sabato 7 luglio 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 4

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 4

Halifax 16 Giugno 2018 _B&B

Ieri sera abbiamo cenato bene (ndr, la prima di una serie di ottime cene).

Antonella ha preso un sandwich all'aragosta e io un sandwich al merluzzo. Tornado ad Halifax. Abbiamo visitato un cimitero e ne abbiamo visti altri due. Qui i cimiteri sono dei prati costellati di lapidi ( poco pretenziose, di solitoaustere lastre di pietra con incise poche informazioni) Non esiste la “tomba” con la lapide orizzontale come da noi. Niente fiori, niente statue. E nessuna foto. Oltre alla lapide solo prato. Dopo il cimitero abbiamo visitato i giardini pubblici di Halifax (cosa diversa dal parco di uso pubblico), dove non è possibile portare cani, correre e fumare. Luogo dedicato al raccogliemento, alla tranquillità, alla meditazione aiutata dai fiori, dagli alberi e da un piccolo laghetto. Nota: è vietato fumare anche alle pensiline di attesa degli autobus!

Ci siamo poi recati alla Cittadella, piccolo forte costruito su una collinetta prospiciente il porto, a protezione della città di Halifax, punto strategico importante per l'Impero Britannico. Parecchi figuranti rappresentanti diverse figure, per lo più militari, del tempo (fine 800 credo) e anche una sezione dedicata alla Grande Guerra (con una interessante ricostruzione di un tratto di trincea). Molti giovani a prestare la loro opera. Tutto fatto con molta professionalità, attenzione, partecipazione e resa turistica.

Una sensazione: mi sembra che il Canada cerchi di raccontare la storia dal basso, dal punto di vista, magari anche solo come punto di osservazione, delle classi subalterne, di chi obbediva o subiva più che di chi comandava. La storia fatta dagli uomini comuni. Ma è una prima impressione, da precisare e verificare.

Scesi dalla cittadella e inquadrata la posizione della sede AVIS (attenzione inutile, visto che nel pomeriggio ci siamo comunque persi), ci siamo poi dedicati a una lunga passeggiata sul piacevolissimo “waterfront” fino a giungere al bel museo dell'Immigrazione.

La passeggiata sul waterfront, quando è benedetta dal sole come ieri (a proposito: che escursioni termiche. Siamo usciti con una temperatura bassissima e un vento gelido che sul momento ci ha spiazzato. Poi in me è subentrata la madeleine del viaggio al Nord che ha fatto passare in secondo piano – beh, un po' in secondo piano- il freddo) è bellissima. Delle poltrone rosse ho già detto. Ma è piaciuta anche la commistione tra il luogo turistico e il luogo del lavoro (in un tratto erano ormeggiati dei veri peschereggi). Molto interessante e commovente il museo dell'immigrazione, sia storica sia aggiornata alle ultime vicende. Senza nascondere tensioni e timori accompagnati da sentimenti di ostilità e chiusure verso i profughi manifesta l'intenzione del Canada di tenere la barra diritta nell'atteggiamento di apertura (governata, non subita) verso le tragedie umanitarie e le vittime e la volontà della nazione di essere aperta all'accoglienza.

Oggi lasceremo Halifax dirigendoci, con un lungo itinerario di più di 500 km, vero il Parco Nazionale di Capo Bretone.

026 HALIFAX Saint Mary's University

027 HALIFAX Saint Mary's University_ desta di laurea, fortunatamente con il sole

028 Museo dell'Immigrazione. Dietro la porta chiusa minacce, sofferenza, diritti negati

0 28Museo dell'Immigrazione_ tenda ONU per rifugiati (c'è chi ci vive per anni)

029 Museo dell'Immigrazione_Fake news in Canada

030 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù (notare: non richiesta la targa anteriore)

031 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù

032 Peggy's Cove Lighthouse

033 Peggy's Cove Lighthouse

034 Peggy's Cove Lighthouse

035 Peggy's Cove Lighthouse

036 Peggy's Cove Lighthouse_ Oceano Atlantico

037 Peggy's Cove Lighthouse porto interno

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