WANDERLUST _ TAIWAN 2023 _CAP 6.0
(foto di Antonella)
26 novembre 23, Shuishe, Sun Moon lake, 18.00
Siamo appena tornati da una giornata piena dedicata a girare
il lago Sun Moon lake. Una amica ci ha scritto se stiamo bene perché ha sentito
di un terremoto. Facendo una ricerca abbiamo scoperto che c’è veramente stato
un terremoto che è stato sentito a Taipei, dove i palazzi hanno oscillato ma
non sono stati registrati danni. Noi abbiamo lasciato Taipei giusto in tempo.
Questa mattina dopo una colazione buona, ma non al livello
del San Want, siamo andati alla stazione dei bus per prendere il biglietto di
un giorno sulla linea 6999 che collega diverse località sulle sponde del lago.
Il biglietto giornaliero che consente di scendere e salire alle diverse fermate
costa 80 dollari TW, ovvero poco più di due euro a testa. E’ stato comodissimo.
Abbiamo fatto conoscenza con una famiglia di Singapore (i genitori con il
figlio di non ancora dieci anni a mio avviso, la sorella della moglie e una
nonna- tenderei a dire da parte della mamma).
Non è un caso raro che due generazioni viaggino assieme, c’è
molta attenzione per gli anziani.
Abbiamo fatto un paio di tappe del giro con questi di
Singapore, ma è bastato perché ad Antonella e a me venisse voglia di visitare
quella città-stato.
Nel corso della giornata abbiamo visitato tre templi,
abbiamo preso la Ropeway e abbiamo sostato per un po’ di tempo alla cittadina
di Itashao ( o Ita Thao secondo un’altra dizione) che è la città
originariamente abitata dagli aborigeni Thao ma che ormai è semplicemente un
succedersi di ristorantini e negozi di souvenir, oltre ad essere uno dei tre
porti turistici del lago.
A Itashao ho mangiato un buonissimo pesce fritto ben
saporito che viene dato infilzato su un lungo bastoncino.
Il primo tempio, quello di Wenwu è composto da edifici su
terrazze successive, così salendo al livello più alto si possono vedere i tetti
del tempio, di un arancione molto vivo e sullo sfondo il lago azzurro, con un
piacevole gioco cromatico.
Sono templi così compositi, con tanti arredi, offerte,
modalità di devozione, statue e oggetti vari che meriterebbero la visita con
una guida che possa illustrare e spiegare il significato di quanto si vede.
Perché i particolari sono tanti che alla fine non di vede veramente, si ha
un’idea confusa d’insieme. Inoltre la moltitudine di divinità o perlomeno di
oggetti di devozione rendono difficile memorizzare le differenze tra un tempio
e l’altro. Anche se indifferenti alla religione, il fattore culturale che passa
attraverso le credenze e le forme di devozione aiutano a comprendere meglio il
popolo visitato e a grattare un po’ il ghiaccio. Così è oggettivo che
scivoliamo sul ghiaccio.
Scendendo per fare la colazione oggi abbiamo notato che il nostro albergo non ha il quarto piano. Non abbiamo fatto caso se anche il San Want avesse abolito il quarto piano. Su Europlate avevo letto che non si utilizza il numero 4 sulle targhe automobilistiche. Se così fosse, ma la memoria più essere fallace, non è vero, perché ho già visto almeno tre auto con il numero 4 sulla targa. Oggi addirittura una targa aveva due numeri 4 nella sequenza.
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