WANDERLUST _ ANDALUSIA cap. 4.0
Cordoba 10 ottobre verso Cordoba.
Abbiamo salutato gli ottimi Rosa e Carlo, ospitanti molto calorosi e cortesi senza essere invadenti e attraversato per l'ultima volta il ponte Regina Isabella, siamo andati a prendere il bus 21 che ci ha portato in stazione dove abbiamo aspettato l'orario previsto per prendere il comodissimo treno che ci ha portato a Cordoba.
Il viaggio è stato comodo e veloce.
Quando potremo abbiamo intenzione di diventare affezionati utilizzatori di treni per i nostri spostamenti, e leggo con piacere che stanno tornando di moda i treni notturni, o vagon-lit come si chiamavano un tempo.
Usciti dalla stazione abbiamo facilmente trovato la fermata del bus della linea 3 che ci ha portato proprio vicino al nostro B&B.
Una bella caratteristica della Casa de los Azulejos, il nostro B&B, è il patio interno pieno di piante, molto accogliente. Daniel ci ha avvertito che la camera sarebbe stata pronta per le ore 14.00, come previsto. abbiamo depositato i bagagli e ci siamo diretti subito al Palacio de Viana che, rispetto alle altre mete è un po' decentrato e lontano.
Questo palazzo è composto da un succedersi di numerosi Patio, particolarmente belli. Creano un ambiente rilassante . Fiori, piante e acqua sono gli elementi che compongono di volta in volta diversi ambienti nei quali si passeggia volentieri. Immagino che godimento sarà stato risiedevi. Splendidi posti dove leggere, ascoltare musica o chiacchierare con leggerezza.
Un buon posto che consigliamo a chi visita Cordoba.
Ultimata la visita siamo tornati sotto un sole direi " vivace" (alla fine della giornata questo sole "vivace" ci ha stroncato) al B&B per prendere possesso della camera.
Una camera piuttosto bella e spaziosa. Ha il difetto comune al 99% dele camere. prevedere un solo supporto dove appoggiare e aprire il trolley, quando abitualmente una coppia viaggia con due trolley. Noi di solito quando viaggiamo non ci fermiamo in un B&B più di due notti, e non svuotiamo la valigia per mettere tutto negli armadi. Apriamo il trolley e prendiamo o mettiamo ciò che ci serve o è servito direttamente, non utilizziamo quasi per nulla gli armadi. Quindi troveremmo più comodo avere due supporti per trolley.
C'è il bollitore (ormai in questo ci sentiamo quasi viaggiatori cinesi, ma è diventato una delle prescrizioni costanti quando cerchiamo una camera). C'è il Nescafé, che non è male, ma a Sevilla c'erano cialde delle quali non ricordo la marca, ma sicuramente con un gusto migliore.
Sistemati i bagagli siamo partiti (nelle ore più calde del giorno - e non è piena estate! - comunque suggerisco di evitare se possibile) verso l'Alcazar de los Reyes Cristianos che offre alla vista delle sale con mosaici dl 2° e 3° secolo dopo Cristo ( in spagnolo scrivono d.J.C.) e giardini molto belli che abbiamo velocemente ammirato dalla torre (giusto il tempo per evitare di cuocere) e da terra passeggiando tra i vari ambienti scegliendo accuratamente, potendo, tutte le zone d'ombra.
Usciti dall'Alcazar ci siamo diretti, passando oltre le mura, rientrando dalla Puerta de Sevilla, verso il centro storico.
Lungo l'itinerario siamo passati accanto al parcheggio per camper.
Entrando dalla porta che ho citato abbiamo avuto la possibilità di cercare qualche Pario visitabile in calle s. Basilio (anche se non è il periodo del concorso, si svolge in primavera, ne abbiamo trovato uno piccolo ma molto ben tenuto e piacevole)
Procedendo siamo entrati nella Juderia, l'antico quartiere ebraico. Abbiamo visitato il piccolo museo della Casa Andalusi dove sono esposti attrezzi per produrre manualmente la carta.
Stanchi, per il lungo camminare e per il sole, abbiamo deciso che la Casa Andalusi poteva concludere degnamente la giornata, siamo rientrati per riposare e per prepararci per la cena.
Fortunatamente il ristorante che abbiamo scelto era proprio dietro l'angolo (letteralmente) e si è anche dimostrato un ottimo ristorante.
Mi sono finalmente gustato un ottimo piatto di coda di Toro mentre Antonella si è presa una Tortilla.
Il ristorante è Taberna Salinas. La comodità della vicinanza e la qualità del ristorante ci hanno convinto a cenare alla Taberna anche la seconda sera, questa volta io con una trippa all'antica maniera e Antonella con una zuppa di spinaci e ceci (migliore della trippa).
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