provata. Subito la prima cena. La “classica”, senza elaborazioni e ingredienti aggiunti. Patatine, sugo di carne e formaggio. Ristorante “la Banquise” al Plateau Mont Real. Bel posto, informale, curato e servizio cortesemente amichevole oltre che spigliato. Acqua a volontà. Ogni volta che mi capita di andare in un ristorante in Italia pagando due o tre euro una bottiglia che vale un decimo, vedo nero. Ieri ci hanno portato subito un bicchierone colmo, e poi, avendone chiesta ancora, ci hanno portato direttamente una caraffa. Volete sapere come è la Poutine? Buona. Molto buona. Ci tornerei, magari prendendo ancora la versione classica.

5.      Come trovo Montreal? La trovo una bella città. Mi spiego. Non vedo monumenti particolari e la storia si legge nelle statue, vuoi di francesi, vuoi di inglesi, che a volte sembrano fronteggiarsi (e in Place d'Armes lo fanno con molta arguzia e ironia (vedrete le foto). Per certi versi sembra un po’ disordinata, oppure informale. Lascia la sensazione che ci si viva bene (chi può permetterselo – alla fine del quartiere cinese verso il porto un piccolo assembramento di senza tetto, minuscolo rispetto a Los Angeles, ma comunque c’è – si è formato vicino agli spazi di un ente caritatevole). Lo dico sempre: scivolo sul ghiaccio, non posso in due giorni scavare. Non conosco il costo delle case, il costo della vita, non uso (e spero di non doverlo fare) il sistema sanitario, non ho idea di come funzionino le scuole. Confermo: per chi ha le risorse sembra una città che consenta di trovare il modo per godersi la vita. Forse siamo condizionati dal francese che contende all’inglese la parlata (scopriremo più avanti come Montreal sia bilingue rispetto ad altri luoghi del Quebec), ma un allure gallico sembra pervaderla. Gli spazi dove la città si presenta moderna grattando il cielo sono abbastanza limitati (lo si comprende bene dal “belvedere Kondarionk” sul Mont Royal). Non sembra una città cartolina, complessivamente ben tenuta, mostra certi scorci che appaiono trasandati (oi molto informali).

6.     Si cammina. Parecchio. Oggi 20 km, ieri quasi 15 (n parte negli infiniti corridoi degli aeroporti). Oggi inoltre la SMR è ON STRIKE. Siamo riusciti a prendere il bus prima dell’inizio dello sciopero (autista molto cortese, in pantaloni corti, che alla domanda sull’itinerario del bus che stava guidando non mi ha risposto “non sai leggere il display?” e ci ha dato le indicazioni necessarie. Ma una volta scesi dal bus, tutto il resto dell’itinerario lo abbiamo percorso camminando.


una serie di fotografie della sorprendente Basilique Notre-Dame de Montréal