11. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO
21. Pranziamo con i formaggi della Fromagerie des Cantons e una baguette (del resto con che altro pane in Quebec?) a Farnham sulle rive del fiume in un piccolo spiazzo erboso e attrezzato chiamato Place du Phénix sulla riva destra del fiume Yamaska. Il sole rende la giornata tersa ma non caldissima, c'è un bel vento, ma è piacevole fermarsi in centro alla cittadina e trovare un luogo così, reso semplicemente confortevole da poche attrezzature ben tenute (ma, spiace dirlo, il bagno chimico era inutilizzabile). I formaggi erano molto gustosi, probabilmente per chi come noi viene da terre che producono miriadi di formaggi straordinari non motivo di stupore per una scoperta eccezionale, ma considerato quello che spesso abbiamo trovato al Nord (Francia esclua) sicuramente una eccellenza.
22. Questo spazio è un triangolo di verde che si incunea tra la rue Principale, il fiume e il ponte rue St.Paul (alle spalle di Antonella). Con poco, ma con una certa fantasia e intenzione di fare comunità, un paio di "sedie canadesi" per guardare il fiume, un originale camino attorno al quale porre delle panchine in modo non lineare come al solito vediamo da noi, ed ecco che l'area diventa un luogo godibilissimo. Tavoli dovunque sia possibile, per mangiare, per giocare a carte, per appoggiare il computer o la cartina come abbiamo fatto noi. Panchine che si guardano per sedersi e chiacchierare, poltrone canadesi che, anche se assicurate al suolo, possono essere spostate. Più duttilità e meno rigidità anche nell'arredo urbano
23. Abbiamo poi visitato un altro ponte coperto, in modo più sobrio, senza scenette alla Clint/Meryl. Il ponte Freeport a Cowansville. Come si vede qualche inizio di foliage comincia ad essere goduto
24. Un cartello stradale che troveremo molto spesso in Quebec e che, nell'attraversamento dell'incrocio così governato, anche a quattro vie, mi ha sempre un po' messo in difficoltà (e probabilmente fatto agire da prepotente involontario - va beh, probabilmente gli altri avranno pensato, guarda quelli che vengono dall'Alberta come sono prepotenti!). Facendo una ricerca con AI ho trovato queste indicazioni: La regola fondamentale è la "first come, first served" (chi arriva prima passa per primo). Chi si ferma per primo va per primo: a)Il primo veicolo che arriva a un arresto completo all'incrocio ha la precedenza.
b)Se due veicoli arrivano contemporaneamente: Il veicolo alla destra ha la precedenza.
c)Se due veicoli arrivano contemporaneamente di fronte: Entrambi possono procedere dritto contemporaneamente. d)Se uno deve girare a sinistra e l'altro va dritto, chi va dritto ha la precedenza. e)Chi gira a destra ha la precedenza su chi gira a sinistra.
f)Comunicazione: In caso di incertezza, è comune stabilire un contatto visivo o usare gesti delle mani per comunicare le intenzioni e cedere il passo.
Ecco, io temo di essere passato spesso direttamente alla lettera f), con una buona comprensione da parte dei quebecois incontrati
25. Lo ammetto, in questi casi anche nella vecchiaia torno un po' bambino. Non credo di farlo mai in Italia, forse neppure in Europa, ma quando sono nel continente Nord Americano non resisto (non resistiamo perché è coinvolta anche Antonella) nel fermarci a un fast food e prendere un bicchierone di caffé da bere mentre procediamo in auto (il massimo è poi farlo dopo aver rifornito l'auto di carburante, quest'anno abbiamo fatto un solo pieno e non siamo riusciti). Su, diciamocelo, fa un po' entrare nella scenografia di un film. Fa sembrare quasi buono il caffé e piacevole berlo da quel buchino nel coperchio, anche quando il primo sorso se non stai attento ti ustiona la bocca.
26. l'Abbazia di St. Benoit du Lac è molto bella, più vista dall'esterno che dall'interno, molto asciutto e moderno. Ma anche l'esterno un po' delude perchè per via della chiusura del parco della Abbazia, il lago praticamente è invisibile. Le immagini che si vedono sono prese con drone e quindi l'Abbazia si staglia sulla campagna circostante e sul lago con un colpo d'occhio tanto bello quando non godibile di persona quando si arriva. Non avendo alcun interesse religioso in relazione alla storia della Abbazia e di chi l'ha fondata, abbiamo trovato la visita meno interessante di quanto ci saremmo aspettati. Forse la parte più piacevole è stata la strada nei boschi fatta per arrivare



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