WANDERLUST. 29 SETTEMBRE_20 OTTOBRE. MALAYSIA E SINGAPORE 2
Corroborati da un buon cappuccino, ci siamo avventurati in KL. All'inizio, appena arrivati in una nuova città, abbiamo bisogno di qualche ora per cominciare ad orientarci, e pur scontando anche in questa occasione questa lentezza, la vicinanza con uno dei punti centrali della città ci ha consentito di riuscire a muoverci con una certa sicurezza.
due foto di Antonella della Masjid Jamek |
Appena oltre la fermata di Masjid Jamek della metropolitana, abbiamo iniziato la visita della città con la omonima moschea che sorge alla confluenza dei fiumi Gombak e Klang. Il caldo umido della città ci ha subito avvolto. Per giunta ad Antonella una decisa guardiana della moschea ha fatto indossare un mantello che la copriva, forse perché indossato in fretta e non precisamente, in modo buffo. Visitata la moschea, bella ed elegante, abbiamo oltrepassato i fiumi e ci siamo diretti verso il centro storico cittadino, Merdeka Square che al centro conserva il Padang (il campo) che risale ai tempo della colonizzazione britannica, che serviva ai colonizzatori per le partite di Cricket ( troveremo un campo simile anche nel centro civico di Singapore).
il Sultan Abdul Samad Building sullo sfondo del Padang |
Attorno palazzi eleganti, come il Sultan Abdul Samad Building ( un lungo e bel palazzo usato per uffici pubblici - non visitabile come ci ha detto un divertito poliziotto di fronte al nostro tentativo di entrare), e al centro un alto pennone in cima alla quale sventola una enorme bandiera della Malaysia ( in questa piazza è stata dichiarata nel 1957 l'indipendenza).
Il caldo e la stanchezza ci hanno indotto a fare un giro della piazza, fino alla anonima chiesa anglicana di st. Mary, con un percorso deciso fondamentalmente dalle zone di ombra. Qualche bello scorcio comunque non è mancato.
Sin Sze Si Ya Temple |
Lasciata la piazza ci siamo diretti verso il quartiere cinese, dove l'attrattiva più conosciuta è Petaling Street (una via coperta dove sembra accumularsi tutto ciò che si può contraffare nel mondo - quindi il divertimento alla fine è breve, perché stancante dopo un attimo). Più interessante cominciare a vedere i primi luoghi di culto Cinesi e Indiani (quelli cinesi ci hanno ricordato ovviamente Taiwan). Ancor più forte la sensazione di scivolare sul ghiaccio per la completa incompentenza sui significati iconografici e rituali e quindi nel non saper andare oltre a una osservazione vuoi stupita vuoi ammirata sia per i rituali che vedevamo messi in atto dai fedeli (e dei quali, con discrezione e rispetto, abbiamo cercato di conservare qualche immagine) sia per i decori. I primi visti sono stati il Sin Sze Si Ya Temple (Buddhista dedicato a due divinità, Sin Sze Ya e Si Sze Ya) e il Sri Mahamariamman Temple (uno dei più antichi della Malaysia- che ritornerà negli ultimi capitoli del diario).
In Petaling Street ho avuto la possibilità di assaggiare un gelato al Durian (il frutto famoso per diffondere un odore sgradevole alla apertura - si mangia la polpa - tanto da essere proibito in diversi luoghi con evidenti cartelli). Contrariamente al cattivo odore il sapore è buono ( forse con retrogusto di aglio).
Non poteva mancare in questo primo giro esplorativo (visiteremo più a lungo KL nella parte finale del nostro viaggio) una giro a KLCC, per vedere le famose (e oggettivamente stupefacenti) Twin Towers Petronas.
Rientrati in albergo per un breve riposo, siamo poi usciti a cena in un ristorante indiano vegetariano (che non ha entusiasmato Antonella) e poi siamo andati a vedere il progetto di riqualificazione dell'area fluviale abbellito da luci blu sulle sponde.
Nessun commento:
Posta un commento