Primo giorno (seconda parte)
Domenica 2 ottobre, Valderice, B&B Nonnasara
Credo che, ora che accingiamo ad andare a dormire, siamo ingrassati di almeno un chilo a testa.
Oggi è stata la festa dei dolci siciliani. Nel breve arco di una mezza giornata se non li abbiamo assaggiati tutti, poco ci manca.
Tralascio il benvenuto della proprietaria del B&B, la nonna Sara del nome, ciarliera ed energica signora simpaticissima e calorosa, di 67 anni solo sulla carta, che ci ha accolti come se ci conoscesse da sempre con sincera partecipazione, e ci ha offerto il melone di una paese vicino che ovviamente ho dimenticato, accompagnato con succo di arancia.
A Erice, su suggerimento di Michele, ci siamo fiondati alla pasticceria di Maria Grammatico dove la specialità sono le Genovesi da mangiare calde (buone, ovviamente non ricordo assolutamente di cosa sono fatte, ma chi se ne importa, no?) e mezzo cannolo a testa (idem)
Quando è stato il momento del caffè ci siamo fermati al bar Caffè san Giuliano che, accidenti al padrone, espone il cartello “Granite artigianali... “ e tra i gusti quello alla mandorla.
Non ho resistito, neanche tentato. Caffè (servito con bicchiere di acqua) e granita alla mandorla con biscotti all'anice.
Per finire in grazia questa sera abbiamo cenato al ristorante Sansica di Bonagia, zona porto. Antonella ha scambiato qualche battuta con il cameriere. Questi ci ha portato delle cassatelle alla ricotta calde, ma Antonella non ha potuto fare a meno di dirgli che era curiosa di cassata Siciliana. Cosa fa il cameriere? Ci porta due fettine di cassata (in omaggio! Per un assaggio!), una bianca e una al pistacchio. Solo che il cameriere deve essere di origine argentina, perché le fettine sottilissime sono due e vere proprie porzioni (scherzo, è tipicamente siciliano). Ci siamo alzati a fatica.
Nessun commento:
Posta un commento