WANDERLUST _ TAIWAN 2023 _CAP 3.0
Giovedì 23 novembre, Taipei, San Want ore 18.00 locali
Una bella dormita seguita da una ottima e abbondante colazione è la strategia migliore da seguire per rimettersi in bolla. Noi la abbiamo seguita e i risultati sono stati soddisfacenti. Salvo il fatto che ieri sera non riuscivamo a spegnere la luce della camera (il centro di controllo è in una piccola consolle sul comodino di Antonella che non aveva capito cosa servisse) ottenuto il buio abbiamo chiuso gli occhi e io li ho aperti 10 ore dopo alla 6.00 del mattino.
La colazione come detto è ottima, a buffet, e comprende
proposte cinesi e anglo-americane, poca ma presente l’offerta dolce. Cappuccino
buonissimo.
Finita la colazione ci siamo mossi verso il Memoriale di Sun
Yat-zen, inserito in un bel parco dove molti anziani si trovano per fare
ginnastica. Purtroppo davanti all’edificio, imponente (sembra che la dimensione
degli edifici commemorativi e delle statue rappresentative sia direttamente
proporzionale alla importanza che si ritiene meriti l’omaggiato) anche se non
bellissimo, stavano montando una struttura per qualche manifestazione che ci ha
rovinato le fotografie.
Abbiamo fatto un giro nel museo collegato, pur con una
visita veloce abbiamo intuito il senso di considerare Padre della Patria il dr.
Sun Yat-zen. Tra l’altro mi sembra che questa figura, morta prima della guerra
civile e quindi libera dalla necessità di schierarsi, sia ampiamente stimata
sia nella Repubblica Popolare di Cina sia nella Repubblica di Cina.
Ci siamo diretti, alla fine di questa visita, verso il
Taipei 101 passando attraverso un paio di viuzze caratterizzate composte da un
susseguirsi di negozietti di cose di poco conto, di frutta e di cibo
prevalentemente ricavati da garage riadattati.
Il 101 è imponente, molto bello, e sorge su un centro
commerciale, un mall, nel quale non ho visto una insegna di negozio in Cinese.
Siamo saliti all’89° piano (poi a piedi al 91°) pagando la
metà di quanto avevo calcolato. Complice la bella giornata dall’alto abbiamo
goduto di una bella vista. Abbiamo fotografato il vicino Memoriale di Sun
Yat-zen, ma abbiamo saputo anche identificare il Memoriale di Chiang Kai-scek
grazie ai vicini palazzi del Teatro e della Sala concerti. Prima dell’ingresso
ci hanno fatto una foto che poi si applica allo sfondo preferito. Ma quando in
alto la abbiamo vista e abbiamo saputo che quella foto che ci saremmo
vergognati di mostrare ci sarebbe costata 16 euro, abbiamo gentilmente
declinato.
Molto interessante è la vista dell’ammortizzatore di acciaio
che scarica le vibrazioni e mantiene la stabilità.
Successivamente ci siamo spostati dall’altra parte delle
città, a Shilin per visitare il Museo del Palazzo, il luogo dove sono esposti
molti dei moltissimi pezzi di arte cinese antica che Chiag Kai-scek ha fatto
imballare e ha portato a Taiwan quando persa la guerra civile sono scappati dal
continente. Questi centinaia di migliaia di pezzi sono oggetti di controversi
tra la Cina continentale e la Cina insulare, perché il primi dicono che si
tratta di pezzi trafugati (se si considera la vera Cina la Repubblica Popolare
– vedi Onu – allora non si può dire che sia un ragionamento errato), i secondi
dicono “salvaguardati” (guardate le furia iconoclasta della Rivoluzione
Culturale – ho avuto una visione diretta nello Yunnan). Ho apprezzato
soprattutto la parte dedicata alla lavorazione della giada al terzo piano e la
parte dedicata ai dipinti al secondo piano. Purtroppo le audioguide erano al
massimo in inglese, e non le abbiamo prese, quindi il museo ci è un po’ scivolato
addosso. Probabilmente con una spiegazione accurata lo avremmo apprezzato molto
di più.
Anche oggi, per prendere il bus per il Museo del Palazzo, ci
siamo fermati per consultare il telefono con la sim taiwanese e una ragazza ci
ha offerto aiuto. E sul bus ci siamo consultati con una coppia indonesiana che
doveva andare alla nostra stessa meta e come noi non sapeva quale fosse la
fermata (proprio davanti dove sono scesi tutti).
Terminata la visita siamo ritornati a Shilin dove abbiamo
preso una pizza cinese e una polpetta perché cominciavamo ad aver fame e sulla
strada del ritorno una riproduzione di un pasteis de Belem e un altro dolce che
ci siamo portati in hotel dove ci siamo fatti un tè.
Tra poco usciremo per andare al Mercato notturno di Raohe.
(foto di Antonella)
Memoriale di Sun Yat-zen |
Memoriale di Sun Yat-zen |
street food |
sullo sfondo Taipei 101 |
arriva il Natale |
Memoriale di Sun Yat-zen |
l'ascensore velocissimo del Taipei 101 |
ingresso museo del Palazzo |
relax |
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