venerdì 17 aprile 2020

WANDERLUST (after... if ) WE COULD _4

WANDERLUST (after... if ) WE COULD _4
Nei nostri prossimi itinerari difficilmente mancherà l'acqua (che tutto sommato, pur con il cambiamento climatico in corso e l'inaridimento di parte degli ambienti terrestri, ancora non è difficile da trovare).
Penso che questa nostra sia una passione abbastanza comune. L'acqua, rimanendo nel campo sensoriale, è un beneficio per tutti i cinque sensi. 
Amo il suono dell'acqua, dal mormorio del ruscello al frastuono incessante che accompagna il visitatore di Iguazù, amo la vista dell'acqua, dall'infinito dell'oceano al riflesso nella pozzanghera, amo l'odore dei posti di mare, come pure la sensazione che le brezze marine offrono al tatto (dell'immergersi nel mare non è neanche da dire).
 Nel passato fermarsi con il camper a mangiare nel nord della Francia in un golfo dove assistere al rito delle maree, prendere un albergo con vista lago a Bellagio, giocare con l'aquilone sulle spiagge del nord dello Jutland, o vedere il Tori che emerge dal mare a Mihajima sono state alcune delle esperienze indelebili nella mia mente. Alle Azzorre avrei passato ore a guardare le onde dell'oceano infrangersi contro le rocce vulcaniche di Pico.
Quindi nelle prossime mete, anche nel periodo intermedio prima di riprendere i viaggi, la scelta di mete d'acqua sarà compresa negli itinerari. 
Penso che il periplo dei laghi Lombardi, con sconfinamento nelle regioni adiacenti sarà compresa nei progetti. Tra i laghi ho una predilezione visiva per il Lago di Como, perché la conformazione di chiusura in mezzo a monti che si elevano direttamente dalle rive lo rende scenograficamente così drammatico da essere incomparabile. 
Ma probabilmente il mio è un pregiudizio piuttosto che un giudizio. Ambisco a poter rimandare la valutazione classificatoria quando avrò conosciuto anche i rivali in bellezza.
L'interesse per l'acqua è anche finalizzato a conoscere e apprezzare gli interventi antropici, spesso impattanti ma ineludibili. Intendo riferirmi, per esempio, a traghetti e porti, alla navigazione turistica e commerciale.
Ora abbiamo molte meno occasioni di provare l'esperienza del ferry, l'ultima occasione è stata quando abbiamo traghettato dalla Nuova Scozia al New Foundland in Canada (ma senza auto). 
Ma nei tempi passati, quando giravamo l'Europa con Auto + Caravan o Camper, ne abbiamo presi molti. E le procedure di imbarco nei porti del Nord era uno dei momenti preferiti. Generalmente il tempo era freddo, ventoso, con pioggia. Nuvole basse correvano incessanti nel cielo, si udivano i rumori metallici delle navi e dei macchinari mischiati con gli stridii dei gabbiani. Spesso approfittavamo dei tempi di attesa per pranzare sulla VS o sul camper (quando si pranzava in caravan spesso il passaggio dall'auto al caravan era sufficiente per prendere una bella botta di freddo).
Quando posso cerco sempre un ferry per traghettare l'auto (anche se ora purtroppo è solo un'auto).
Sono affascinato dai porti, che ai miei occhi da profano sembra un ambiente “aggrovigliato” dove appare impossibile trovare un ordine e che invece deve essere uno degli ambienti di lavoro più coordinati che ci sia. Nei prossimi itinerari da WANDERLUST due sono gli ambienti che mi piacerebbe riuscire a visitare: un porto commerciale e un cantiere navale. 
Vorrei vedere, per esempio, il posto di Trieste (dove hanno messo gli occhi i cinesi) che secondo le ricerche fatte è il porto commerciale più grande d'Italia. Chissà se si possono fare visite guidate del porto. Anche Genova è un bel porto. Quando abbiamo visitato Genova abbiamo preso il traghetto Navebus che dal Porto antico porta a Pegli e si vede il porto dal mare. Genova e Trieste sono due città nella quali torneremo nel periodo di mezzo.
I cantieri dove si costruisco le navi commerciali da migliaia di tonnellate di TEU sono un altro ambiente che vorrei visitare. Ma per questo non saprei dove andare. Forse in Corea?
(continua) (foto iniziale: ci arrivo)

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