WANDERLUST
(after... if ) WE COULD _6
Torno
all'acqua. Acqua non solo da “sentire” con i cinque sensi, bensì
acqua da navigare. Per quanto si pensi più a Poldo che a Popeye
vedendomi, la navigazione è una attività che mi attira.
Mi
sembra che sulle navi commerciali ci sia possibilità, da verificare,
di ottenere passaggi.
www.freightertravel.co.nz/
L'ideale
sarebbe prendere una nave commerciale in Sudafrica diretta verso
Tristan de Cunha.
Bene.
Mettiamolo in agenda, temo non prima di una decina di anni (sperando
che Tristan de Cunha continui a rimanere così difficile da
raggiungere – ci sono purtroppo notizie della costruzione di un
aeroporto)
Torniamo
a progetti più realizzabili.
Il
più semplice, quasi a “km.0”, è un sogno che ho da tempo.
Quello di avere una barchetta a remi ormeggiata all'Adda. Mi sono
rimaste in memoria le escursioni che facevo con i miei genitori
quando all'Adda venivano affittate le barche a remi. Occorre dire che
una canoa gonfiabile consentirebbe di poter esplorare altri fiumi e
altri laghi, consentendo una mobilità che una barca rigida all'Adda
non permetterebbe.
Allargando
l'orizzonte un secondo progetto marinaio (di acqua salata o acqua
dolce, indifferente) è l'esperienza di un periodo su una barca a
vela. Anche in questo caso, il “must” potrebbe essere veleggiare
in Nuova Zelanda.
Ma da
milanese che apprezza anche il “piuttosto”, i laghi lombardi
piuttosto che il nostro Mediterraneo sarebbero già un buon primo
passo. Credo che passare qualche giorno su una barca a vela sia meno
semplice di quanto da terra si possa immaginare, vorrei poterlo dire
per esperienza e non per impressione.
Terzo
progetto acquatico è in attesa di realizzazione da circa 30 anni.
Una settimana in houseboat, o, come dicono in Francia, in penichette.
Un vecchio camperista come me unirebbe il piacere di muoversi con la
propria casa e il gusto di stare sull'acqua.
Non
credo che sia l'esperienza della barca a vela sia l'houseboat siano
progetti immediatamente realizzabili, occorre passare in una fase
nella quale il distanziamento sociale (difficile da realizzare in
barca a vela) sia annullato, e la libertà di movimento almeno in
Europa sia consentita.
Per l'houseboat, anche se ci sono possibilità
anche in Italia, credo che non si possa evitare di andare in Francia
o in Olanda. Mi ricordo ancora l'acquedotto navigabile di Briare. Ma
curiosando sul web ho scoperto il sito
https://www.ilturista.info/blog/10890-Gli_acquedotti_navigabili_piu_belli_d_Europa/
che
ne presenta molti altri in tutta Europa, tra i quali la ruota di
Falkirk vicino ad Edimburgo che abbiamo visto personalmente nel
nostro bel tour in Scozia.
Lo
abbiamo visto da terra credo quando con Giulia piccolissima abbiamo
fatto i Castelli della Loira (27 anni or sono) e sono rimasto
affascinato dalla originalità della situazione. Inoltre sicuramente
andrei alla ricerca di chiuse. Le chiuse sono un'opera umana che mi
affascina tantissimo. Non ricordo di averle provate dall'acqua, forse
solo viste da terra. Ricordo di averle viste in Scozia forse vicino a
Loch Ness (probabilmente pioveva), e in Svezia,
quelle del Gota
Canal. Ricordo di aver visto un bel veliero con bandiera canadese,
con un equipaggio composto da un uomo e due donne. Secondo la sorte
quall'uomo poteva sperare di trovare sull'Oceano bonaccia per far
durare il viaggio il più possibile, o forti venti da Est per
raggiungere il San Lorenzo il prima possibile.
Nessun commento:
Posta un commento