domenica 19 aprile 2020

WANDERLUST (after... if ) WE COULD _6


WANDERLUST (after... if ) WE COULD _6

Torno all'acqua. Acqua non solo da “sentire” con i cinque sensi, bensì acqua da navigare. Per quanto si pensi più a Poldo che a Popeye vedendomi, la navigazione è una attività che mi attira.
Mi sembra che sulle navi commerciali ci sia possibilità, da verificare, di ottenere passaggi.
www.freightertravel.co.nz/
L'ideale sarebbe prendere una nave commerciale in Sudafrica diretta verso Tristan de Cunha.
Bene. Mettiamolo in agenda, temo non prima di una decina di anni (sperando che Tristan de Cunha continui a rimanere così difficile da raggiungere – ci sono purtroppo notizie della costruzione di un aeroporto)
Torniamo a progetti più realizzabili.
Il più semplice, quasi a “km.0”, è un sogno che ho da tempo. Quello di avere una barchetta a remi ormeggiata all'Adda. Mi sono rimaste in memoria le escursioni che facevo con i miei genitori quando all'Adda venivano affittate le barche a remi. Occorre dire che una canoa gonfiabile consentirebbe di poter esplorare altri fiumi e altri laghi, consentendo una mobilità che una barca rigida all'Adda non permetterebbe.
Allargando l'orizzonte un secondo progetto marinaio (di acqua salata o acqua dolce, indifferente) è l'esperienza di un periodo su una barca a vela. Anche in questo caso, il “must” potrebbe essere veleggiare in Nuova Zelanda.
Ma da milanese che apprezza anche il “piuttosto”, i laghi lombardi piuttosto che il nostro Mediterraneo sarebbero già un buon primo passo. Credo che passare qualche giorno su una barca a vela sia meno semplice di quanto da terra si possa immaginare, vorrei poterlo dire per esperienza e non per impressione.
Terzo progetto acquatico è in attesa di realizzazione da circa 30 anni. Una settimana in houseboat, o, come dicono in Francia, in penichette. Un vecchio camperista come me unirebbe il piacere di muoversi con la propria casa e il gusto di stare sull'acqua.
Non credo che sia l'esperienza della barca a vela sia l'houseboat siano progetti immediatamente realizzabili, occorre passare in una fase nella quale il distanziamento sociale (difficile da realizzare in barca a vela) sia annullato, e la libertà di movimento almeno in Europa sia consentita. 
Per l'houseboat, anche se ci sono possibilità anche in Italia, credo che non si possa evitare di andare in Francia o in Olanda. Mi ricordo ancora l'acquedotto navigabile di Briare. Ma curiosando sul web ho scoperto il sito https://www.ilturista.info/blog/10890-Gli_acquedotti_navigabili_piu_belli_d_Europa/
che ne presenta molti altri in tutta Europa, tra i quali la ruota di Falkirk vicino ad Edimburgo che abbiamo visto personalmente nel nostro bel tour in Scozia.
Lo abbiamo visto da terra credo quando con Giulia piccolissima abbiamo fatto i Castelli della Loira (27 anni or sono) e sono rimasto affascinato dalla originalità della situazione. Inoltre sicuramente andrei alla ricerca di chiuse. Le chiuse sono un'opera umana che mi affascina tantissimo. Non ricordo di averle provate dall'acqua, forse solo viste da terra. Ricordo di averle viste in Scozia forse vicino a Loch Ness (probabilmente pioveva), e in Svezia,
 quelle del Gota Canal. Ricordo di aver visto un bel veliero con bandiera canadese, con un equipaggio composto da un uomo e due donne. Secondo la sorte quall'uomo poteva sperare di trovare sull'Oceano bonaccia per far durare il viaggio il più possibile, o forti venti da Est per raggiungere il San Lorenzo il prima possibile.




 

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