domenica 26 agosto 2018

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 21.1

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 21.1
VENERDì 29 GIUGNO -Clarence Square, pomeriggio.


Ormai ci siamo. Domani lasciamo la stanza, gironzoleremo un po' per Toronto e poi , nel primo pomeriggio, prenderemo il tram, metropolitana e poi bus per l'aeroporto.

Si torna a casa.. Sono un po' più di due settimane che siamo in giro. E' il lasso di tempo giusto. Salvo l'Argentina, che ha rappresentato fino ad ora il “viaggio della vita” e dove tre settimane ci sono sembrate poche, questo periodo di tempo è quello giusto per godersi le giornate senza che la stanchezza ci faccia trascinare i piedi fino a sera poco attenti alle belle cose che ci circondano. Ora in effetti siamo ancora bene in forma, pieni di entusiasmo, colmi di gratitudine verso questo bellissimo Paese (alci escluse!) e siamo curiosi e ci gustiamo quello che vediamo, e se qualche punto merita un approfondimento, siamo in grado di farlo senza tirare via per stanchezza.

Tornando verso Clarence Square oggi abbiamo visitato un bellissimo negozio dove tutto si compera sfuso e a peso, la quantità che serve. Pasta e vino compresi. Dovrebbero essere così tutti i negozi.

Tornavamo dalla escursione nella regione del Niagara, dove ovviamente il momento clou è stata la visita alle famosissime cascate. Non voglio fare lo snob, ma, sinceramente, dopo aver visto Iguazù i parametri con cui si fanno i confronti sono alterati. Iguazù è … le cascate del Niagara per 10 o per 20. Oh, bellissimo spettacolo comunque. Sia chiaro. Le due cascate ravvicinate e divise da un'isola sono uno spettacolo di forza e potenza immaginifico. Impressiona la potenza espressa dall'acqua che si getta nel dirupo, soprattutto nel semicerchio della cascata canadese. Quando si arriva vicino al salto nel percorso pedonale, l'acqua è così compatta e potente che sembra solida. Impressione anche vedere l'industria turistica “Niagara Falls” - noi abbiamo visto solo il lato Canadese, il migliore per visuale. Un industria dell'accoglienza e della spettacolarizzazione del fenomeno “cascate” che funziona oliata come un meccanismo perfetto. Alberghi altissimi affacciati sulla collina prospicente le cascate (con funicolare per scendere al piano senza stancarsi) che mi hanno mosso il dubbio se avessero camere “sul retro”. Torre d'osservazione, con casinò e sala giochi. Battelli per portarci fin sotto la cascata canadese per avere il piacere di infradiciarci con la nuvola d'acqua di rimbalzo che partono in sequenza e che non interrompono praticamente mai il fluire dei visitatori.

Abbiamo preso il tutto come dovevamo prenderlo, e ci siamo divertiti un sacco, nel mettere l'impermeabile rosso che ti danno (e che ci siamo portati a casa), nell'inzupparci in mezzo ai vapori acquei appena sotto il salto, nel guardare la moltitudine di persone (anche per noi più strane, come le famiglie Amish ). Fortunatamente è stata una bellissima giornata, l'acqua ha fatto solo piacere, e tutti gli indumenti impermeabili con cui avevo riempito lo zaino - fortunatamente avevo abbandonato l'idea di portarmi i ricambi asciutti – hanno solo contribuito a piegarmi la schiena ancora un po'.
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