WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO
1. 23 gradi! A Montreal le persone sono a torso nudo sulle panchine lungo il canale (gli uomini). No, ditemi, come cavolo diventano rosse le foglie degli aceri se nella realtà e non sul calendario siamo in estate? Quando sono stato in Nouvelle Ecosse e in Terre-Neuve ho visto un alce (UNA). Ora siamo venuti in Quebec per vedere il “foliage” e qui è estate. Canada, mi piaci e ti visito volentieri, ma un bel gesto potresti farlo! Chi dice che i cambiamenti climatici non esistono e che la lotta contro le nefaste conseguenze che portano è una truffa, è in realtà un truffatore che per personale avidità gioca con la vita di milioni di persone già ora e nel breve futuro anche con quella dei nostri figli e nipoti (di noi benestanti che per qualche tempo forse avremo ancora solo necessità di mitigare le conseguenze)
2. Partenza con il brivido. Dopo aver trascorso un po’ di ore della notte dormicchiando o leggendo seduti dove è stato possibile trovare posto in un aeroporto di Malpensa inaspettatamente affollato, il nostro volo Air Dolomiti ha atteso un’ora prima di poter partire per Francoforte a causa della nebbia che copriva la nostra prima destinazione. Fortunatamente, o saggiamente, avevamo previsto un cuscinetto abbastanza ampio per il volo con Air Canada verso Montreal. Siamo comunque arrivati al lontanissimo gate con l’imbarco dell’aeromobile già quasi chiuso. Air Canada non si posiziona nella parte alta della classifica delle compagnie aeree provate. Per carità, il minimo sindacale ma nulla di più, e anzi il cibo mi è sembrato un po’ bassino di livello.
3. Pratiche doganali, fonte di ansia e adrenalina, passate in scioltezza
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