GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile: WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 10.1

WANDERLUST. CANADA 2018 GRATTANDO IL GHIACCIO per cercare terra fertile Cap 10.1
20 Giugno 2018 – Rocky Harbour B&B

Se escludiamo il fatto che neppure oggi abbiamo visto "moose" (beh, escludiamo una beneamata fava, sono arrabbiatissimo), devo dire che il Newfoundland si fa scoprire, momento per momento, sempre più bello e affascinante. Oggi giornata intensa e che ha consentito di mettere sotto le suole un po' più di venti chilometri di trail.
Dopo una superba colazione (non solo il cibo è abbondante, buono, anche sorprendente – una torta che ha l'aspetto minaccioso di una catastrofe calorica ma il gusto stupendo e seducente, ma anche l'ambientazione della sala colazione del B&B è bellissima) ci si avvia.
Torniamo alla colazione. É importante perché stiamo trovando quei B&B che erano un po' rimasti nell'immaginario e che rarissimamente abbiamo trovato da quando abbiamo dovuto lasciare l'autonomia del camper. Anche in Argentina, credo solo a Ushuaia abbiamo trovato qualcosa di simile.
Si vive in casa dei padroni del B&B, che al massimo hanno una dependance marginale quando è stagione. Si legge e ci si riposa nel loro salotto, dove vediamo i loro libri, le loro fotografie. In questo una giovane ragazzini è fotografata in tenuta da Hockey su ghiaccio mentre è sta scontando due minuti di espulsione, e il fatto è sottolineato da una frase spiritosa. Spesso nelle cucine ci sono due frigoriferi, uno per i padroni e uno per gli ospiti. Usiamo la stessa macchina per farci il caffé. A colazione, per logistica, Vera, la proprietaria di questo B&B, con il marito, non fa colazione con noi, perchè intenta a prepararci il pasto, ma conversa con noi e si muove a piedi nudi (noi con le calze), perchè nelle case delle Isole Marittime non si entra con le scarpe calzate.
Qui, allo stupendo Anchor Down la colazione raccoglie una decina di ospiti su due grandi tavoli molto alti, con sedie altrettanto alte (tutto è alto, anche i letti sono come quelli di una volta dei nostri nonni) Facciamo colazione al tavolo con due coppie cinesi di Hong Kong. Una delle due donne sta studianti italiano! Ora, capisco un italiano che studia cinese – agendo con lungimiranza. Ma una cinese di Hong Kong cosa se ne fa dell'italiano?
Insomma, al netto della mia scarsissima conoscenza e comprensione dell'inglese che rende faticosissima ogni conversazione, si pranza (uso il termine tenendo conto della quantità di cibo – generalmente virato sul dolce- che ingurgitiamo) in convivialità. Il tempo della colazione si dilata.
Appena finita colazione siamo partiti per il nostro trail odierno. Abbiamo scelto Le Bokers Brook Falls. Ci sembra un percorso medio, alla nostra portata. Scelta felicissima. Un percorso stupendo, ottimamente tenuto, molto agevole, che si inoltra nella foresta fino alla roboanti cascate. Anche se le cascate non sono molto grandi hanno una portata di acqua notevole e con un paio di salti dimostrano tutta la loro impetuosità e potenza. ( fine prima parte del cap 10)

0141_ a sinistra il nostro B&B, la separazione delle proprietà è ben delineata dalla siepe

0142_ il bellissimo Anchor Down, non so dire quale sia stato il miglior B&B che abbiamo provato, ma se si capitasse a Rocky Harbour, lo consiglierei

0143_ no, non è un alce.

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0146 _ Antonella che si muove sul sentiero con perizia e sicurezza

0147_ so che verrò preso in giro per questa foto, ma in mezzo al trail, un bagno pulito e rifornito per quanto spartano per me è un valore aggiunto

0148_ no, smettetela di chiederlo, neppure questa è un alce.

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0153_ inizia una serie sulle Boker Brooks Fall, il cuore del nostro trail della mattina. Forse esagero nel numero di foto che pubblico, ne ho escluse di più. Non so cosa farci, l'acqua mi affascina. Mi colpisce il suono, i diversi suoni dell'acqua, dalla goccia che cade al frastuono delle cascate, mi piace guardarla scorrere, mi "prende" sotto qualsiasi forma, anche quando piove.