WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 4
Halifax 16 Giugno 2018 _B&B
Ieri sera abbiamo cenato bene (ndr, la prima di una serie di ottime cene).
Antonella ha preso un sandwich all'aragosta e io un sandwich al merluzzo. Tornado ad Halifax. Abbiamo visitato un cimitero e ne abbiamo visti altri due. Qui i cimiteri sono dei prati costellati di lapidi ( poco pretenziose, di solitoaustere lastre di pietra con incise poche informazioni) Non esiste la “tomba” con la lapide orizzontale come da noi. Niente fiori, niente statue. E nessuna foto. Oltre alla lapide solo prato. Dopo il cimitero abbiamo visitato i giardini pubblici di Halifax (cosa diversa dal parco di uso pubblico), dove non è possibile portare cani, correre e fumare. Luogo dedicato al raccogliemento, alla tranquillità, alla meditazione aiutata dai fiori, dagli alberi e da un piccolo laghetto. Nota: è vietato fumare anche alle pensiline di attesa degli autobus!
Ci siamo poi recati alla Cittadella, piccolo forte costruito su una collinetta prospiciente il porto, a protezione della città di Halifax, punto strategico importante per l'Impero Britannico. Parecchi figuranti rappresentanti diverse figure, per lo più militari, del tempo (fine 800 credo) e anche una sezione dedicata alla Grande Guerra (con una interessante ricostruzione di un tratto di trincea). Molti giovani a prestare la loro opera. Tutto fatto con molta professionalità, attenzione, partecipazione e resa turistica.
Una sensazione: mi sembra che il Canada cerchi di raccontare la storia dal basso, dal punto di vista, magari anche solo come punto di osservazione, delle classi subalterne, di chi obbediva o subiva più che di chi comandava. La storia fatta dagli uomini comuni. Ma è una prima impressione, da precisare e verificare.
Scesi dalla cittadella e inquadrata la posizione della sede AVIS (attenzione inutile, visto che nel pomeriggio ci siamo comunque persi), ci siamo poi dedicati a una lunga passeggiata sul piacevolissimo “waterfront” fino a giungere al bel museo dell'Immigrazione.
La passeggiata sul waterfront, quando è benedetta dal sole come ieri (a proposito: che escursioni termiche. Siamo usciti con una temperatura bassissima e un vento gelido che sul momento ci ha spiazzato. Poi in me è subentrata la madeleine del viaggio al Nord che ha fatto passare in secondo piano – beh, un po' in secondo piano- il freddo) è bellissima. Delle poltrone rosse ho già detto. Ma è piaciuta anche la commistione tra il luogo turistico e il luogo del lavoro (in un tratto erano ormeggiati dei veri peschereggi). Molto interessante e commovente il museo dell'immigrazione, sia storica sia aggiornata alle ultime vicende. Senza nascondere tensioni e timori accompagnati da sentimenti di ostilità e chiusure verso i profughi manifesta l'intenzione del Canada di tenere la barra diritta nell'atteggiamento di apertura (governata, non subita) verso le tragedie umanitarie e le vittime e la volontà della nazione di essere aperta all'accoglienza.
Oggi lasceremo Halifax dirigendoci, con un lungo itinerario di più di 500 km, vero il Parco Nazionale di Capo Bretone.
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026 HALIFAX Saint Mary's University |
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027 HALIFAX Saint Mary's University_ desta di laurea, fortunatamente con il sole |
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028 Museo dell'Immigrazione. Dietro la porta chiusa minacce, sofferenza, diritti negati |
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0 28Museo dell'Immigrazione_ tenda ONU per rifugiati (c'è chi ci vive per anni) |
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029 Museo dell'Immigrazione_Fake news in Canada |
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030 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù (notare: non richiesta la targa anteriore) |
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031 L'auto presa a nolo. Chevry Malibù |
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032 Peggy's Cove Lighthouse |
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033 Peggy's Cove Lighthouse |
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034 Peggy's Cove Lighthouse |
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035 Peggy's Cove Lighthouse |
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036 Peggy's Cove Lighthouse_ Oceano Atlantico |
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037 Peggy's Cove Lighthouse porto interno |
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