domenica 8 luglio 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _Cap 5

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 5

Sabato 16 Giugno 2018- Cheticamp 

Giornata dedicata al lungo trasferimento in auto verso Cheticamp. Abbiamo lasciato la città e ci siamo immersi in un Canada diverso. Sempre antropizzato ma in modo così rado, quasi saltuario, da chiedersi se le case viste ai lati della strada siano case costantemente abitate o siano cottage per le vacanze. Se sono case “di tutti i giorni” mi chiedo come possano essere soddisfatte le esigenze normali di una famiglia come alimentazione, salute in caso di necessità, istruzione. Insomma dove sono i servizi e a quale centro fanno riferimento. Sono belle. Sicuramente belle e armoniche le case che vediamo scorrere, con le loro cassette postali sul ciglio della strada, mentre la costruzione è arretrata e separata da essa da prati con l'erba sempre tagliata alla perfezione, senza muri, cancelli, steccati. Nulla. (oggi è sabato: l'occupazione principale delle persone è montare su piccoli trattori tosaerba – ah, che invidia il trattorino – e curare il loro praticello). Se le proprietà non hanno recinzione, le case non hanno tapparelle e/o inferriate alle finestre. Comincio a farmi una valutazione della qualità della vita qui in Nova Scotia!
0039 ancora qualche fotografia da Peggy's Cove

0040 ancora qualche fotografia da Peggy's Cove

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0042. Ogni occasione è buona per aggiungere qualche nota al diario

0043. Cena

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0045 lasciamo Halifax

0046 Truro Tidal Bore Viewing Visitor Center. In questo luogo, vicino alla città di Truro, nel nord della Nova Scotia, si può assistere al fenomeno delle maree. Il mare con l'alta marea avrebbe fatto scorrere il fiume "controcorrente". Quando siamo passati noi mancavano ancora 5 ore al fenomeno dell'alta marea e ovviamente non abbiamo potuto aspettare. La mancanza di tempo (pena alla quale penso sia condannato ogni viaggiatore - perlomeno noi lo siamo in forma perenne- ci ha obbligato a tagliare dal nostro itinerario tutta la parte nord occidentale della Nova Scotia, compresa la Baia di Fundy dove il fenomeno delle maree è particolarmente evidente

0047. Area picnic presso il St. George Lighthouse. A Cape st. George. Per visitare questo faro abbiamo fatto una deviazione importante ma ne è valsa la pena. Avevo letto che c'era un'area picnic, ma non immaginavo questo angolo incantevole. Si arriva al parcheggio e poi ci si addentra nel bosco (ovviamente il parcheggio è dotato di bagni puliti e forniti). Meno di cinque minuti di strada e si giunge in questa radura con l'erba tagliata di fresco e questi gazebo perfettamente conservati. Tutto ciò e manutenuto da volontari che curano l'area del faro. Con tanto di quaderno per lasciare qualche impressione.

0048 Area picnic Cape st. George

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0050 Cape st. George Lighthouse

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0051_A

0052_ ceste per la pesca (immagino) delle aragoste

0053_ st.George's Bay

0054 chiesa Cattolica di st. Columba con cimitero

0055 _ traffico verso Cheticamp


0056 casa

sabato 7 luglio 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 4

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 4

Halifax 16 Giugno 2018 _B&B

Ieri sera abbiamo cenato bene (ndr, la prima di una serie di ottime cene).

Antonella ha preso un sandwich all'aragosta e io un sandwich al merluzzo. Tornado ad Halifax. Abbiamo visitato un cimitero e ne abbiamo visti altri due. Qui i cimiteri sono dei prati costellati di lapidi ( poco pretenziose, di solitoaustere lastre di pietra con incise poche informazioni) Non esiste la “tomba” con la lapide orizzontale come da noi. Niente fiori, niente statue. E nessuna foto. Oltre alla lapide solo prato. Dopo il cimitero abbiamo visitato i giardini pubblici di Halifax (cosa diversa dal parco di uso pubblico), dove non è possibile portare cani, correre e fumare. Luogo dedicato al raccogliemento, alla tranquillità, alla meditazione aiutata dai fiori, dagli alberi e da un piccolo laghetto. Nota: è vietato fumare anche alle pensiline di attesa degli autobus!

Ci siamo poi recati alla Cittadella, piccolo forte costruito su una collinetta prospiciente il porto, a protezione della città di Halifax, punto strategico importante per l'Impero Britannico. Parecchi figuranti rappresentanti diverse figure, per lo più militari, del tempo (fine 800 credo) e anche una sezione dedicata alla Grande Guerra (con una interessante ricostruzione di un tratto di trincea). Molti giovani a prestare la loro opera. Tutto fatto con molta professionalità, attenzione, partecipazione e resa turistica.

Una sensazione: mi sembra che il Canada cerchi di raccontare la storia dal basso, dal punto di vista, magari anche solo come punto di osservazione, delle classi subalterne, di chi obbediva o subiva più che di chi comandava. La storia fatta dagli uomini comuni. Ma è una prima impressione, da precisare e verificare.

Scesi dalla cittadella e inquadrata la posizione della sede AVIS (attenzione inutile, visto che nel pomeriggio ci siamo comunque persi), ci siamo poi dedicati a una lunga passeggiata sul piacevolissimo “waterfront” fino a giungere al bel museo dell'Immigrazione.

La passeggiata sul waterfront, quando è benedetta dal sole come ieri (a proposito: che escursioni termiche. Siamo usciti con una temperatura bassissima e un vento gelido che sul momento ci ha spiazzato. Poi in me è subentrata la madeleine del viaggio al Nord che ha fatto passare in secondo piano – beh, un po' in secondo piano- il freddo) è bellissima. Delle poltrone rosse ho già detto. Ma è piaciuta anche la commistione tra il luogo turistico e il luogo del lavoro (in un tratto erano ormeggiati dei veri peschereggi). Molto interessante e commovente il museo dell'immigrazione, sia storica sia aggiornata alle ultime vicende. Senza nascondere tensioni e timori accompagnati da sentimenti di ostilità e chiusure verso i profughi manifesta l'intenzione del Canada di tenere la barra diritta nell'atteggiamento di apertura (governata, non subita) verso le tragedie umanitarie e le vittime e la volontà della nazione di essere aperta all'accoglienza.

Oggi lasceremo Halifax dirigendoci, con un lungo itinerario di più di 500 km, vero il Parco Nazionale di Capo Bretone.

026 HALIFAX Saint Mary's University

027 HALIFAX Saint Mary's University_ desta di laurea, fortunatamente con il sole

028 Museo dell'Immigrazione. Dietro la porta chiusa minacce, sofferenza, diritti negati

0 28Museo dell'Immigrazione_ tenda ONU per rifugiati (c'è chi ci vive per anni)

029 Museo dell'Immigrazione_Fake news in Canada

030 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù (notare: non richiesta la targa anteriore)

031 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù

032 Peggy's Cove Lighthouse

033 Peggy's Cove Lighthouse

034 Peggy's Cove Lighthouse

035 Peggy's Cove Lighthouse

036 Peggy's Cove Lighthouse_ Oceano Atlantico

037 Peggy's Cove Lighthouse porto interno

venerdì 6 luglio 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _CAP 3

La pagina di oggi del mio diario è dedicata al nostro Amico VITTORIO RIVA. Oggi avrebbe compiuto 72 anni se la sorte non ce lo avesse strappato troppo presto. 

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _CAP 3

Venerdì 15 giugno 2018 _ Peggy's Cove Lighthouse

Siamo a cena al Sou'wester, un ristorante così vicino al faro che ne copra la vista da tutto il paese alle spalle. Abitualmente non ci fideremmo di un ristorante che lascia il dubbio basi il suo successo sull'occupazione del posto privilegiato vicino all'attrazione piuttosto che sulla cucina (mi domando anche che Amministrazione Comunale gli abbia concesso una costruzione così invadente – forse esisteva prima che il posto diventasse turistico). Sapremo dire dopo. Ci concediamo, tacitando per una sera dubbi etici sulla sorte dell'animale, un piatto a base di aragosta. Rischiamo.

Giornata intensa oggi. La colazione, assieme a due coppie romane all'ultimo giorno di permanenza, è stata un po' sorprendente. Ci è stato servito un piatto con salsiccia, uovo strapazzato, frutta e pane imburrato e scaldato. Io mi ci sono buttato, Antonella ha guardato un po' perplessa, ma poi mi ha seguito. Siamo riusciti anche ad avere dai gentilissimi padroni di casa pane tostato, burro, marmellata e yougurt. Più difficile capirci con il caffé e con il latte. Abbiamo ottenuto una tazza ciascuno con il caffé e una tazza con il latte, per cui cercando di versare l'uno nell'altro, parte si è sparsa sulla tovaglia (l'indomani, anticipo, uguale sorte, senza che si riuscisse ad avere un contenitore con il beccuccio).

Ci siamo addentrati in Halifax. Crediamo di averla vista tutta in una giornata (complice il fatto che, a un certo punto, ci siamo accorti di aver dimenticato la patente internazionale in B&B, e così siamo tornati a prenderla, al B&B, praticamente dalla parte opposta della città rispetto a dove abbiamo realizzato la dimenticanza)

Cosa ha di notevole Halifax? Dire la calma nel viverla da parte degli abitanti, come la abbiamo percepita. E' una città con relativamente scarso traffico, dove il pedone è rispettatissimo (e generalmente si vede un sostanziale rispetto comune delle regole), con soluzioni viabilistiche interessanti, una infinità di sedie (le famose “sedie rosse”, presenti però in una miriade di colori, e poi panchine, e tavoli con panche, tutto a disposizione di tutti). Abbiamo visto anche un interessante cimitero, un bel giardino dove è vietato portare i cani e fumare, la Cittadella fortificata in alto, un bellissimo waterfront, il museo della immigrazione molto emozionante e capace di rappresentare anche la parte dubbiosa del Canada oltre che il reparto “bufale” che loro chiamano “miti”.

0015 Halifax. Cittadella. Ricostruzione delle trincee della prima Guerra mondiale

0016 Halifax. Cittadella. Cambio della Guardia

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0019 Halifax. i Giardini

0020 Nei Giardini di Halifax,  non si portano i cani (in questi Giardini) ma anche non si fuma 

0021 Halifax. Giardini (laghetto)

0022 Halifax. Waterfront. (foto ritoccata)

0023 Un po' di riposo su una delle centinaia di sedie, panchine (abbiamo visto anche amache) a disposizione di tutti

0024 Waterfront

0025 Molto bello questo monumento. Si tratta del monumento che potremmo chiamare "L'ultimo gradino". E' dedicato ai soldati che partirono per la Guerra (credo la prima) Mondiale in Europa e che lasciarono il Canada per andare a combattere lontano (e molti non tornarono). C'è molta partecipazione sulle vicende dei soldati, e anche in questo caso non con un monumento al Generale di turno, ma con un pensiero al Fante umile. 

giovedì 5 luglio 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _CAP 2

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _cap 2
Venerdì 15 giugno 2018 _ at Robie's end B&B

Ci siamo.

Ieri sera siamo finalmente riusciti, alla fine di una giornata piuttosto stancante, a raggiungere il nostro B&B poco dopo le 23 ora locale ( le 3 di notte da noi).

Contrariamente a quanto manifestato dalla assistente di volo di AIR CANADA, NON siamo riusciti a prendere il volo in coincidenza a Toronto per Halifax. Credo che non sia stato tanto un problema di imbarco ( nell'aeroporto di Toronto abbiamo concesso la replica della corsa affannosa già rappresentata a Londra, ma molto più goffi ed appesantiti – e poi mezzora per riprendersi quasi con la nausea), quanto per l'impossibilità di traferire i bagagli in tempo da un aereo all'altro. Immediatamente al gate ci hanno stampato i biglietti per il volo di riprotezione. Per le due ore di attesa successive abbiamo tentato tutto il tempo di scrivere al B&B per avvertire del ritardo nell'arrivo, anche cercando di coinvolgere Giulia e Marco in Italia, perchè la rete wifi gratuita offerta dal Pearson non è uno spettacolo, non riuscendo neppure a capire come funzionassero i telefoni pubblici. Non so cosa siamo riusciti a fare (Giulia una mail è riuscita a spedirla), ma comunque i due anziani asiatici (cinesi) che possiedono la casa che ospita il B&B ci stavano aspettando ( il sospetto è che si aspettassero tranquilli di default, indipendentemente dalle nostre comunicazioni). In realtà non abbiamo ritardato tantissimo. In condizioni normali avremmo preso la linea 320 dall'aeroporto a Scotia Square, e poi l'11 fino alla fermata di Robie Street, e poi un tratto a piedi. Ma, considerando il ritardo, abbiamo preso un taxi (condiviso con una giovane coppia inglese) e quindi alla fine non abbiamo sforato di molto.

Questo B&B, una vecchia casa di legno con un arredamento che sembra antico, con un letto altissimo e un caldo piumino, appare accogliente. Ma ieri sera eravamo così stanche che solo la doccia e il letto (oltre che a una imprescindibile connessione con il wifi per “stare sui social” - che per alcune viene prima di tutto!!!) erano nei nostri obiettivi.

(ps. le foto pubblicate anticipano i prossimi capitoli, lo faccio per evitare di mettere solo noiosissimo testo e nessuna foto, e poi  nel post successivo trenta foto che appesantiscono, e sadicamente per obbligarvi a fare avanti indietro tra i post!!!)
004_  arrivati

005_ "prima" colazione 

006 _ scorcio di Halifax

007_ ancora una tranquilla via di Halifax

008_ strada, prato, casa (e auto rigorosamente fuori dal garage)

009 _ cimitero di Halifax

010 panchina commemorativa al cimitero di Halifax

011 _ Cittadella

012_ Cittadella, cambio della Guardia

013 _ Downtown vista dalla Cittadella

014_ esercitazioni per il colpo a salve delle 12.00

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile _ cap 1

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile

Giovedì 15 giugno 2018 _ a bordo del volo AIR CANADA verso Toronto.

Partiti.

Ma già non trovo motivo per fare calare l'ansia. Siamo partiti con un enorme ritardo causa il traffico all'aeroporto di Malpensa e sappiamo che probabilmente arriveremo a Toronto troppo tardi per prendere il successivo volo per Halifax. Questo, tra noi e Giulia, non è l'anno felice per i voli. Ora attendo che si concludano le procedure del pranzo e poi chiederà informazioni alle hostess. Fortunatamente qualcuna parla anche italiano.

Abbiamo già anche sbagliato nel conteggiare i giorni di permanenza in Canada (siamo sul pezzo!) scarabocchiando il modulo di immigrazioni. Abbiamo tempo per chiedere una nuova copia.

Parto con una dose di ansia che, di anno in anno, aumenta. La mia grossa preoccupazioni è per il passaggio doganale in Canada. Soprattutto di non capire i messaggi scritti e le domande. Con il senno di poi mi dico che avrei dovuto esercitarmi in coprensione di inglese durante l'anno. Cercheremo di ottenere quel plus di assitenza che si concede alle persone anziane (!).

Per ora in effetti non abbiamo incontrato problemi e la scelta dell'upgrade ci sta concedendo qualche piccola attenzione alla quale non eravamo abituati me per le quali Antonella sta dimostrando di sapersi adattare con velocità sospetta (per il futuro... le ho detto che torneremmo alla economy, ma ho visto un brillio sospetto nei suoi occhi). Ora pensiamo al pranzo. Ohi Ohi Ohi. Abbiamo pranzato bene con le posate di acciaio e il tovagliolo di tela e non di carta. Come ci si abitua velocemente alle comodità. Come la possibilità di stendere le gambe senza avere il sedile davanti ( tra l'altro noi siamo il primo posto della fila) sui denti. Se non fosse per la temperatura ( credo si aria condizionata allo standard americano) si starebbe benissimo. Ma c'è anche la copertina...

Il Canada. Cosa ci aspettiamo da questo viaggio? Questo paese infinito, del quale visitiamo una parte quasi infinitesima, ha una immagine naturale di simpatia, soprattutto se confrontato con l'ingrombante vicino meridionale. La rappresentazione mediatica dei leader, Trudeau vs Trump è quasi iconograficamente onomopoteica. Ma gli schemi non sono mai semplici. Quanto ghiaccio canadese (iceberg esclusi) riuscirò a grattare in quesi pochi giorni?

Dopo aver visto un film (un cartone animato, non vedo oltre) ho preso in mano uno dei libri che mi sono portato . Enzo Bianchi, priore di Bose, “La vita e i giorni – sulla vecchiaia”. L'ho già letto d'un fiato, una prima volta. Ora vorrei rileggerlo con calma. A casa mi aspetta “de Senectute” , saggio autobiografico di Bobbio. Tra non molto avrò 60 anni. Questa scadenza decennale mi sta facendo riflettere ben più dei 40 e dei 50. Ho come la sensazione che ufficialmente il giorno dopo il compimento di quell'età, sarò vecchio. Ovviamente questo vale per me, non se la prendano gli amici che già superato quella soglia e non si sentano vecchi. Bianchi elenca un po' di idiosincrasie e di paure. Le idiosincrasie non mi toccano. Come scrive Bobbio, anche da giovane mi sentivo “un po' vecchio”. Ora non ho proprio il problema di “apparire giovane”. Piuttosto la paura è la malattia invalidante, fisica o mentale. Ma soprattutto il tempo. La mancanza di tempo. Il tempo per viaggiare. Il tempo per conoscere. Queste due limitazioni, al netto delle puare, mi angosciano. Viaggiare e conoscere sono due esigenze che mi premono. Non sono esigenze avulse una dall'altra. Nel nostro piccolissimo, il viaggiare come lo intendiamo, come cerchiamo di realizzarlo, è una forma piacevolissima per aumentare e qualiicare la nostra conoscenza.

Ho chiesto alla assistente se è certo che perderemo il volo per Halifax. Non è detto. Comunque ci ha assicurato che di proteggeranno su quello successivo. Se così fosse, dall'aeroporto cercheremo un taxi per raggiungere il B&B. Sperando che i bagagli ci seguiranno.

0001_ si comincia a scrivere il diario

002_ siamo a buon punto, ma in ritardo

003_ Toronto, stiamo arrivando