lunedì 1 gennaio 2024

WANDERLUST _ TAIWAN 2023 _CAP 10.0.1

 WANDERLUST _ TAIWAN 2023 _CAP 10.0.1

1 DICEMBRE (CREDO) PROBABILMENTE SOPRA LA BIRMANIA. ORA LOCALE 2.30 AM

Sul volo di rientro. Oggi è stata una bella lunga giornata, nella prima parte abbiamo visto un altro scorcio di Tainan, poi nel pomeriggio ci siamo dedicati al lungo viaggio verso l’aeroporto di Taynouan per imbarcarci per il volo del ritorno.

Consumata l’ultima ottima colazione al Grand Banyan, con il rammarico di non aver, per limiti oggettivi, potuto assaggiare tutte le proposte del grande buffet, ci siamo diretti alla stazione degli autobus per cercare la linea per Anping.

Anping è una (in Italia diremmo) frazione del comune di Tainan, verso ovest, verso lo stretto di Taiwan. E’ caratterizzata dalla antica presenza dei mercanti Olandesi della Compagnia delle Indie Orientali che occuparono questa parte di Taiwan per utilizzarla come base per il commercio fino a quando non furono scacciati dalle truppe del generale imperiale Koxinga (personaggio “venerato” a Tainan).

Un breve filmato visto al museo del forte di Anping, costruito sulla base del vecchio Fort Zeelandia, ha spiegato che la conformazione urbanistica delle case di alcune vie di Anping sono basate sulle leggi Olandesi che tassavano in base all’ampiezza del fronte sulla via pubblica.

Il bus della linea 2 che abbiamo utilizzato è uno della flotta dei bus elettrici che ho visto girare in Tainan. Veicolo nuovi, grandi, con circa 30 posti a sedere. Mi ha colpito che l’autista (lo ha notato Antonella) guidasse in ciabatte. Ma non mi è mai sembrato di vedere un autista di bus in divisa (diversamente dal personale delle ferrovie che mi sembra più curato nell’aspetto). Un’altra caratteristica che ho notato, anche se è una osservazione che non può essere ovviamente generalizzata e di carattere scientifico, è che non ci sono autiste donne a Taiwan.

Torniamo a noi. La differenza tra metropolitana, treno (insomma ferro) e gomma, ovvero i bus di linea, è piuttosto netta e lo si comprende oltre che dalla qualità dei bus anche dalla accuratezza delle informazioni.

Per esempio oggi abbiamo atteso il bus 2 nel quadrante della rotonda davanti alla stazione ferroviaria, salvo accorgersi, dopo aver versato tutta la moneta nella cassetta del pagamento in contanti che non era il 2 giusto! Poco male, avevamo versato non più di un euro. Finalmente troviamo il 2 giusto e l’autista ha deciso che 50 dollari al posto di 80 possono bastare (non avevamo sufficiente moneta).

Seguendo il percorso sulla cartina raggiungiamo Anping e casualmente, cercando la strada per Fort Anping passiamo in un vero e proprio mercato che si sviluppa ai due lati della strada. Bancarelle con carne (credo solo di maiale), pesce (abbiamo visto una signora mangiare specie di calamari crudi assicurandoci della loro bontà, ma Antonella mi ha impedito di prenderli), bancarelle con minutaglie e altre con frutta si alternavano a piccoli ristoranti di strada. Il mercato, in ogni luogo del mondo è sempre una nota interessante di colore e di espressione di consuetudini.

Prima del forte abbiamo visitato il tempio dedicato a Mazu (il numero di templi che abbiamo visto anche solo sfiorandoli nei nostri cammini è impressionante) dove abbiamo potuto vedere un poster con la spiegazione del rito del (traduco sommariamente) bastoncino della fortuna cinese, che è composto da diversi passaggi ai quali abbiamo assistito parecchie volte senza comprendere. Le fasi coinvolgono tre strumenti, a quanto ho capito, un primo con l’utilizzo di due semicerchi rossi con una parte piatta e una arrotondata che vanno lanciati e a seconda di come cadono danno un primo responso (pubblico le foto del poster, non mi dilungo qui), la seconda fase prevede la scelta del bastoncino che deve rispondere a determinati requisiti, e infine secondo le indicazioni ricevute si apre un cassettino preciso in un mobiletto che contiene un foglio con una divinazione. Se ho ben capito questo rito ha un nome I CHING che non mi giunge nuovo ma che non ha mai suscitato il mio interesse. Mi incuriosisce ora che l’ho visto praticato.

Come scrivevo il forte è interessante, ha un piccolo museo e dei filmati didattici. Anche una brutta e avulsa torre di osservazione con i vetri piuttosto sporchi che di buono consente la vista del tempio dall’alto.

Ci siamo poi diretti verso la Vecchia casa del mercante, una piacevole costruzione in stile europeo che ha accanto anche un vecchio Hong abbandonato che à stato colonizzato letteralmente da un Banynan enorme con le sue radici che discendono dai rami. E’ bellissimo e impressionante, tanto grande e ramificato che di sicuro le fotografie non rendono la corretta visione dal vivo.

Terminata la visita ad Anping siamo andati alla fermata del 2 per tornare in città, con l’intenzione di tornare a mangiare ravioli dove abbiamo cenato ieri sera. La nostra aspettativa è andata delusa. Il ristorante era chiuso, lavora solo di serva. Veramente un peccato, credo sia stata la cena più buona di tutto il viaggio. Ci siamo consolati con un gelato.

Per il resto il pomeriggio, come già scritto, è stato occupato da una sequenza di cambi di mezzo di trasporto. Da Tainan a Sholun con il treno locale (più una metropolitana di superficie che un treno). Poi l’alta velocità fino a Tayouan e infine la MRT fino al terminal 2 dell’aeroporto. E ora l’aereo. Mentre sto scrivendo queste righe abbiamo superato il tempo dalla partenza ( 8 ore) rispetto al tempo mancante all’arrivo ( 7 ore).

Ma di questo volo non c’è molto da dire.




























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