Una giornata particolare (ma Scola non
c'entra). Una giornata Palindroma comunque la si guardasse. 02022020
33 giorno dell'anno, 333 giorni prima della fine dell'anno. E giorno
del mio 59° compleanno. L'unico dato non palindromo e quello alla
fine più pesante. Dirò una banalità, la prima ma non l'ultima.
Cominciano ad essere tanti. E ho imparato che è un bene che si
possano contare tanti anni anche se pesano ogni giorno di più. Uno
degli elementi di misurazione di questo faticoso procedere è la
frequenza con la quale visito la farmacia di piazza Nazionale. Per
anni se passavo in farmacia era per prendere quelle medicine che si
tengono sempre in casa per ogni evenienza. Ora la frequento per me e
con una certa costanza. Certo, le ragazze della farmacia (sono
dottoresse ma così giovani e fresche che uso questo termine:
ragazze) sono carine e cordiali, ma non posso evitare di pensare
perché le frequento. Ci sono probabilmente persone della mia età
che si sentono (e sono ) ragazzi, ma il mio pessimismo cosmico non mi
pone in quella schiera. Del resto anche la wii fit mi attribuisce un
lusto in più, quando è di buon umore.
Ma compiere gli anni vuol dire che ho
compiuto quel tratto di percorso della propria vita e,
metaforicamente, un passo dopo l'altro (stavo per scrivere una gamba
davanti all'altra, ma avrei trovato insultante considerato
l'oggettivo benessere nel quale ho la fortuna di vivere usare questa
citazione della senatrice Liliana Segre) proseguire per cercare di
compiere il prossimo anno.
Vuol dire riscoprire che la semplicità
delle relazioni umane, affettive o amicali, è una cifra importante
del nostro bel stare al mondo. La valanga di auguri che i social
consentono precipitino sulla propria bacheca o pagina o comunque
quella cosa che ti squaderna di fronte al mondo potrebbero in qualche
caso essere formali (si controlla sulla banda di destra della pagina
chi compie gli anni e si mandano gli auguri). Beh, intanto anche la
cortesia formale è una buona cosa. A volte si cerca di vendere la
scortesia, quando non l'insulto, come parresia. La scortesia e
l'insulto sono solo maleducazione. E la formalità cortese nei
rapporti umani è un buon modo di relazionarsi. Potrebbe essere
falsa, ma può anche non esserlo ed è un buon modo per iniare un
approccio. Ma molti degli auguri che ho ricevuto non sono formali.
Sono espressione di relazione amicale, non necessariamente di
amicizia stretta, ma sufficientemente sentita da muovere un instinto
di piacevole simpatia se la stessa persona la incontro per strada,
anche solo per un saluto veloce. Qualcosa di semplice. Poi ci sono
gli amici e la famiglia. Oggi, devo dire, mi è mancata la solita
telefonata di metà mattina di ogni 2 Febbraio. E allora sono andato
io a trovarlo e alla sua foto ho detto dentro di me, che brutto
scherzo mi hai fatto. E quanto comunque mi hai insegnato, come lo
facevi quando eri con noi, senza dire, senza apparire. Forse un anno
fa non avrei scritto queste cose. Ma avrei preferito essere meno
saggio e averti qui.
La mia famiglia (di sangue, di legge e
di amicizia particolare) mi ha circondato di forse immeritato
affetto. Grazie alla tecnologia, e comunque io continuo a stupirmi,
ho potuto salutare guardandoci mio fratello, i miei nipotini
(nipotini una volta, ormai sono adolescenti in procinto di passare
entro breve o brevissimo tempo alla maggiore età) e Teresa con il
suo bimbo.
E mi ha colmato di regali (perché
comunque ricevere regali fa tornare un po' bambini ed è piacevole,
poche storie). Ida (e Renato, perché non posso scindere Ida da
Renato, lo sentiamo sempre con noi) mi ha regalato una maglietta
termica (quegli indumenti tecnici, da sportivi veri – il primo che
ride gli tolgo il saluto) che mi tornerà utile nei viaggi (come ho
detto Antonella non è un costume da bagno, quindi i prossimi viaggi
sono chiaramente indirizzati verso le temperature estreme del Grande
Nord o del Grande Sud Australe).
Antonella il libro La Frontiera Viaggio
intorno alla Russia. Di Erika Farland. Uno dei migliori libri che ho
letto nell'ultimo decennio e che desideravo avere per poterlo
rileggere più volte. Un consiglio, soprattutto ai ragazzi, ai miei
ragazzi ma anche a tutti i miei giovani amici. Leggete questo libro e
viaggiate come Erika, questa straordinaria viaggiatrice norvegese. Il
suo è il viaggiare che vorrei fare io. Non scivola sul ghiaccio. Lo
gratta fino in fondo. Trova la terra fertile.
Giulia e Marco rispettivamente una
cartina Scratch Map sulla quale, grattando la partina superficiale,
evidenziare gli Stati visitati (un vero regalo da parte di chi soffre
di Wanderlust per chi soffre di Wanderlust) e Marco la maglia
ufficiale della nazionale Giapponese di Rugby ai mondiali Japan 2019.
Questi regali hanno contengono quella parte di futilità che rende
ancora più piacevoli i regali. E' vero le cose utili fanno piacere,
ma il gusto di regalare qualcosa di superfluo (o che non ha una
utilità pratica) è un plus che rende ancor più goloso il regalo.
E a proposito di golosità, Giulia mi
ha preparato una torta con la base di cioccolato, e il contenuto di
cioccolato rinchiuso in una crosta di cioccolato. Forse perché mi
piace il cioccolato? Antonella ha scong... ehm scusate, ha cucinato
un buon pranzetto che abbiamo consumato in semplice allegria con Ida
( i ragazzi Caccia ultimamente pranzano in un altro emisfero). Una
piacevole giornata palindroma, colma di cose semplici: l'amicizia, la
cordialità, la cortesia, l'affetto, la generosità. Semplici colonne
portanti della nostra esistenza.
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