WANDERLUST _ TAIWAN 2023 _CAP 10.0.1
1 DICEMBRE (CREDO) PROBABILMENTE SOPRA LA BIRMANIA. ORA
LOCALE 2.30 AM
Sul volo di rientro. Oggi è stata una bella lunga giornata,
nella prima parte abbiamo visto un altro scorcio di Tainan, poi nel pomeriggio
ci siamo dedicati al lungo viaggio verso l’aeroporto di Taynouan per imbarcarci
per il volo del ritorno.
Consumata l’ultima ottima colazione al Grand Banyan, con il
rammarico di non aver, per limiti oggettivi, potuto assaggiare tutte le
proposte del grande buffet, ci siamo diretti alla stazione degli autobus per
cercare la linea per Anping.
Anping è una (in Italia diremmo) frazione del comune di
Tainan, verso ovest, verso lo stretto di Taiwan. E’ caratterizzata dalla antica
presenza dei mercanti Olandesi della Compagnia delle Indie Orientali che
occuparono questa parte di Taiwan per utilizzarla come base per il commercio
fino a quando non furono scacciati dalle truppe del generale imperiale Koxinga
(personaggio “venerato” a Tainan).
Un breve filmato visto al museo del forte di Anping,
costruito sulla base del vecchio Fort Zeelandia, ha spiegato che la
conformazione urbanistica delle case di alcune vie di Anping sono basate sulle
leggi Olandesi che tassavano in base all’ampiezza del fronte sulla via
pubblica.
Il bus della linea 2 che abbiamo utilizzato è uno della
flotta dei bus elettrici che ho visto girare in Tainan. Veicolo nuovi, grandi,
con circa 30 posti a sedere. Mi ha colpito che l’autista (lo ha notato
Antonella) guidasse in ciabatte. Ma non mi è mai sembrato di vedere un autista
di bus in divisa (diversamente dal personale delle ferrovie che mi sembra più
curato nell’aspetto). Un’altra caratteristica che ho notato, anche se è una
osservazione che non può essere ovviamente generalizzata e di carattere
scientifico, è che non ci sono autiste donne a Taiwan.
Torniamo a noi. La differenza tra metropolitana, treno (insomma
ferro) e gomma, ovvero i bus di linea, è piuttosto netta e lo si comprende
oltre che dalla qualità dei bus anche dalla accuratezza delle informazioni.
Per esempio oggi abbiamo atteso il bus 2 nel quadrante della
rotonda davanti alla stazione ferroviaria, salvo accorgersi, dopo aver versato
tutta la moneta nella cassetta del pagamento in contanti che non era il 2
giusto! Poco male, avevamo versato non più di un euro. Finalmente troviamo il 2
giusto e l’autista ha deciso che 50 dollari al posto di 80 possono bastare (non
avevamo sufficiente moneta).
Seguendo il percorso sulla cartina raggiungiamo Anping e
casualmente, cercando la strada per Fort Anping passiamo in un vero e proprio
mercato che si sviluppa ai due lati della strada. Bancarelle con carne (credo
solo di maiale), pesce (abbiamo visto una signora mangiare specie di calamari
crudi assicurandoci della loro bontà, ma Antonella mi ha impedito di
prenderli), bancarelle con minutaglie e altre con frutta si alternavano a
piccoli ristoranti di strada. Il mercato, in ogni luogo del mondo è sempre una
nota interessante di colore e di espressione di consuetudini.
Prima del forte abbiamo visitato il tempio dedicato a Mazu (il
numero di templi che abbiamo visto anche solo sfiorandoli nei nostri cammini è
impressionante) dove abbiamo potuto vedere un poster con la spiegazione del
rito del (traduco sommariamente) bastoncino della fortuna cinese, che è
composto da diversi passaggi ai quali abbiamo assistito parecchie volte senza
comprendere. Le fasi coinvolgono tre strumenti, a quanto ho capito, un primo
con l’utilizzo di due semicerchi rossi con una parte piatta e una arrotondata
che vanno lanciati e a seconda di come cadono danno un primo responso (pubblico
le foto del poster, non mi dilungo qui), la seconda fase prevede la scelta del
bastoncino che deve rispondere a determinati requisiti, e infine secondo le
indicazioni ricevute si apre un cassettino preciso in un mobiletto che contiene
un foglio con una divinazione. Se ho ben capito questo rito ha un nome I CHING
che non mi giunge nuovo ma che non ha mai suscitato il mio interesse. Mi
incuriosisce ora che l’ho visto praticato.
Come scrivevo il forte è interessante, ha un piccolo museo e
dei filmati didattici. Anche una brutta e avulsa torre di osservazione con i
vetri piuttosto sporchi che di buono consente la vista del tempio dall’alto.
Ci siamo poi diretti verso la Vecchia casa del mercante, una
piacevole costruzione in stile europeo che ha accanto anche un vecchio Hong
abbandonato che à stato colonizzato letteralmente da un Banynan enorme con le
sue radici che discendono dai rami. E’ bellissimo e impressionante, tanto
grande e ramificato che di sicuro le fotografie non rendono la corretta visione
dal vivo.
Terminata la visita ad Anping siamo andati alla fermata del
2 per tornare in città, con l’intenzione di tornare a mangiare ravioli dove
abbiamo cenato ieri sera. La nostra aspettativa è andata delusa. Il ristorante
era chiuso, lavora solo di serva. Veramente un peccato, credo sia stata la cena
più buona di tutto il viaggio. Ci siamo consolati con un gelato.
Per il resto il pomeriggio, come già scritto, è stato
occupato da una sequenza di cambi di mezzo di trasporto. Da Tainan a Sholun con
il treno locale (più una metropolitana di superficie che un treno). Poi l’alta
velocità fino a Tayouan e infine la MRT fino al terminal 2 dell’aeroporto. E
ora l’aereo. Mentre sto scrivendo queste righe abbiamo superato il tempo dalla
partenza ( 8 ore) rispetto al tempo mancante all’arrivo ( 7 ore).
Ma di questo volo non c’è molto da dire.
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