Non ricordo di aver visto un aereo così vuoto da un Londra-Milano (coincidenza da Buenos Aires) di Alitalia (mi sa che spiega molte cose un Alitalia scarico ai tempi di massimo utilizzo). Oggi saremo poco più di 50, con file completamente vuote. L'aereo sembra abbastanza nuovo, comunque ben curato. Certo, posti stretti, ma senza quell'aria di frustro che emana sempre Rayan Air. In realtà una lamentela sarebbe già da fare. Al check in l'annoiato e indisponente impiegato si è ben guardato da farci compilare la liberatoria prevista. Per fortuna e ne siamo accorti e al gate abbiamo trovato il modulo e lo abbiamo compilato.
Durante il volo ho finito quell'opera poetica in prosa che è “Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Sepulveda e ho aperto sul mio Kobo “Viaggio in Portogallo" di Saramago. Ho letto parecchie pagine di quel libro stupendo e sulla cartina ho annotato puntigliosamente i paesini che sono sul nostro itinerario e che Saramago ha visitato nel suo Viaggio. Questo grande portoghese invita a non considerare il suo racconto come una guida, ma spero invece che sapremo farci guidare dalla sua poetica sensibilità, dalla sua laica religiosità e dal suo animo elevato e popolare. Scrive, alla fine della prefazione: “la felicità, che il lettore lo sappia, ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste. Affidi i fiori a chi sappia badarvi e incominci. O ricominci. Nessun viaggio è definitivo.”
Ho annotato alla fine della giornata queste righe.
Esausti. Siamo tornati per goderci il meritato riposo. Come ogni primo giorno è stato un lungo giorno. Non so se centri la teoria della relatività, ma ogni anno che passa questo primo giorno ci sembra più lungo e più faticoso. Boh, non so, sarà una distorsione spazio-temporale come accade in Star Trek.
Prima osservazione. Il Portogallo sta cambiando targhe. L'ho notato inizialmente su una Tesla. Non mi ero preparato e il cambio mi ha colto di sorpresa. Come in molti altri Stati, il cambio è in peggio. Ormai il panorama delle targhe sta scivolando inesorabilmente verso la massima banalità. Lo spiegherò meglio nel mio blog https://aista10eu716.blogspot.com . In sintesi la targa ha perso la banda gialla con mese e anno di immatricolazione e i punti tra i blocchi di numeri o lettere. Inoltre avendo finito la serie NN.LL.NN sono passati alla sequenza LLNNLL. Interessante che la prima targa nuova che ho visto sia stata su una Tesla. Ce ne sono un po' di macchine elettriche a Lisbona, bene. Meno nel resto del Portogallo.
Il B&B 1869 Principe Real House è una buona sistemazione, relativamente vicino al centro. Nel quartiere Barrio Alto. Per le nostre esigenze di spostamento comodo. In fondo Lisbona, se si vuole rimanere nella visita turistica veloce, come abbiamo fatto noi (escluso Belém che è facile da raggiungere con il 15 che si prende in Piazza del Commercio), è una città estremamente semplice da girare. Dopo un paio di ore che servono sempre per l'ambientamento, si è padroni della situazione e con una buona cartina (io rifiuto le mappe sullo smartphone e amo invece le scomode ma romantiche mappe di carte, di quelle che servono braccia allungabili come il capo dei Fantastici 4 per aprirle, e mi piace segnare luoghi e percorsi con gli evidenziatori) la si gira facilmente. In mezzo il Rossio, a sinistra (con il Tejo alle spalle) il Barrio alto dove ci sono una linea di bus e una di tram utilizzabili, a destra Alfama e poi Graca attraversate dal favoloso 28.
Una riflessione: probabilmente le grandi città, forse escluso l'Italia, sono da evitare la domenica. Appaiono vuote e smorte. L'impressione che abbiamo avuto domenica quando usciti dal B&B ci siamo diretti subito alla ricerca di Elevador (prima il Gloria e poi il Lavra) scendendo in Restauradores per poi dirigerci in Piazza dom Pedro IV era di una città svuotata (e abbiamo pensato che stesse pagando pegno alla pandemia). Probabilmente c'era anche questo, ma subito il giorno dopo abbiamo ritrovato la vivacità e la presenza umana che ci aspettavamo.
Gli Elevador sono a mio avviso bellissimi. Abbiamo fatto un collegamento con Genova, quando abbiamo fatto nella città della Lanterna il percorso “Genova a piedi” prendendo tutti gli ascensori e le funicolari possibili”.
Ovviamente abbiamo subito preso il 28 fino al capolinea di Moniz per poi tornare verso Camoes. Così per un primo assaggio. Beh, sarà turistico, ma comunque che bel percorso che effettua. E quanto vale per Lisbona avere queste linee di vecchi tram.
Abbiamo concluso la serata cenando abbastanza bene in un ristorantino in una traversa di Misericordia ( Sinal Vermelho Restaurante)
foto 1. La nuova targa portoghese
foto 2. Elevador Gloria
foto 3. Elevador do Lavra (prendetelo con dubbio, comincio a confondermi!!!)
foto 4. Arco da Victoria visto da Rua Augusta verso Praca do Comércio
foto 5. una onda molesta e improvvisa dal Tejo. Brava la fotografa a cogliere l'attimo e a farmi fare la figura dello stordito
foto 6. Il ponte 25 Aprile (che è la data della Rivoluzione dei Garofani. Bellissimo che Italia e Portogallo festeggino la loro data civile più importante lo stesso giorno)
foto 7. Praca da Comercio vista dal Tejo
foto 8. Ed ecco finalmente il "28"
foto 9. Un "portoghese" in Portogallo... in piazza Camoes
foto 10. Un bel negozietto in rua da Comercio (dove abbiamo fatto acquisti)
foto 11. e foto 12. la cena. Non chiedetemi cosa fosse, penso almeno uno Bacahlau (spiegherà Antonella nei commenti)
foto 13. luce del tramonto al rientro su Misericordia.
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