giovedì 9 ottobre 2025

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO

WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO 

CURIOSO


4. Poutine. Provata. Subito la prima cena. La “classica”, senza elaborazioni e ingredienti aggiunti. Patatine, sugo di carne e formaggio. Ristorante “la Banquise” al Plateau Mont Real. Bel posto, informale, curato e servizio cortesemente amichevole oltre che spigliato. Acqua a volontà. Ogni volta che mi capita di andare in un ristorante in Italia pagando due o tre euro una bottiglia che vale un decimo, vedo nero. Ieri ci hanno portato subito un bicchierone colmo, e poi, avendone chiesta ancora, ci hanno portato direttamente una caraffa. Volete sapere come è la Poutine? Buona. Molto buona. Ci tornerei, magari prendendo ancora la versione classica.

5.      Come trovo Montreal? La trovo una bella città. Mi spiego. Non vedo monumenti particolari e la storia si legge nelle statue, vuoi di francesi, vuoi di inglesi, che a volte sembrano fronteggiarsi (e in Place d'Armes lo fanno con molta arguzia e ironia (vedrete le foto). Per certi versi sembra un po’ disordinata, oppure informale. Lascia la sensazione che ci si viva bene (chi può permetterselo – alla fine del quartiere cinese verso il porto un piccolo assembramento di senza tetto, minuscolo rispetto a Los Angeles, ma comunque c’è – si è formato vicino agli spazi di un ente caritatevole). Lo dico sempre: scivolo sul ghiaccio, non posso in due giorni scavare. Non conosco il costo delle case, il costo della vita, non uso (e spero di non doverlo fare) il sistema sanitario, non ho idea di come funzionino le scuole. Confermo: per chi ha le risorse sembra una città che consenta di trovare il modo per godersi la vita. Forse siamo condizionati dal francese che contende all’inglese la parlata (scopriremo più avanti come Montreal sia bilingue rispetto ad altri luoghi del Quebec), ma un allure gallico sembra pervaderla. Gli spazi dove la città si presenta moderna grattando il cielo sono abbastanza limitati (lo si comprende bene dal “belvedere Kondarionk” sul Mont Royal). Non sembra una città cartolina, complessivamente ben tenuta, mostra certi scorci che appaiono trasandati (oi molto informali).

6.     Si cammina. Parecchio. Oggi 20 km, ieri quasi 15 (n parte negli infiniti corridoi degli aeroporti). Oggi inoltre la SMR è ON STRIKE. Siamo riusciti a prendere il bus prima dell’inizio dello sciopero (autista molto cortese, in pantaloni corti, che alla domanda sull’itinerario del bus che stava guidando non mi ha risposto “non sai leggere il display?” e ci ha dato le indicazioni necessarie. Ma una volta scesi dal bus, tutto il resto dell’itinerario lo abbiamo percorso camminando.


una serie di fotografie della sorprendente Basilique Notre-Dame de Montréal










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