martedì 23 agosto 2016

IL GRANDE GELO_WANDERLUST. L'INFI NITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_11

IL GRANDE GELO_WANDERLUST. L'INFI NITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_11

Ryszard Kapuscinski. IMPERIUM_ Scavalcando le pozzanghere

“IL GRANDE GELO, spiega (Tanja, una ragazzina di Jakutsk- Siberia), si riconosce dal fatto che nell’aria sta sospesa una nebbia chiara e brillante. Passandoci in mezzo, la persona via apre un corridoio. Un corridoio che ha la forma esatta di chi ci passa e che resta lì, immobile nella nebbia anche dopo che te ne sei andato. Un uomo grande e grosso apre un corridoio grosso, un bambino ne apre uno piccolo. Tanja, che è magra, forma un corridoio stretto ma abbastanza altro per la sua età, non per nulla è la più alta della classe. La mattina in strada, osservando i corridoi, Tanja capisce se le sue compagne siano già andate a scuola: qui tutte riconoscono al volo i corridoi di amiche e vicine.

Ecco un corridoio largo, basso, dalla linea netta e decisa: segno che è già passata Klavdia Matveevna, direttrice della scuola.

Le mattine in cui non si vedono in giro corridoi di altezza corrispondente agli scolari delle elementari, significa che il freddo è troppo intenso, la scuola è chiusa e i bambini stanno a casa.

A volte si vedono dei corridoi irregolari che si interrompono di colpo. Significa, e qui Tanja abbassa la voce, che un ubriaco è inciampato e caduto. Con il grande gelo molti ubriachi muoiono congelati, e in quel caso i loro corridoi sembrano un vicolo cieco.”

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