domenica 24 novembre 2024

WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE CAP 11.1

 WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE  CAP 11.1

Dove eravamo rimasti? Ah sì, siamo a Domenica 5 ottobre e scrivo, leggo dal diario, nel Betel Nut Lodge, la vecchia shophouse che ci ospita.

Siamo in attesa di uscire a cena, la direzione del lodge ci ha appena portato il té con pasticcini con il quale ci omaggia ogni sera. Una tazza di té è sempre benvenuta. A differenza del caffé che può cambiare in modo dirimente nei diversi luoghi, il té, soprattutto in ambienti influenzati dagli inglesi, è sempre piacevole, anche se nessuno raggiunge le vette del Marocco.

Se anche la cena risulterà di nostro gradimento, coroneremo una domenica veramente bella.

Come sempre il secondo giorno è il momento nel quale cominciamo a muoverci con piena conoscenza topogafica, che sentiamo nostra la città, e quindi raggiungiamo le mete senza dubbi e senza sbagliare.

La mattina, dopo aver fatto colazione da Yin's Sourdough Bakery & Cafe per poter avere una colazione europea (dopo il difficile giorno di ieri era meglio che Antonella mangiasse con sicurezza e tranquillità) siamo andati a piedi al Hin Bus Depot, un vecchio deposito di bus riconvertito a luogo socializzato per la città. E' stata una scelta indovinata. Un luogo molto bello dove abbiamo passato piacevolmente un paio di ore. Si entra in uno spazio dove abbiamo visto una bella mostra forografica naturalista, attraversata la quale si accede a un piacevolissimo mercato di produzioni sostenibili  e artigianali chiamato Earth Fest 2024 dove abbiamo fatto acquisti e bevuto un ottimo succo di frutta misto.

Usciti soddisfatti da questa visita, contenti di aver conosciuto una aspetto particolare, e un po' sorprendente, sis George Town, ci siamo diretti alla fermata del CAT, la bella linea gratuita di servizio di trasporto urbano.

SIamo saliti al capolinea dotto il grattacielo Komtar e siamo rimasti a bordo fino al capolinea finale opposto, presso la stazione dei bus vicini all'imbacadero per andare a fare un giro sul Chew Jetty, un complesso di case e negozi (alcuni un po' dozzinali) costruiti su palafitte e appartenenti al clan Chew (ieri avevammo visitato il Tan Jetty, meno famoso e meno visitato e caratterizzato da quella lunga passerella di cui ho scritto)

(continua)
































domenica 10 novembre 2024

WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE CAP 10.3

 WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE  CAP 10.3

Dopo una breve ma necessaria sosta, abbiamo ripreso la visita di George Town. Approfittando del servizio di bus gratuito di cui dispone la città, due linee di autobus che collegano estremi opposti transitando una nella zona sud e una nella zona nord della città, ci siamo diretti verso la famosa Blue Mansion, la casa (completamente blu, un tempo colore piuttosto comune in città) piuttosto imponente fatta costruire dal mercante hakka ( cinese emigrato in Malesia proveniente da una regione meridionale della Cina costiera) per la settima moglie, la favorita. 

La residenza ora è un boutique hotel ma ancora aperta parzialmente alla visita.

Arriviamo con la pioggia, ma siamo ben attrezzati. 

Nell'insieme la struttura è più appariscente dall'esterno che particolarmente interessante all'interno, anche se è sempre stimolante cercare di immaginare come potesse svolgersi la vita ai tempi nei quali era una reale residenza. Molto bello il patio interno che è il cuore della parte visitabile. Ci chiediamo come sia nella funzione di albergo, ci sono lati che possiamo solo sbirciare in quanto riservati agli ospiti che appaiono gradevoli.

Terminata la visita siamo in forze e decidiamo di ritornare verso il centro città, sull'asse della via Jalan Masjid Kapitan Keling  che poi diventa Labuh Cannon che è conosciuta anche come Harmony street perché in rapida successione si trova una Chiesa cristiana, una Moschea, un tempio Indù e un tempio Taoista (una condizione di vicinanza che non è infrequente in Malesia).

Una passeggiata gradevolissima, possiamo guardare con curiosità e simpatia usi e costumi anche devozionali lontani dalle nostre abitudini e che, se anche ormai - anche per precedenti visite nel far east- non sono nuovi rimangono comunque affascinanti.

Un bel momento, quando davanti alla Moschea Kapitan Keling una giovane coppia di bei giovani ci chiede di fare loro una fotografia - come da noi una coppia di sposini cristiani si farebbe fotografare davanti al Duomo o san Pietro. Sono tenerissimi e volentieri prendiamo il loro smartphone per fotografarli. Visitiamo anche la moschea accolti da una giovane addetta di squisita cortesia con la quale scambiamo qualche parola a proposito della necessità di armonia tra i diversi pensieri (sicuramente in quanto occidentali ci ha presi per cristiani, non è il caso di entrare nel dettaglio, è più importante la simpatia reciproca nell'auspicare una civile convivenza).

Concludiamo la giornata con una cena a base di hamburger, non è il giorno per cercare sperimentazioni locali.