sabato 18 aprile 2020

WANDERLUST (after... if ) WE COULD _5


WANDERLUST (after... if ) WE COULD _5
 Circa 30 anni fa ci è capitato di passare la frontiera tra Norvegia e Finlandia. Probabilmente verso Naatamo (arrivavamo da Kirkenes, chi si ricorda il posto esatto). Ora la strada è asfaltata ma a quel tempo era sterrata e ricordo (spero bene) di una recinzione con un cancello aperto. Senza controlli, senza altra indicazione che forse un cartello e una bandiera per ciascuno dei lati. Non era una cosa comune. La frontiera, il confine. Una delle più artificiose, artificiali e fugaci tra le invenzioni umane ( consideriamo i confini eterni, ma quante volte sono cambiati nel corso breve della storia – cosa sono 6.000 anni nella storia della Terra?). 
Eppure fascinosa. Il colore delle righe di mezzerie sulla strada, le scritte e le forme sui cartelli, i fanali gialli delle auto francesi. E le targhe. Ma le targhe sono un capitolo a parte.
Delle tre caratteristiche peculiari che più mi incuriosiscono nei confini (i muri, le enclaves e i confini su strade secondarie) una sarà meta di ricerca nel periodo intermedio prima di riprendere a viaggiare seriamente: i confini, i posti di dogana su strade secondarie. Delle altre non andrò certo a vedere i muri della vergogna in Ungheria o altri paesi europei, e la enclave più curiosa che conosco Baarle-Nassau è un po' lontana e l'ho già vista (divertente, ma forse lo era di più quando c'erano ancora Fiorini e Franchi).

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