WANDERLUST_ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.7.3
Non ricordo se ho scritto del Bryant Park. E' un piccolo ma bellissimo parco tra la V av. e Times Square, sulla 42 w.
Lo conoscevamo di fama ed era sull'itinerario previsto perchè su questo parco si affaccia la New York Public Library che avremmo ovviamente visitato. La biblioteca è imponente, con bellissimi soffitti visibili al secondo o terzo piano (dipende da come si contano i piani) e con la sala di lettura (purtroppo ma giustamente aperta solo agli utenti) stupenda (la abbiamo occhieggiata dalla porta d'ingresso)
Il parco, complice un bel sole, è, lo ripetiamo volentieri, bellissimo. Non particolarmente grande, piuttosto raccolto, vissuto pienamente. E' disseminato di sedie e tavolini (alcune delle sedie hanno un tavolino incorporato che prevede il foto per inserirci il bicchierone di caffé o altri beveroni che i newyorchesi si portano ovunque).
All'inizio del parco un cartello che comunica che è vietato fumare (vietato fumare all'aperto in un luogo dove si radunano le persone, se questa non è civiltà!!!) - anche molti condomini davanti all'ingresso hanno cartelli con divieto di fumo nei pressi.
Abbiamo scelto di non andare su nessuna della piattaforme dei grattacieli per vedere New York dall'alto. Sicuramente è una bella vista, anche se io poi la trovo sempre un po' confusa. Abbiamo ammirato il nostro mitico Empire dal basso, anche il Chrysler (anche se probabilmente lo si ammira di più la sera). Abbiamo preferito dedicarci alla scoperta di angoli più intimi di NYC, magari anche turisticamente non rilevanti, perché ci interessava grattare un po' di ghiaccio. Non abbiamo la presunzione o la pretesa di aver grattato molto, però siamo contenti della nostra scelta, alcune piccole scene come il lavaggio di un'auto a bordo strada o il signore che curava l'aiuola attorno a un albero davanti ai gradini della sua abitazione. L'ambizione è ora tornare a NYC sapendo dove andare a prendere cookies o mangiare hot dog deliziosi, passando parte del pomeriggio a leggere un bel libro o ascoltare musica a Bryant Park o sul lungo fiume di Brooklyn, prendere la bicicletta in Central Park (anche se mi sembra un po' pericoloso, quei ciclisti sono peggio dei nostri). Abbiamo scoperto angoli bellissimi come Sutton Park o pasticcerie con Magnolia o Levain (vicino al bellissimo Ansonia Palace). La prossima volta, che speriamo sia molto prossima, senza l'ansia di vedere tanto, ci consentirà di frequentare jazz club, di visitare musei, di perdere tempo, di passare tempo a Sweetleaf coffee.
New York merita di diventare una meta abituale, che città sorprendente.
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