14. WANDERLUST: JE ME SOUVIENS. TRA I COLORI D’AUTUNNO IN QUEBEC CON SGUARDO CURIOSO
40. Quebec City ci è apparsa come una città che si divide, aiutata dai dislivelli, in zone diverse ben individuabili. Molte di queste, nella parte più antica, molto piacevoli ancorché a volte un po' sovraccaricate di commercio non sempre di qualità, che viste prima dell'arrivo di masse di turisti (che snob che siamo, non siamo turisti noi stessi?) sono molto più piacevoli. Tra le tante aree sicuramente svetta il famoso hotel Chateau Frontenac (imponente, bellissimo) che apre sulla Terrasse Dufferin, spettacolare percorso pedonale di Vieux Quebec affacciato sulla città bassa e sul san Lorenzo. Noi abbiamo scelto un vecchio hotel (non il Frontenac!) -la casa gialla con le tre bandiere- sulla terrazza, e dal secondo giorno, quando abbiamo fatto l'upgrade, ci siamo goduti splendide colazioni sul balconcino che affacciava su una terrazza ancora libera da persone illuminati dal sole che sorgeva dietro Lévis
41. La città bassa di può raggiungere con l'esosa funicolare (presa una volta solo per provarla), oppure con un percorso pedonale che si snoda con scalinate e ripide vie.

42. Il punto centrale della Vecchia Città Bassa è Place Royale dove sorge la Eglise Notre Dame de Victoire, la più antica chiesa in pietra del Nord America, edificata nel punto dove Samuel de Champlain aveva stabilito la sua "habitacion". Ancora nella piazza abbiamo potuto visitare una esposizione (dopo aver pranzato nella cafeteria al piano terra) molto interessante in due piani, una proposta da Isaac Cordai (spagnolo) e una da Martin Bureau
43. Antonella mi fa notare che in genere qui in Canada ancora prima di chiederti "cosa vuoi?", ti chiedono "come stai?" La domanda mi giunge così inaspettata che spesso non la sento o comprendo e quindi nel mio non rispondere ho timore di passare per maleducato. Devo cambiare registro e prestare attenzione a questo cordiale modo di approccio.













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