sabato 6 maggio 2023

WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.3.1.1 Brooklyn ancora

  WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.3.1.1 Brooklyn ancora

Sera. In hotel Martedì 18 aprile

Oggi giornata dedicata a Brooklyn, con una veloce ricognizione di ChinaTown e Little Italy. La prima tanto vero quanto posticcia e falsa la seconda. Ma le tralasciamo. 

Ci sono servite come itinerario di transito per spostarci dal Brooklyn Bridge a Houston street diretti verso Katz's delicatessen dove abbiamo cenato con un delizioso quanto carissimo pastrami (no, non abbiamo preso il tavolo di Sally, c'era già una coppia di sembianze italiane. Sopra il tavolo c'è il cartello per individuarlo ed augurare di avere ciò che ha avuto Sally - augurio ambiguo visto che l'orgasmo di Sally era finto).

Volevo tornare con il racconto al memoriale del 11/9, in particolare al museo. Costo dell'ingresso carissimo ma ne è valsa la pena. Il percorso del museo rappresenta una accurata ricostruzione storica/documentaristica di ciò che è accaduto, con una sezione dedicata anche alle premesse dell'evento (purtroppo i miei enormi limiti di comprensione dell'inglese rappresentano una barriera insormontabile nella completa comprensione dei messaggi).

Ma una cosa è evidente, anzi due.

La seconda è l'esaltazione anche con una retorica patriottica che è quasi pura, senza timore di cadere nel patriottardo come si temeva una volta (ora molto meno) tra noi italiani - ora molto meno ma con un minor "senso dello Stato" che probabilmente esiste negli USA. Questa retorica viene espressa senza dubbi, senza tentennamenti, con pieno cuore, sull'eroismo soprattutto dei vigili del fuoco che sono intervenuti nei primi soccorsi andando spesso verso una morte probabile.

La prima valutazione è nella valorizzazione di ogni persona, di ogni storia umana delle vittime. Come, per sentito visto che non l'ho visitato, nello Yad Vashem, e come pure si usa da noi quando si commemorano le vittime per esempio delle mafie e del terrorismo, tutti i nomi vengono continuamente DETTI. In una sala anche con una breve biografia proiettata o raccontata con la voce di un parente o un amico, con un racconto che descrive le persone anche con amorevole ironia per lasciare un ricordo che nel dolore fa sorridere con tenerezza.

Io ho pensato alle migliaia di morti sconosciute nel deserto o in mare, a come non tutti gli Stati hanno le risorse per onorare così le vittime della repressione, del terrorismo o di azioni militari. E contemporaneamente ho pensato a quanto sia di fondamentale importanza il lavoro del Labanof e della dottoressa Cristina Cattaneo.












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