venerdì 12 agosto 2016

UN VIAGGIO SENZA UN PERCORSO_ WANDERLUST. L'INFINITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_8

UN VIAGGIO SENZA UN PERCORSO_ WANDERLUST. L'INFINITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_8

UN VIAGGIO SENZA UN PERCORSO... E' UNA SCUOLA DI PERCEZIONE
Una scienza che non ho mai completamente imparato (purtroppo) ... però...

Ancora la saggezza di Claudio Magris dal suo L'INFINITO VIAGGIARE

Un viaggio senza un percorso e senza mete obbligate (...) è una scuola di percezione, spiega paziente Paolo Bozzi, maestro di questa scienza che insegna non come è fatto il mondo, ma come i nostri senso lo afferrano. Percepire richiede tempo, lentezza, la liberà dell'ozio che permette di soffermarsi su un effetto di rifrazione della luce o su un carnoso fiore di oleandro; richiede di non essere assillati dalla fretta né da un risultato da raggiungere, ma di poter scialacquare il tempo, lasciarlo andare o buttarlo via come una fetta d'anguria appena assaggiata, che si getta con noncuranza, perché di anguria, bella rossa e grande, ce n'é ancora tanta, e basterà per macchiare la camicia con il sugo che schizza tra i denti.

Non l'ho imparata questa scienza, ma prendo lezioni e faccio i compiti, come contando con le dita o sillabando le parole.
Da giovane scandivo le giornate di ferie con gli orari programmati da quando ero ancora a casa prima di partire, ora da vecchi Antonella ed io ci culliamo nell'illusione che quello che non facciamo, potremo farlo nel futuro, e ci godiamo di più quel poco che facciamo, visitiamo, vediamo, o osserviamo seduti a un bar o su una panchina. Non che mi manchi l'ansia da "prestazione turistica", ma l'età e il senile minor vigore  mi obbligano ad essere più pacato viaggiatore (fortunatamente la curiosità aumenta invece di diminuire) che infervorato turista. E così anche Antonella viaggia più rilassata!

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