"Che tristezza" esclama con una smorfia di sofferenza Raffaella dal sedile posteriore della RAV quando si intravede Malpensa. "Che voglia ho di partire! ". Persino Giulia, appena tornata da Corfù, lacrima iconograficamente su Whatsapp quando Antonella posta lo screenshot della pagina meteo di Lanzarote.
Sì, è vero. Probabilmente proverei gli stessi sentimenti, una tristezza che stringe lo stomaco o la nostalgia di un passato recente ma ormai archiviato. Viaggiare vuol dire riempire un'otre forata sul fondo. Per quanto versi non raggiungi ma il colmo. In quest'epoca non felicissima per parte del genere umano, quella parte che non ha comunque sempre problemi e preoccupazioni costantemente presenti: fame, altre malattie, guerra, soprusi, mancanza di casa, violenza, mancanza di scuola, differenze di genere, religione imperante... insomma quella parte di umanità nata per puro caso dalla parte giusta della scala cromatica o sulla sponda giusta del mare, o nell'emisfero con più possibilità e ha, una volta colpita da un fenomeno che non sa governare, preso a interrogarsi sulla tenuità del filo dell'esistenza e sull'antropocentrismo, insomma in quest'epoca, per questa umanità della quale, senza merito, facciamo parte, viaggiare è una bella boccata di aria pulita, una bella iniezione rigenerante.
Non che ci fossimo completamente fermati, nell'illusoria bolla della scorsa estate, siamo riusciti a fare un viaggetto in Portogallo. Però era tempo che questo breve break arrivasse. L'estate passata al lavoro (chiaramente non parlo per tutti i partecipanti!) è stata lunga. È ora di prendere il volo.
Scrivo queste righe prima di essere salito sull'aereo. L'ansia di aver dimenticato qualcosa, di aver sbagliato qualche documento, di sentirmi dire "non può partire" me la trascinerò sempre. Se il timore è come sembra infondato, posterò queste righe a Lanzarote, al Finca Isolina.
Chissà se le premesse e le promesse di questo viaggio saranno mantenute. Un primo segnale positivo l'ho colto (beh, moderatamente positivo): sul tabellone delle partenze ho visto due voli per Tenerife e uno solo per Lanzarote.
SABATO 25 SETTEMBRE. In volo verso Lanzarote.
Sembra siano spariti quasi tutti i pomfi e le macchie dell'orticaria, quasi istantaneamente. Che la cura sia viaggiare? Potre suggerirlo al dottore o dottoressa che, grazie al Servizio Sanitario Regionale -quello eccellente- forse riuscirà a visitarmi nell'estate del 2022. Forse, perché gli ospedali del SSR - sempre quello eccellente- non hanno agende, informatiche o cartacee, del 2022. E non riescono neppure ad avere un database per registrare le richieste ed evaderle quando qualche anima buona regalerà loro un'agenda. Sta quindi al contribuente richiamare. Quando? Ah, ma non lo può sapere. Non vorrò per caso che si infastidisca il donatore di agende su quando ha intenzione di passare a consegnarle. Non si fa! Quando ero molto giovane, molti anni fa, nei semplici concorsi a premi trovavo invariabilmente la scritta "riprova, sarai più fortunato ". Vogliono farmi tornare giovane?
E comunque le macchie sono sparite. Probabilmente è vero, la cura è viaggiare. Devo solo trovare un medico che mi prescrive questa cura, un po' come il medico del protagonista di "Tre uomini in barca ".
Non è stata ben chiara la logica con la quale nei diversi step in aeroporto ci hanno chiesto o non chiesto più o meno gli stessi documenti ma detto tra noi, che ci importa. L'importante è che questo o quello, alla fine siamo sull'aereo. Se riusciamo a non farci spedire subito a casa appena sbarcati, Lanzarote ci aspetta
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