domenica 2 febbraio 2020

COMPLEANNO


Una giornata particolare (ma Scola non c'entra). Una giornata Palindroma comunque la si guardasse. 02022020 33 giorno dell'anno, 333 giorni prima della fine dell'anno. E giorno del mio 59° compleanno. L'unico dato non palindromo e quello alla fine più pesante. Dirò una banalità, la prima ma non l'ultima. Cominciano ad essere tanti. E ho imparato che è un bene che si possano contare tanti anni anche se pesano ogni giorno di più. Uno degli elementi di misurazione di questo faticoso procedere è la frequenza con la quale visito la farmacia di piazza Nazionale. Per anni se passavo in farmacia era per prendere quelle medicine che si tengono sempre in casa per ogni evenienza. Ora la frequento per me e con una certa costanza. Certo, le ragazze della farmacia (sono dottoresse ma così giovani e fresche che uso questo termine: ragazze) sono carine e cordiali, ma non posso evitare di pensare perché le frequento. Ci sono probabilmente persone della mia età che si sentono (e sono ) ragazzi, ma il mio pessimismo cosmico non mi pone in quella schiera. Del resto anche la wii fit mi attribuisce un lusto in più, quando è di buon umore.
Ma compiere gli anni vuol dire che ho compiuto quel tratto di percorso della propria vita e, metaforicamente, un passo dopo l'altro (stavo per scrivere una gamba davanti all'altra, ma avrei trovato insultante considerato l'oggettivo benessere nel quale ho la fortuna di vivere usare questa citazione della senatrice Liliana Segre) proseguire per cercare di compiere il prossimo anno.
Vuol dire riscoprire che la semplicità delle relazioni umane, affettive o amicali, è una cifra importante del nostro bel stare al mondo. La valanga di auguri che i social consentono precipitino sulla propria bacheca o pagina o comunque quella cosa che ti squaderna di fronte al mondo potrebbero in qualche caso essere formali (si controlla sulla banda di destra della pagina chi compie gli anni e si mandano gli auguri). Beh, intanto anche la cortesia formale è una buona cosa. A volte si cerca di vendere la scortesia, quando non l'insulto, come parresia. La scortesia e l'insulto sono solo maleducazione. E la formalità cortese nei rapporti umani è un buon modo di relazionarsi. Potrebbe essere falsa, ma può anche non esserlo ed è un buon modo per iniare un approccio. Ma molti degli auguri che ho ricevuto non sono formali. Sono espressione di relazione amicale, non necessariamente di amicizia stretta, ma sufficientemente sentita da muovere un instinto di piacevole simpatia se la stessa persona la incontro per strada, anche solo per un saluto veloce. Qualcosa di semplice. Poi ci sono gli amici e la famiglia. Oggi, devo dire, mi è mancata la solita telefonata di metà mattina di ogni 2 Febbraio. E allora sono andato io a trovarlo e alla sua foto ho detto dentro di me, che brutto scherzo mi hai fatto. E quanto comunque mi hai insegnato, come lo facevi quando eri con noi, senza dire, senza apparire. Forse un anno fa non avrei scritto queste cose. Ma avrei preferito essere meno saggio e averti qui.
La mia famiglia (di sangue, di legge e di amicizia particolare) mi ha circondato di forse immeritato affetto. Grazie alla tecnologia, e comunque io continuo a stupirmi, ho potuto salutare guardandoci mio fratello, i miei nipotini (nipotini una volta, ormai sono adolescenti in procinto di passare entro breve o brevissimo tempo alla maggiore età) e Teresa con il suo bimbo.
E mi ha colmato di regali (perché comunque ricevere regali fa tornare un po' bambini ed è piacevole, poche storie). Ida (e Renato, perché non posso scindere Ida da Renato, lo sentiamo sempre con noi) mi ha regalato una maglietta termica (quegli indumenti tecnici, da sportivi veri – il primo che ride gli tolgo il saluto) che mi tornerà utile nei viaggi (come ho detto Antonella non è un costume da bagno, quindi i prossimi viaggi sono chiaramente indirizzati verso le temperature estreme del Grande Nord o del Grande Sud Australe).
Antonella il libro La Frontiera Viaggio intorno alla Russia. Di Erika Farland. Uno dei migliori libri che ho letto nell'ultimo decennio e che desideravo avere per poterlo rileggere più volte. Un consiglio, soprattutto ai ragazzi, ai miei ragazzi ma anche a tutti i miei giovani amici. Leggete questo libro e viaggiate come Erika, questa straordinaria viaggiatrice norvegese. Il suo è il viaggiare che vorrei fare io. Non scivola sul ghiaccio. Lo gratta fino in fondo. Trova la terra fertile.
Giulia e Marco rispettivamente una cartina Scratch Map sulla quale, grattando la partina superficiale, evidenziare gli Stati visitati (un vero regalo da parte di chi soffre di Wanderlust per chi soffre di Wanderlust) e Marco la maglia ufficiale della nazionale Giapponese di Rugby ai mondiali Japan 2019. Questi regali hanno contengono quella parte di futilità che rende ancora più piacevoli i regali. E' vero le cose utili fanno piacere, ma il gusto di regalare qualcosa di superfluo (o che non ha una utilità pratica) è un plus che rende ancor più goloso il regalo.
E a proposito di golosità, Giulia mi ha preparato una torta con la base di cioccolato, e il contenuto di cioccolato rinchiuso in una crosta di cioccolato. Forse perché mi piace il cioccolato? Antonella ha scong... ehm scusate, ha cucinato un buon pranzetto che abbiamo consumato in semplice allegria con Ida ( i ragazzi Caccia ultimamente pranzano in un altro emisfero). Una piacevole giornata palindroma, colma di cose semplici: l'amicizia, la cordialità, la cortesia, l'affetto, la generosità. Semplici colonne portanti della nostra esistenza.







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