WANDERLUST _ USA, IL WEST ... QUELLO FAR 😉
cap 14
28 aprile PAGE
Domani lasciamo questa sorprendente Arizona. E la lasciamo portando con noi un bellissimo ricordo. Terra senza confine, impossibile da comprendere, da tener dentro, in un unico sguardo. Cielo terso oppure nuvole bianche, vento, caldo, sabbia, bush, montagne, hoodoos, mesa. Lo sguardo si allarga e sarà difficile riabituarlo a confini vicini e ristretti.
Ci sono luoghi deputati alla visita turistica, sono bellissimi, e tra un momento racconto quelli di oggi.
Ma è quando si è in mezzo al nulla che si rimane particolarmente affascinati da questi spazi immensi. Che sono anche destabilizzanti.
Appena fuori Page, questa cttadina di servizi fondata nel 1957, nasta superare un avvallamento e ci si trova nel deserto, senza più punti di riferimento, facendo fatica ad orientarsi, non è facile neppure usando i punti cardinali.
Noi ci siamo un po' innamorati.
Oggi è stato un giorno di "riposo" che è iniziato con la visita di prima mattina dell'Horseshoe Bend, un canyon dove il fiume Colorado compie un semicerchio quasi perfetto che ricorda, ovviamente essendo nella terra dei "Western", un ferro di cavallo.
Sarebbe sicuramente stato molto bello non solo vederlo dall'alto (attenzione - non lo vedrete cone nelle foto pubblicitarie. Salvo sporgersi nel vuoto la vista completa del semicerchio del fiume sarà sempre in qualche modo impedita), bensì anche navigando in canoa, ma dobbiamo accontentarci.
Terminata l'escursione all'Horseshoe Bend ci siamo recati al luogo di appuntamento per la nostra visita all'Antelope Canyon. Per una stima imprecisa delle previsioni di partecipazione tardavamo a prenotare da casa. Quando Giulia ci ha sollecitato a farlo, eravamo quasi in ritardo. Abbiamo prenotato con la prima compagnia che aveva ancora posti disponibili, pagando una cifra che appare spropositata ( ma andare a Page e non visitare l'Antelope era assurdo e incomprensibile)
Tutto sommato la compagnia che ci ha preso in carico - sicuramente un po' approssimativa e raffazzonata nelle strutture e nei veicoli utilizzati per raggiungere l'ingresso rispetto ad altre che abbiamo visto - ha svolto egregiamente il suo lavoro e la giovane guida è stata brava, professionale e simpatica (ma non chiedetemi cosa abbia detto).
Il canyon è stupefacente.
Anche se la giornata non era delle più luminose (dopo giorni di cielo terso oggi sono ovviamente apparse le nuvole), i giochi di luce sulla pietra levigata dal tempo in questo percorso strettissimo sono stati emozionanti.
Abbiamo cercato di guardare e non perderci nel display del telefono per fotografare. Eppure il desiderio di cogliere e conservare un ricordo (alcuni ricordi ... moltissimi ricordi...) ha richiesto la sua parte.
Sappiamo benissimo che non renderanno realmente ciò che abbiamo visto dal vivo.
Occorre dire che ciò che avevamo letto, di una certa fretta da parte delle guide che pregiudicavano il gustarsi appieno della bellezza del posto, è stato smentito dalla realtà dei fatti.
La nostra guida, senza perdere tempo, ne ha concesso a sufficienza per goderci lo spettacolo, fotografare, e anzi in determinati posti ha fatto lei a ciascuno prendendo il rispettivo cellulare una o più foto a ciascuna coppia di partecipanti.
Terminato il giro all'Antelope e recuperata l'auto siamo tornati in albergo per pranzare con quanto avevamo preso al Walmart vicino.
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