domenica 23 aprile 2023

WANDERLUST _ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.1

 WANDERLUST _ NEW YORK CITY la sorprendente _ cap.1 

16 APRILE

Ancora una volta sono seduto al gate in attesa di un volo. Questa volta ci attende un aereo Emirates che ci porterà (speriamo) al JFK di New York.

Dopo almeno 25 anni torniamo a visitare questa città unica e iconica.

Per la seconda volta di seguito, ad un anno di distanza, la nostra meta sono gli USA. L’anno scorto fu la West Coast (nella pagina a fianco del libricino dove sto scrivendo gli appunti ci sono le ultime parole del diario del viaggio precedente).

L’anno scorso fu un viaggio più impegnativo e fu fortunatamente straordinario. Abbiamo molte aspettative anche da questo breve break a New York.

Credo che non sia un mistero che sto aspettando con ansia, ormai, il momento nel quale diverrò padrone del mio tempo (lo sto dicendo anche alla gatta ormai). Desidero poter disporre dei miei giorni spero in buona salute e a lungo, ma sono consapevole che non siamo padroni del nostro destino, possiamo cercate di aiutarci conducendo uno stile di vita attento, aiutati del benessere che l’essere nati dalla parte giusta del pianeta, e con il colore della pelle giusta ci consente

Non ci dimentichiamo che quanto noi spenderemo per goderci 5 giorni nella Grande Mela, per qualcuno è il costo del viaggio della speranza, consegnato ai trafficanti che rimangono nell’ombra e al sicuro (spesso non al timone di improvvisati vascelli) e non trovati sull’intero globo terracqueo, per essere mandato in balia delle onde, delle intemperie, della ostilità a volte cattiva se si sopravvive al mare.

E’ una consapevolezza che ci spinge a cercare di vivere bene e con moderazione e a compiere giornalmente il nostro dovere di cittadini europei senza impattare eccessivamente sull’equilibrio ecologico, e a non procrastinare a un incerto tempo futuro quel poco di bello che possiamo cogliere oggi. E bello è sicuramente viaggiare (anche se contradditorio ecologicamente – non ho idea di cosa impatti il nostro A380), e questo, nei nostri limiti (compreso quello di non essere liberi dal dovere del lavoro), cerchiamo di coglierlo.

E allora: New York.

Ancora 45 minuti e cominceranno le operazioni di imbarco.

Fino ad ora è andato tutto bene; controlli di sicurezza e doganali passati con precisa facilità.

NEW YORK Lunedì’ mattina. Carnegie Hotel. 17 aprile

Pronti

Sono le 7.15 e abbiamo già fatto colazione. Ci sembra un po’ presto per immergerci in NYC.

E approfittiamo anche per caricare i telefoni (notizia notizia!!! Abbiamo portato i convertitori tra le prese Usa ed Europa e riusciamo a caricare i device senza passare la prima mattina alla ricerca dell’ennesimo convertitore da comperare).

Ieri tutte le procedure sono state semplici e veloci. Abbiamo dovuto aspettare più tempo in attesa dei bagagli che nel passaggio doganale (dove abbiamo trovato un giovane e simpaticissimo agente) per entrare negli USA. Il viaggio è stato oggettivamente lungo e Antonella non è stata bene. Fortunatamente in un aere strapieno, nella nostra area soprattutto di famiglie ebree con tantissimi bambini, il terzo posto della nostra fila era libero e Antonella ha potuto sdraiarsi. Non se so sia una mia impressione errata, mi sembrava migliore il servizio Emirates di qualche anno fa. Anche il cibo, ben lontano dall’essere ottimo.

Recuperati i bagagli abbiamo preso l’Air Train verso Jamaica acquistando la Metrocard con 10 passaggi. Ne useremo 4 ma abbiamo pagato $25 al posto di $8,50 x 4 che a occhio fa $35.

La cosa strana e che quando ho cercato di ricaricare questa Metrocard con l’abbonamento settimanale non siamo riusciti. Senza por problemi abbiamo preso due nuove Metrocard ($33) per una settimana.

Il viaggio sulla E fino a 7av. è stato tranquillo. Certo la Metro non è lucente e splendida, non ha i vagoni nuovi di Milano, ma con l’accortezza di non entrare mai in vagoni dove già non ci sono molte persone e con molta attenzione, possiamo sperare di non incontrare problemi.

Uscita in 7av e percorsi i tre blocchi fino alla 56th abbiamo visto qualche piccolo gruppo di homeless, tutta un’altra cosa però rispetto a LA, e aree dove la sera vengono messi i sacchi per la raccolta rifiuti anche un po’ degradate. I sacchi sono messi sul bordo del marciapiede creando una successione continua.

Il telefono è quasi carico.

Bene. E’ ora di partire.













st.Patrick's

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5 av

Rockfeller Center







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