domenica 27 ottobre 2024

WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE CAP 7

 WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE  CAP 7 

Cosa meglio di un buon Cendol per riprendersi dalla fatica e della calura? (in realtà ci sono opinioni difformi e più variegate, ma non ne teniamo conto). Detto, fatto. Eccoci in Chinatown a gustarci un cendol da Jonker 88.

Riprendiamo la via per andare a vedere la Masjid Selat Melaka sull'isolotto artificiale affacciato sullo stretto. 

Sono solo 3,5 km, non vorremo mica prendere un Grab, abbiamo tempo, ci facciamo una passeggiata e andiamo a piedi.

Non avevamo fatto i conti con l'assoluta indifferenza per il benessere dei pedoni degli amministratori comunali di Melaka.

A parte la fatica (il caldo ha moltiplicato i chilometri) è stata la pericolosità della strada che ci ha fatto pentire della scelta.

Spesso non abbiamo trovato marciapiedi o abbiamo dovuto attraversare vialoni di ampia larghezza in modo un po' avventuroso.

Ma come in altre occasioni il muoversi a piedi consente di guardarsi intorno.

Capita per il bello e il meno bello. In questo caso abbiamo potuto vedere come l'isolotto appare devastato da una speculazione immobiliare gigantesca che appare fallita. Interi quartieri quasi completamente vuoti, già con molti segni di incuria e decadenza.

Addirittura nei pressi della Moschea lo scheletro di una pretenziosa "città araba" costruita e mai completata. Un disastro difficilmente recuperabile.

La moschea è bellissima. Noi l'abbiamo vista da fuori (siamo arrivati in tempo di preghiera, occorreva attende molto e come al solito coprirsi, non avevamo voglia di aspettare e coprirci, così siamo andati sulla costa (una spiaggia tristemente disadorna e sporca) per vederla nell'insieme. Probabilmente è molto suggestiva con l'altra marea quando il mare arriva a lambire la Moschea che appare come galleggiare nel mare. Non era il momento. Ci siamo fermati a riposare un po', guardando sia la moschea sia la folla che si divertiva bagnandosi almeno i piedi e fotografandosi con il panorama alle spalle, sia le poche (a mio avviso, sperafo un maggior affollamento) navi al largo.

Siamo rientrati prendendo per la prima volta Grab, è arriva una signora, con molta soddisfazione (lo usermo molte altre volte), e ci siamo fatti portare verso il punto di imbarco per la crociera sul fiume.

Preso nota degli orari, prima di imbarcarci siamo andati a bere una fresca limonata in quello che è diventato il nostro posto di elezioni, fresco e affacciato sul fiume.

La crociera, una semplice navigazione verso villa Sentosa e ritorno è stata divertente e piacevole, iniziata con il crepuscolo e finita con il buio del cielo e i mille colori delle non tenue e pacate luci di Malacca di sera.

Siamo rientrati dopo questo giorno piuttosto pieno verso la nostra residenza, passando davanti a una trattoria molto popolare e molto affollata alla quale non mi sarebbe dispiaciuto fermarmi a cenare, ma una veloce riuione tra noi due ha prodotto una votazione di 3 voti contro uno per cenare in The One Vacation aprendo la busta delle fette di pane e il formaggio che avevamo preso in precedenza.






















sabato 26 ottobre 2024

WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE 6

 WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE 6

Rinfrancati dal meritato sonno, siamo pronti per andare a scoprire altri luoghi di Malacca. Ma prima dobbiamo scoprire dove fare la prima colazione. Il contrasto di volontà tra chi, come me, vorrebbe fare una prima colazione "locale" e chi ha bisogno del cappuccino per iniziare bene la giornata volge a favore (avevamo dubbi) della seconda opzione. Ma il luogo individuato, in fondo a Jonker Street, è chiuso (addirittura ci sembra abbandonato anche se in un passaggio successivo invece lo troviamo aperto - probabilmente siamo troppo antelucani per le abitudini di Malacca) e quindi ci dirigiamo verso un locale sulla parte opposta della strada.

Leggo da diario manoscritto: " dopo aver fatto una buona e abbondante, anche se non economica, prima colazione in un bar che ha il nome di Ng Sian Seng e che dice di supportare i rifugiati, abbiamo attraversato Little India per raggiungere Villa Sentosa e fare un giro nel villaggio malese di Kampung Morten. E' stato piacevole camminare sotto i portici delle shophouse indiane in mezzo a ghirlande di fiori pronte per i templi e ad esposizioni di vestiti da cerimonia, eleganti, secondo la moda indiana."

Riprendo il racconto da casa. Prima di dirigerci verso Little India abbiamo sia pur velocemente visitato la Masjd Kampung Kling con la sua mescolanza di stili diversi. Questa Moschea è posta ai margini del distretto turistico.

Raggiungiamo Villa Sentosa cercando di rimanere il più possibile sul lungo fiume, bel percorso tranquillo e sonnolento in queste ore del mattino, che si risveglia chiassolo e brulicante di persone la sera. Nella tranquillità del giorno capita di fare incontri inaspettati "nel" fiume.

Riprendo il manoscritto

"La difficoltà è camminare con questo caldo.

Dopo aver visto, da fuori, era chiusa (Villa Sentosa è una casa privata, la visiti chiedendolo al proprietari, che in quel momento erano assenti) - affacciata sul fiume in un ansa dello stesso che fa un giro su se stesso- prima di affrontare la Butik China con il suo enorme cimitero per poi dirigerci verso il santuario Poh Teng Temple, ci siamo fermati per concederci una Coca Cola in una trattoria. Vicino a noi si sono sedute due affamate signore indiane che hanno ordinato ricchi e succulenti piatti (peccato aver fatto colazione da poco) che si consumano raccogliendo in un piccolo pastone ogni boccone utilizzando la mano destra.

L'effetto Coca Cola non è durato tanto e il sole e la stanchezza non ci hanno concesso di apprezzare adeguatamente il grande cimitero con tombe cinesi di Butik China.

Non era nostra intenzione scavallare la collina ma guardarla dalla strada dal basso, ma il pericolo causato dalla mancanza di marciapiede (non c'è molta attenzione ai pedoni) ci ha convinto a mettere un piede davanti all'altro inerpicandoci per la piccola (ma la sensazione del momento l'ha resa molto più impervia!) collina per scende dalla parte del tempio.

Abbiamo fatto qualche foto, per conservare la memoria di un luogo affascinante e che riesce a resistere, abbiamo letto, alle speculazioni edilizie."

Anche rientrando siamo transitati in vie un po' lontane dal trittico dove si ammassano la maggior parte di turisti, e questo è il bello di muoversi a piedi per raggiungere i vari luoghi che si visitano. Si può godere di scorci che un passaggio in auto su taxi o Grab non consentirebbe. Si compensa la fatica con il piacere della vista di minore artificiosità.

Rientriamo verso il centro per la seconda parte della giornata.




























giovedì 24 ottobre 2024

WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE 5

 WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE 5

Come definire Malacca (Melaka)? Mi viene in mente questa definizione: simpatica. Mi rendo conto che non è una definizione precisa, mi chiedo anche quanto pertinente parlando di una città (ma intesa in senso globale come un insieme urbanistico e sociale), però non posso fare a meno di sorridere pensando a questa città. Non è di sicuro sobria, con le luci, la musica continua, i risciò psichedelici che hanno fatto della ostentazione del kitsch la loro cifra stilistica, i colori netti, forti. No, non è sobria, forse, soprattutto nella parte centrale dove migliaia di tustisti percorrono tre vie parallele e occupano la rossa Dutch Square (a volte sembra trattenuti da un elastico, in realtà Malacca ha molti luoghi che nei due giorni e mezzo che abbiamo passato in città abbiamo potuto visitare percorrendola molta a piedi e quindi gustandocela), con cadute nel cattivo gusto.

Però è simpatica.

Lasciato Steven e dimenticati al volo tutti i suoi consigli abbiamo pranzato nel quartiere cinese. Antonella ha preso del pollo immerso in una salsa dolciastra, mentre io, sempre pollo, in un piatto chiamato Kung Pao (piccantissimo) accompagnato tutto dal solito riso.

Alterneremo ristoranti e rifornimenti nei supermarket per cenare nell'alloggio (qui abbiamo una ottima cucina a disposizione e ne approfittiamo), anche per rifornirci e mangiare il più possibile frutta.

Dopo pranzo ci siamo diretti verso il Bukit St. Paul per scendere dalla parte opposta presso A Famosa, la Porta de Santiago, conservata contro la volontà di distruggerla da parte degli inglesi grazie all'intervento di sir Stamford Raffles (più famoso per Singapore). Dalla collina finalmente vedo il mare e vedo le navi. Se per me il Borneo, dove arriveremo tra qualche giorno, vuol dire Salgari e i pirati della Malesia, Sandokan e Yanez, Malacca rappresenta lo stretto per antonomasia, uno dei choke points più importanti, dove passa il 40% del commercio mondiale. In realtà Malacca in se' appare essere terricola e non marina. Il mare è un po' lontano ( ci siamo stati sulle rive) Però qualche nave sono riuscito a fotografarla.

Molto interessante, oltre il Butik, dove siamo scesi arrivando dalla Dutch Square, è il Proclamation of Indipendence Memorial, un bel museo nel quale si ripercorre la storia della raggiunta indipendenza della federazione Malese. posto a fianco del Melaka Sultanate Palace. 

Abbiamo visitato il Memorial, trovando molte informazioni e immagini interessanti e istruttive, per quanto abbiamo potuto capire. Compresa una parte che riproduceva giornali anche satirici d'epoca (ma una vignetta mi sembrava quanto mai contemporanea, riproducendo i campi politici italiani attuali, in particolare con vivo realismo l'area di centrosinistra e sinistra).

Rinfrancati da un buon cappuccino in un bel bar ristorante sul fiume gestito da simpatici indiani, abbiamo raggiunto un'area dedicata ai centri commerciali a un chilometro dal centro storico, dove ho avuto l'occasione di farmi fotografare vicino alla fotografia di Lee Chong Wei che pubblicizza Chagee, per prendere qualcosa da mangiare la sera