quarto Giorno -terza parte
Mercoledì 5 ottobre B&B NonnaSara
Non ci sentiamo invece di consigliare (salvo che l'archeologia non sia una passione) la visita all'isola san Pantaleo e alla fondazione Whitaker con museo (famosa la statua del “giovinetto di Mothia”) e aree archeologiche.
Per carità, non la escludiamo per forza, ma ho l'impressione che si possa evitare. Intanto il costo del battello (Mozia line ) di 5 euro e l'ingresso all'isola ( 9 euro) comincia a farsi pesante, e poi fa un po' arrabbiare vedere come la manutenzione dei siti sparsi sull'isola sia molto trascurata. Non servirebbe un gran sforzo, invece sembra che tutta l'attenzione sia concentrata sull'ingresso. Non credo di aver visto un guardiano che curasse il rispetto dei siti (salvo che non fossero mimetizzati) da parte dei visitatori (credo che se ci fosse stato avrebbe notato le numerose parti dove le recinzioni in rete o i recinti in legno erano collassati)
Insomma, una brutta impressione generale di irragionevole trascuratezza.
Non aiuta, anzi fa concentrare su questi dettagli, la nostra basica ignoranza nella materia dell'archeologia. Sono pieno di ammirazione per il lavoro di ricostruzione degli archeologi (ho fotografato alcune iscrizioni su lapidi e le loro traduzioni) che per me sembrano quasi miracoli. Però alla fine, sotto il sole del mezzogiorno, anche la pazienza di leggere i cartelloni dell'Università la Sapienza che spiegavano le diverse aree (con una terminologia forse troppo tecnica) scemava, e le pietre finivano di parlarci e tornavano pietre.
Molto suggestiva e interessante l'installazione dell'artista Maria Cristina Finucci che, con cinque milioni di tappi di plastica, ha composto la scritta HELP (un'installazione creata per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inquinamento causato dai rifiuti di plastica nei mari e negli oceani.)
SANTO CIELO, UN FOGLIO NON STRAPPATO E SCRITTO A MANO ERA PROPRIO IMPOSSIBILE DA PREPARARE? |
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