WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.7.1
Martedì nel nostro giro a Brooklyn siamo finiti, non per caso in Lee Street e in Division Street. Sono le zone abitate dagli ebrei ortodossi chassidici. So che non è stato molto rispettoso, volevamo vedere proprio quelle persone con le loro strane acconciature e il modo di vestire. E li abbiamo visti, ma in una quantità ed esclusività che ci ha un po' sconcertati. E' stato come improvvisamente passare un immateriale confine e precipitare in un altro mondo. Dai bambini agli uomini anziani tutti hanno la stessa acconciatura dei capelli, gli stessi vestiti neri con la camicia bianca, il talit con le tzitziot che pendono sotto la giacca. Le donne in scuto con scarpe basse ma a parte i vestiti castigati senza una divisa identitaria come gli uomini.
I bus gialli scuolabus hanno sulle fiancate scritte solo in ebraico. Non ci siamo fermati molto, il tempo di attendere un bus. Non credo saremmo stati visti di buon occhio se ci fossimo dimostrati troppo più turisti "allo zoo" di come già apparivamo. IL bus ci ha portato a Brooklyn Heights
La parte di Brooklyn compresa tra il municipio, Brooklyn Heights e Dumbo è molto bella. Eravamo alla ricerca particolare delle case brownstone, quelle con l'ingresso in cima a una breve scalinata, quelle infine che appaiono in tutte le commedie dei film ambientanti nella Grande Mela. Abbiamo visto moltissime case brownstone anche in Manhattan. Abbiamo fatto questa riflessione camminando Antonella ed io. La prima immagine che viene in mente pronunciando New York è lo skyline di Manhattan vista dal mare. E' una immagine iconica direi con assoluta motivazione e pieno titolo. Questa affascinante foresta di grattacieli di acciaio, di vetro, di pietra che si slancia verso il cielo con forme ardite e dimensioni impressionanti è particolarissimo (forse non unico, ma estremamente identitario di NYC). Ci sono, ma mi sembra più verso up town, verso Central Park, grattacieli di perimetro della base così ridotto da dare l'impressione di grissini conficcati nell'asfalto, stupendo per l'ardire del progetto e la incomprensibile stabilità. E' una immagine che ho fotografato 100 volte e non mi stancherei di guardare. Però spesso è sufficiente, come dire, girare l'angolo per trovarsi in un ambiente completamente diverso. Ieri per esempio eravamo a Chelsea dove da Magnolia Bakery abbiamo preso il più buon caffé bevuto in questi giorni per poi addentrarci nelle vie del quartiere. Per lunghi minuti non passava un'auto (purtroppo sono parcheggiate però senza soluzione di continuità), vie tranquille, palazzi bassi, case belle, marciapiedi curati. Una New York differente. Abbiamo convenuto che la caratteristica di New York è quella di sorprenderti
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