giovedì 11 agosto 2016

TALVOLTA I LUOGHI PARLANO_ WANDERLUST. L'INFINITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_7

WANDERLUST. L'INFINITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_7
TALVOLTA I LUOGHI PARLANO, TALORA TACCIONO. MA E’ IL VIAGGIATORE CHE ASCOLTA O E’ SORDO.
Io dico: talvolta ci limitiamo a scivolare sul ghiaccio, talvolta grattiamo il ghiaccio e un po’ di terra la troviamo

Claudio Magris “L'infinito viaggiare”

Talvolta i luoghi parlano, talvolta tacciono, hanno le loro epifanie e le loro chiusure. Come ogni incontro, pure quello con il luoghi- e con chi ci vive- è avventuroso, ricco di promesse e di rischi. Alcuni luoghi, Venezia o Praga, parlano anche al viaggiatore più distratto e ignaro con l'evidenza stessa del loro apparire e della vita che vi si svolge. Altri si affidano a un'eloquenza indiretta, seducono solo chi li attraversa conoscendo ciò che è avvenuto fra quegli alberi o in quelle strade: la stanza in cui è morto Kafka, a Kierling, dice tante cose ma solo a chi sa che tra quelle pareti ha vissuto le sue ultime ore Kafka e guarda anche le crepe sui muri in questa luce. Altri luoghi si chiudono in un opaco segreto e l'incontro fallisce; pure il viaggio, come ogni avventura, è esposto alla sconfitta all'aridità. Ciò avviene perché il viaggiatore- per ignoranza, per superbia, per accidia-non trova la chiave per entrare in quel mondo, il vocabolario e la grammatica per capire quella lingua e decifrare quella cultura.



Ancora una volta la asciutta prosa di Magris, in poche parole, coglie il nocciolo della questione, di cosa differenzia il viaggiatore (anche quello che è un po’ sordo) dal turista.

Un aneddoto: ricordo l’emozione profondissima provata quando vidi, per la prima e per ora unica volta, le rovine della città di Troia in Turchia. Un ammasso di pietre non particolarmente conservate, ma per me era il terreno calpestato da Ettore e Ulisse, camminavo sui sentieri della storia e del mito. Ero commosso. La stessa sensazione provata altre volte, come quando visitai con Marco gli uffici sotterranei dove Churchill guidò la vittoriosa resistenza britannica contro la Germania quando l’Impero Britannico rimase solo ad opporsi alle armate naziste e quando vidi il Palazzo delle Esposizioni a Hiroshima con Antonella o girammo insieme attorno all’obelisco in Plaza del Mayo a Buenos Aires. Quei luoghi ci parlavano della grandezza e dell’abiezione del genere umano. Li sentivamo parlare. Capivamo ciò che ci dicevano. Forse solo in quei rari momenti, ma almeno in quelli mi sentivo un viaggiatore.

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