WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.8.2
le ultime
"veramente?"
sì, sono le ultime
" bene"
COME "bene"???
"no, cioè..." (fiùùù, finalmente)
GRATTANDO IL GHIACCIO: In questo blog cerco di raccontare i nostri viaggi con l'ambizione di grattare un po' il ghiaccio, su cui scivoliamo abitualmente come turisti, facendo una piccola fatica: quella di sforzarsi di "leggere" (con i miei limitati strumenti culturali) le società nelle quali viviamo per pochi giorni WANDERLUST: desiderio di viaggiare, di fare di nuove esperienze, vedere nuovi posti e vivere la libertà e l'emozione di essere stranieri.
WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.8.2
le ultime
"veramente?"
sì, sono le ultime
" bene"
COME "bene"???
"no, cioè..." (fiùùù, finalmente)
WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.8.1
ultime serie di foto dell'ormai lontano viaggio a New York
WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.8.0
ultime serie di foto dell'ormai lontano viaggio a New York
WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.7.3
Non ricordo se ho scritto del Bryant Park. E' un piccolo ma bellissimo parco tra la V av. e Times Square, sulla 42 w.
Lo conoscevamo di fama ed era sull'itinerario previsto perchè su questo parco si affaccia la New York Public Library che avremmo ovviamente visitato. La biblioteca è imponente, con bellissimi soffitti visibili al secondo o terzo piano (dipende da come si contano i piani) e con la sala di lettura (purtroppo ma giustamente aperta solo agli utenti) stupenda (la abbiamo occhieggiata dalla porta d'ingresso)
Il parco, complice un bel sole, è, lo ripetiamo volentieri, bellissimo. Non particolarmente grande, piuttosto raccolto, vissuto pienamente. E' disseminato di sedie e tavolini (alcune delle sedie hanno un tavolino incorporato che prevede il foto per inserirci il bicchierone di caffé o altri beveroni che i newyorchesi si portano ovunque).
All'inizio del parco un cartello che comunica che è vietato fumare (vietato fumare all'aperto in un luogo dove si radunano le persone, se questa non è civiltà!!!) - anche molti condomini davanti all'ingresso hanno cartelli con divieto di fumo nei pressi.
Abbiamo scelto di non andare su nessuna della piattaforme dei grattacieli per vedere New York dall'alto. Sicuramente è una bella vista, anche se io poi la trovo sempre un po' confusa. Abbiamo ammirato il nostro mitico Empire dal basso, anche il Chrysler (anche se probabilmente lo si ammira di più la sera). Abbiamo preferito dedicarci alla scoperta di angoli più intimi di NYC, magari anche turisticamente non rilevanti, perché ci interessava grattare un po' di ghiaccio. Non abbiamo la presunzione o la pretesa di aver grattato molto, però siamo contenti della nostra scelta, alcune piccole scene come il lavaggio di un'auto a bordo strada o il signore che curava l'aiuola attorno a un albero davanti ai gradini della sua abitazione. L'ambizione è ora tornare a NYC sapendo dove andare a prendere cookies o mangiare hot dog deliziosi, passando parte del pomeriggio a leggere un bel libro o ascoltare musica a Bryant Park o sul lungo fiume di Brooklyn, prendere la bicicletta in Central Park (anche se mi sembra un po' pericoloso, quei ciclisti sono peggio dei nostri). Abbiamo scoperto angoli bellissimi come Sutton Park o pasticcerie con Magnolia o Levain (vicino al bellissimo Ansonia Palace). La prossima volta, che speriamo sia molto prossima, senza l'ansia di vedere tanto, ci consentirà di frequentare jazz club, di visitare musei, di perdere tempo, di passare tempo a Sweetleaf coffee.
New York merita di diventare una meta abituale, che città sorprendente.
WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.7.2
Ma torniamo a noi, a Brooklyn. Come al solito fotografiamo come se non ci fosse un domani, fotografiamo in due le stesse cose, nello stesso momento. Tanto che gli smartphone registrano con lo stesso nome (numero di codice e orario di scatto). Me ne accorgo quando scaricando nella cartella sul computer le foto dei due cellulari mi viene chiesto se voglio sovrascrivere!!!
Ma a chi interessa tutto ciò? Ritorniamo veramente a Brooklyn ed evitiamo di divagare.
Eravamo intenti a fotografare queste belle case brownstone, le scalinate, le scale antincendio - ma quante ce ne sono? ne ho fotografate tantissime da tutte le angolature salvo che dall'alto - e in particolare una bellissima casa d'angolo, quando si avvicina un signore con il quale cominciamo a parlare e cosa salta fuori? Che ha origini italiane, ascendenza di Molfetta (mentre scrivo l'aereo sta raggiungendo l'Europa, vedo sullo schermo di fronte). Ma Jack (in realtà Giacomo ma nessuno lo chiama così) non parla italiano. Il suo discorso è inframezzato da termini spagnoli per cercare di essere più comprensibile a noi.
Con Jack abbiamo parlato per una mezzora nella quale ci ha spiegato la differenza tra il vero brownstone che non è liscio bensì riporta i segni del tempo (e cosa "Mucho dinero") e il finto brownstone levigato ma di mino valore. Oppure ci faceva notare la solidità di alcune cancellate.
Come lo è stato Brooklyn nord, anche Williamsburg è affascinante per quel sue essere cittadina all'interno di una città. Abbiamo avuto la sensazione che una lettura di New York sia vedere questo suo rendersi particolare, l'isolato nel quartiere, il quartiere nel boroughs, il boroughs nella città. Parte di un tutto ma particolare nel suo limite specifico.
Brooklyn Heights, le "fruit streets" attorno ad Hich Street, il lungo fiume sull'East River. E' tutto molto bello, anche per la cura e la attenzione con cui è attrezzato e conservato, e per la straordinaria vista sulla magnifica Manhattan. Quando leggo che il peso antropico sulla terra ha superato quello biologico, non posso non pensare a Manhattan.
Ma ancora prima, sempre per parlare di vedute, abbiamo visitato, praticamente in solitudine, il Transmitter Park, ancora nel percorso di B_North. Anche questo piccolo parco sull'East River si è rivelato un angolo delizioso che ha meritato l'inserimento nel nostro programma dedicato al Borough orientale di NYC