mercoledì 26 ottobre 2016

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE) quinto Giorno – seconda parte

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE)
quinto Giorno –  
seconda parte  (solo foto Segesta)
Giovedì 6 ottobre B&B NonnaSara












martedì 25 ottobre 2016

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE) quinto Giorno – prima parte

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE)
quinto Giorno – prima parte
Giovedì 6 ottobre B&B NonnaSara

Segesta è un bel sito archeologico sperduto in messo alle colline del trapanese e reso, da questa su estemporaneità rispetto al luogo, ancora più affascinante.
Il tempio, apparentemente intero ( ma manca il tetto), isolato su una collinetta e visibile da diversi belvedere, dal basso e dall'alto, è spettacolare, ma ciò che più ho apprezzato oggi è l'anfiteatro, costruito su una vicina collina all'estremo lato opposto della piccola acropoli. Scenograficamente l'anfiteatro, non piccolo in verità, ha come quinta il paesaggio ai piedi, una vallata di campi coltivati rotta solo dalla autostrada che si snoda verso sud e le colline al lato opposto.
Il mio apprezzamento non è dovuto solo alla oggettiva bellezza del teatro, bensì risiede anche nella ammirazione per una civiltà che progetta e costruisce opere così mirabili e così valorizzate non per pregare ma per proporre e trasmettere cultura e per indagare nel profondo dell'animo umano.
Salendo verso il teatro e l'acropoli abbiamo incontrato, a uno dei tornati della strada, quello che offriva un po' di ombra, alcuni lavoratori del posto che parcheggiate le macchine di servizio e operatrici, stavano facendo una pausa. Non li abbiamo trovati invece al ritorno, circa un'ora dopo, a quel posto perchè si erano spostati, con l'ombra, andando a continuare la pausa una decina di metri più a valle, obbligati a sdraiarsi perchè gli arbusti che facevano ombra erano molto bassi.
In compenso nei pochi bagni a disposizione dei turisti mancava la carta igienica. Ora mi chiedo: in un posto che a Ottobre attira tanta gente (non oso immaginare d'estate, che progetto organizzativo ci vuole per capire che, in mezzo al nulla, i wc sono utili, usati e che occorra controllare più volte al giorno che siano puliti e riforniti, con la carta igienica, i dispenser per il sapone funzionanti e pieni, la carta per asciugare le mani presente nel contenitore?
Abbiamo ripreso l'autostrada (per chi se lo chiedesse, sono ancora completamente gratuite - ma i costi di manutenzione?) Per quanto gratuita l'autostrada è molto poco frequentata e soprattutto, altro motivo di stupore per un frequentatore della A4, quasi completamente priva di camion. Come si trasportano i materiali qui?
Non ci sono neppure aree di servizio, almeno lungo il tratto di A29 che abbiamo percorso noi.















domenica 23 ottobre 2016

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE) quarto Giorno - quinta parte

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE)
quarto Giorno - quinta parte
Mercoledì 5 ottobre B&B NonnaSara


Dopo una passeggiata fino al porto peschereccio -stupendo - ci siamo finalmente concessi un fico d'india venduto da un fruttivendolo che era un “street fruit-seller” - aveva la frutta sul piccolo cassone di un'Ape parcheggiato vicino alla panetteria dove abbiamo preso i dolci di mandorle – pulito e sbucciato seduta stante.

Infine tornando verso il parcheggio di piazza Vittorio Emanuele, ci siamo decisi, dopo essere passati davanti più volte al bar che esponeva ceste stracolme di frutti rossi (da pensare a qualche OGM) a concederci un bicchiere di succo di melograno, aspro ma veramente buono.

Questa sera abbiamo cenato ancora con due sandwiches di pane cunzato comprato, ritornando, in panetteria a Bonagia, che ormai è un punto di riferimento per le nostre uscite.

















GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE) quarto Giorno - quarta parte

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE)
quarto Giorno - quarta parte
Mercoledì 5 ottobre B&B NonnaSara

Ritornati a Trapani abbiamo completato il giro del centro storico iniziato ieri.
Alterna, la città, zone eleganti e signorili, a zone un po' decadenti, sempre emenando un buon fascino seducente.
Abbiamo visitato la Chiesa Anime sante del Purgatorio che conserva le composizioni statuarie dei “misteri di Trapani”. Queste grandi composizioni con statue 1:1 vengono curate dalle associazioni di arti e mestieri di Trapani e portate il processione il Venerdì Santo per le vie della città (una manifestazione, ci hanno raccontato, che coinvolge tutta la città e dura 24 ore)
Estremamente curate rappresentano le stazioni della via Crucis con particolare realismo ed effetto scenico.

Probabilmente ai cattolici delle nostre terre queste forme di devozione esuberante ed ostentata possono risultare un po' lontane, non saprei se con sollievo o invidia, (sarà la quantità di sole procapite in dotazione); a noi, lontani (fortunatamente) da tutto ciò, lascia un sentimento di simpatia e ammirazione, oltre che curiosità etnologica.

Terminata la cultura, abbiamo passeggiato per Trapani dedicandoci al soddisfacimento dei sensi.









Da Colicchia io mi sono gustato la migliore – fino ad ora – granita alla mandorla, mentre Antonella si è presa un delizioso cannolo.








mercoledì 19 ottobre 2016

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE) quarto Giorno -terza parte

GRATTANDO IL GHIACCIO _SICILIA OCCIDENTALE (TRAPANESE)
quarto Giorno -terza parte
Mercoledì 5 ottobre B&B NonnaSara


Non ci sentiamo invece di consigliare (salvo che l'archeologia non sia una passione) la visita all'isola san Pantaleo e alla fondazione Whitaker con museo (famosa la statua del “giovinetto di Mothia”) e aree archeologiche.

Per carità, non la escludiamo per forza, ma ho l'impressione che si possa evitare. Intanto il costo del battello (Mozia line ) di 5 euro e l'ingresso all'isola ( 9 euro) comincia a farsi pesante, e poi fa un po' arrabbiare vedere come la manutenzione dei siti sparsi sull'isola sia molto trascurata. Non servirebbe un gran sforzo, invece sembra che tutta l'attenzione sia concentrata sull'ingresso. Non credo di aver visto un guardiano che curasse il rispetto dei siti (salvo che non fossero mimetizzati) da parte dei visitatori (credo che se ci fosse stato avrebbe notato le numerose parti dove le recinzioni in rete o i recinti in legno erano collassati)

Insomma, una brutta impressione generale di irragionevole trascuratezza.

Non aiuta, anzi fa concentrare su questi dettagli, la nostra basica ignoranza nella materia dell'archeologia. Sono pieno di ammirazione per il lavoro di ricostruzione degli archeologi (ho fotografato alcune iscrizioni su lapidi e le loro traduzioni) che per me sembrano quasi miracoli. Però alla fine, sotto il sole del mezzogiorno, anche la pazienza di leggere i cartelloni dell'Università la Sapienza che spiegavano le diverse aree (con una terminologia forse troppo tecnica) scemava, e le pietre finivano di parlarci e tornavano pietre.

Molto suggestiva e interessante l'installazione dell'artista Maria Cristina Finucci che, con cinque milioni di tappi di plastica, ha composto la scritta HELP (un'installazione creata per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inquinamento causato dai rifiuti di plastica nei mari e negli oceani.)



 






SANTO CIELO, UN FOGLIO NON STRAPPATO E SCRITTO A MANO ERA PROPRIO IMPOSSIBILE DA PREPARARE?