continua (e non finisce) il racconto della giornata
Cosa sarà mai il “french toast”? Sarà un toast con prosciutto, pardon: jambon et fromage. Al quale si aggiungerà, perché i francesi sono un po' fighetti, qualche salsina.
Così quando la cameriera del ristorante vicino al Miraodouro di Santa Luzia ( non ricordo il nome, si attraversa la strada e si sale verso Alfama, appena dopo un Bentley verdina con una bella targa antica) ci ha chiesto se volevamo i French Toast assieme alla insalata di Polpo ( una fantasia di cipolle e peperoni sulle quale il polpo faceva da comprimario) abbiamo detto di sì, e lo abbiamo ripetuto al collega che la cameriera non convinta ci aveva inviato.
Quando abbiamo visto i French Toast ( fette di pane letteralmente inzuppate nel burro caldo su cui si faceva colare del miele) abbiamo capito che neanche un tedesco di passaporto o di elezione (come me) poteva alternare un boccone dell'uno e uno dell'altro.
E anche il passaggio tra il primo piatto e il secondo ha comportato il sacrificio del gusto dei primi due bocconi del secondo!
La giornata in realtà era iniziata con una escursione verso il Parlamento portoghese ( un bel Parlamento, sia visto da fuori – palazzo imponente - sia immaginato da dentro, visto che in Portogallo la maggioranza dei deputati sono di partiti di centro sinistra.
Abbiamo preso il 24 da Piazza Principe Real fino a Camoes e poi ci siamo indirizzati lungo rua Loreto (che poi cambia nome, come ci ha confermato una signora che passando ci ha sentito esprimere dei dubbi) fino al Parlamento. Così facendo ci siamo visti anche l'Elevador da Bica e abbiamo potuto dare uno sguardo al Ponte 25 Aprile dal miradouro di Santa Catarina.
Attraversato il quartiere centrale ci siamo inerpicati, grazie al 28, verso Alfama, imponendosi di seguire le indicazioni del grande Saramago “Adesso, finalmente, il viaggiatore va ad Alfama, pronto a perdersi dietro il secondo angolo della via e deciso a non domandare la strada. E' la maniera migliore di conoscere il quartiere (…) Il viaggiatore procede per i vicoli tortuosi, questo qui, dove la case da un lato e dall'altro quasi si toccano, e lassù, dove il cielo è una fessura tra le gronde separate a stento da un palmo, o per queste piazzette inclinate dove due o tre scalini aiutano a vincere il dislivello, e vede anche alle finestre non mancano i fiori, né le gabbie con i canarini (ndr noi abbiamo visto pappagallini), ma il cattivo odore delle fognature che si sente nella via deve sentirsi anche di più dentro le case, in alcune della quali il sole non è mai entrato, e anche in queste qui, a livello della strada, la cui unica finestra è lo sportellino aperto nella porta”
Così, perché se c'è chi scrive così magistralmente non dovrei semplicemente trascrivere, invece di arrovellarmi in faticose frasi. E allora spazio allo scrittore e viaggiatore portoghese.
E' vero, le porte delle case di Alfama hanno le finestre. Lo abbiamo notato anche noi.
Non siamo entrati al Castello, abbiamo preferito girare attorno, prima da un lato e poi dall'altro, Questo ci ha consentito, volendo scendere verso il capolinea del 28 a Muniz, di percorrere la Escalada Costa da Castelo, raggiungendo Muniz passando dalla bella rua dos Cavaleiros dove purtroppo non abbiamo visto nessun tram passare (e ci eravamo ripromessi di prendere il 12 per farla a bordo del tram ma ci siamo dimenticati il giorno dopo.
Questa sera, avendo mangiato i famosi French Toast ci sentivamo abbastanza pieni nello stomaco e svuotati nel portafoglio e così abbiamo fatto la spesa nel supermercato e abbiamo cenato in camera nel B&B (fornito di bollitore in modo da potersi bere una buona tazza di te' dopo cena).
Ma prima di arrivare alla cena è accaduto altro in questo giorno intenso, ma lo racconteremo in un altro capitolo
foto 1. Beh, è evidente, Antonella sul 24 a Camoes
foto 2 e 3. Una bella libreria con esposto libri di Pessoa
foto 4. Un negozio vecchierello dove abbiamo fatto un acquisto particolare
foto 5. il Parlamento portoghese
foto 6 la Cattedrale di Lisbona davanti alla quale "casualmente" passava proprio in quel momento il 28
foto 7, 8 e 9 scorci di Alfama
foto 10,11 e 12 il pranzo. Sì, probabilmente Antonella ed io siamo abbastanza storditi da rischiare l'interdizione, ma finché non ci catturano noi continuiamo a viaggiare
foto 13 e 14. la bella rua dos Cavaleiros purtroppo senza tram
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