lunedì 20 luglio 2020

WANDERLUST_ PORTOGALLO 2020. DECIDIAMO NOI_ CAP 1

WANDERLUST_ PORTOGALLO 2020. DECIDIAMO NOI_  CAP 1

Riprendiamo a viaggiare dopo il fallimento del Chile. E, complici i tempi difficili, questo viaggio prevede una sua dose d'ansia. Duplice. Il fallimento pesa, la scelta del Portogallo non è casuale. E' come fare un giro tra amici. Tranquilli, semplici, modesti ma affidabili. Un ottimo posto per rimettersi alla prova e ritrovare i meccanismi un po' ingrippati.

Le fotografie sono molte, anche noi probabilmente siamo vittime della sindrome da smartphone. Quindi le foto precedono un po' il dipanarsi del racconto.


Domenica 12 luglio. Aeroporto di Malpensa. In attesa del volo per Lisbona.
Partiamo. Verso il Portogallo. L'aeroporto appare frequentato, sia pure in misura molto minore rispetto all'affollamento di recente memoria. Egoisticamente potrei far rilevare il piacere di non fare fila al check in ed essere velocemente serviti da uno scorbutico e annoiato impiegato, e pure di aver passato quasi in solitudine il varco di controllo e quindi di aver sfilato la cintura dai pantaloni con calma senza ansia e senza incastrarla nei passanti dovendo far intervenire Antonella. Però non si può dimenticare che ciò non è motivato dalla scelta di non inquinare volando (contraddizione nella quale noi cadiamo in pieno facendole iniziative di #Azioneclima  a Trezzo e poi scegliendo l'aereo come veicolo per le vacanze), bensì dalle conseguenze della pandemia che è ancora fortemente attiva tra noi (leggevo poco fa sul Manifesto preoccupanti notizie da Israele, dove sembra abbiano perso un po' il controllo -e stupisce che ciò accada proprio in Israele). Come con l'associazione Amici del Gabbiano abbiamo deciso di affrontare a muso duro, come dice il grande Bertoli, la sfida del Covid. (rispetto delle leggi, rispetto delle regole, ma non ci lasciamo chiudere in casa senza poter scegliere tutto ciò che possiamo scegliere e quindi abbiamo messo in piedi la rassegna SERE D'ESTATE SERE DESTATE chiamando gli amici ad essere con noi protagonisti della rinascita culturale della nostra comunità), allo stesso modo, anche noi due personalmente rispettiamo tutte le regole -mascherina anche quando è faticoso e può apparire contro-intuitivo, e distanziamento. Anche se troppe persone sembrano prendere sottogamba e con superficialità le norme non capendo che il problema esiste ancora ed è ancora pericoloso.
Allora vogliamo essere padroni del nostro destino, rimanere contagiati dell'unica malattia che ci piace, il wanderlust, e non mancare di fare il nostro, pur piccolo e breve, viaggio.
Certo, abbiamo la consapevolezza di essere dei privilegiati (perché abbiamo il lavoro e una minima tranquillità economica) per poterlo fare. Ma siamo anche consapevoli di una lunga storia di “frugalità" che ci consente di non dover sperare in nessun recovery fund, potendo contare sulle nostre risorse.
Abbiamo scelto il Portogallo come meta di questo breve break che ci concediamo prima di, spero, poter tornare a lavorare con la intensità precedente il lockdown.
Non in Italia? Potrebbe chiedere qualcuno. Come mai non ci siamo fatti travolgere dalla retorica nazionalista? Potrei dire che ci sentiamo europei e ogni parte dell'Europa è un po' la nostra patria. Mi piacerebbe poter avere un passaporto, prima di morire, con scritto nella riga della nazionalità: EUROPEO. C'è anche un motivo meno nobile. Quando tutto andava bene non mi sono mai sentito considerato un connazionale dalle strutture turistiche che mi ospitavano, quanto una spugna da spremere fino all'ultima goccia. Ora non mi sono sentito vincolato particolarmente da un afflato solidaristico.

fotografie:
1. si inizia a scrive il diario
2. fino all'ultimo dare soddisfazione ai propri followers
3. aereo quasi vuoto
4. 1869 Prìncipe Real House, Lisbona
5. subito a cercare i Pastéis del Nata (Real Principe Restaurante _ R. da Escola Politécnico
6. Alfama vista dal Miradouro Sao Pedro da Alcantara
7. Alfama vista dal Miradouro Sao Pedro da Alcantara
8. altro "must" da cercare subito: gli elevador. Questo Elevador de Gloria
9. altro "must" da cercare subito: gli elevador. Questo Elevador de Gloria
10. Elevador de Lavra, la prima funicolare su strada del mondo, inaugurata nel 1884
11. Elevador de Lavra, la prima funicolare su strada del mondo, inaugurata nel 1884
12. Alfama vista dal Miradouro Sao Pedro da Alcantara al tramonto














Nessun commento:

Posta un commento