VIAGGIARE E' UNA SCUOLA DI UMILTA'_ WANDERLUST. L'INFINITO VIAGGIARE, LA MAI DOMA CURIOSITA'_9
Devo citare ancora Magris (l'Infinito Viaggiare) , ma non è colpa mia. E' colpa di questo maestro triestino, che con tranquilla umiltà, sussurrando sulle pagine dei suoi libri, mi colpisce con parole pacate, parche e mai urlate.
2003: "La Cina è vicina?"
"La globalizzazione rende sempre più indispensabile l'istituzione di un canone culturale comune, l'elaborazione di un nucleo di conoscenze e valori fondanti per tutti, al di là di ogni frontiera di civiltà
(...)
Oggi più che mai vivere significa viaggiare; la condizione spirituale dell'uomo come viaggiatore, di cui parla la teologia, è anche una situazione concreta per masse sempre più vaste di persone. sempre più incerto, nelle vertiginose trasformazioni del vivere, appare il ritorno - materiale e sentimentale - a se stessi. L'Ulisse odierno non assomiglia a quello omerico o joyciano, che alla fine ritorna a casa, bensì piuttosto a quello dantesco che si perde nell'illimitato o a quello del li-sao di Chu-Yuan, una peripezia ulissiaca cinese, che alla fine vede dall'alto il suo villaggio ma non può tornarci.
(...)
Viaggiare è una scuola di umiltà; fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicare un'altra."
GRATTANDO IL GHIACCIO: In questo blog cerco di raccontare i nostri viaggi con l'ambizione di grattare un po' il ghiaccio, su cui scivoliamo abitualmente come turisti, facendo una piccola fatica: quella di sforzarsi di "leggere" (con i miei limitati strumenti culturali) le società nelle quali viviamo per pochi giorni WANDERLUST: desiderio di viaggiare, di fare di nuove esperienze, vedere nuovi posti e vivere la libertà e l'emozione di essere stranieri.
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