mercoledì 22 luglio 2020

WANDERLUST _ PORTOGALLO 2020 _ DECIDIAMO NOI _ CAP. 3

WANDERLUST _ PORTOGALLO 2020 _ DECIDIAMO NOI _ CAP. 3


Lunedì 13 luglio
Chi mi conosce coglierà la contraddizione, ma chi di noi, pur cercando di rimanere hombre vertical non è soggetto a umane contraddizioni che smentiscono, date alcune circostanze, atteggiamenti o modi di presentarsi?
Non vaneggio (non più del solito), e quindi spiego.
Penso che l'apice delle colazioni le abbiamo provate in Canada (in Nova Scotia o Newfoundland) quando negli stupendi B&B si faceva colazione tutti assieme attorno allo stesso tavolo serviti dai padroni di casa (non da dipendenti) e di chiacchierava (faticosamente per noi, in inglese) dei viaggi e delle rispettive provenienze (un giorno a Twillingate eravamo al tavolo tra gli altri con una coppia dell'Alberta -credo di ricordare - e quando ho chiesto al marito cosa si vivesse a -30, mentre la moglie ridacchiava lui ci ha pensato un po' e poi mi ha detto: “Duramente, ma ce la puoi fare”.
La pandemia ci ha tolto anche l'atmosfera del buffet, che magari portava a momenti di impazienza quando il tostapane era occupato da qualcuno che sembrava dover rifornire un esercito, ma almeno ti dava quel senso di abbondanza per cui i viaggi tra il tavolo e il ripiano delle vivande diventavano sempre più numerosi (abbiamo imparato il piacere di prendere poco cibo ogni volta). E soprattutto latte caldo e caffé a volontà, senza la complicazione di spiegare cosa si desidera realmente.
Detto questo, e il tempo perso per spiegare indica quanto sia importante per noi la colazione ( nelle recensioni di booking è praticamente la prima recensione che andiamo a leggere), dobbiamo dire che in questo breve viaggio le colazioni hanno sempre mantenuto alti standard anche nei limiti posti dalla pandemia. A partire da quelle predisposte dal 1869 Principe Real House.
E allora rinforzati dalla colazione (che salgo oggi ci ha consentito di saltare praticamente sempre il pranzo – complici i 40° e più gradi di calore che chiedevano solo idratazione) siamo partiti alla volta di Lisbona. Oggi niente musei che sono chiusi il lunedì (quindi suggerimento: per tre giorni a Lisbona pensare a un Giovedì/Sabato o Venerdì/Domenica con domenica dedicata ai musei), bensì passeggiataper i quartieri della città (a sera saranno circa 16 chilometri, e Lisbona non è una città piatta!)
Un passo indietro.
Ieri abbiamo visitato la Igreja de Sao Domingo (luogo dove venivano assassinate le vittime della inquisizione – esecuzioni chiamate “autodafé” ) che è affascinante perché è sopravvissuta a due terremoti (compreso quello famoso del 1755 – ricordate il Candide di Voltaire?) e a un recente incendio. E l'interno della chiesa porta i segni di tutti questi eventi.
E per ora ci fermiamo, continuerò nel capitolo 4 con il racconto del Lunedì.
foto 1,2 e 3. Igreja de Sao Domingos
foto 4. Antonella e la sua colazione (se la vizio troppo come la riporto sulla aircamping?)
foto 5. "venghi ragioniere, Lisbona la aspetta"
foto 6. Igreja de Sao Roque (Barrio alto)
foto 7. rua de Misericordia con Tram (rassegnatevi, saranno decine le foto con i Tram)
foto 8,9 e 10: Elevador de Bica.











Nessun commento:

Posta un commento