WANDERLUST _ PORTOGALLO 2020 _ DECIDIAMO NOI _ CAP. 20
Lasciamo Batalha inebriati da tanta bellezza e ci dirigiamo verso Sintra, ultima città dove soggiorneremo prima del rientro.
Il percorso odierno prevede il passaggio alla famosissima Nazarè, ma sbagliamo momento e sbagliamo destinazione ( scegliamo la caotica cittadina che ci appare un carnaio di negozietti poco attrattivi, ristoranti, bagnanti piuttosto che le spiagge a nord del Sitio). Dopo una settimana di Portogallo interno e rurale l'impatto con questa località turistica è forte e destabilizzante. Non sappiamo bene cosa fare (abbiamo in costumi nello zaino, ma non ci viene voglia di fare il bagno). Ci limitiamo a una passeggiata verso il Sitio sul lungo mare e un ritorno sul bagnasciuga tanto per dire che abbiamo toccato l'Oceano.
Unica nota particolare: ritroviamo le nuvole, tanto dense e basse da nascondere il promontorio in alcuni tratti. Il sole picchia comunque. Ritorniamo all'auto e ci dirigiamo via strada sul promontorio, dove ci perdiamo nei sensi unici senza senso, e quindi abbastanza scocciati facciamo un lungo percorso a piedi per giungere alla strada che porta al faro. Costeggiando il bordo sud del promontorio vediamo le spiagge che abbiamo percorso poco prima parzialmente nascoste da questi nuvoloni bassi, ma quando iniziamo la discesa al Faro ci sovviene che al ritorno la strada, non breve sarà da fare in salita. Improvvisamente il faro perde attrattiva, complice l'incazzatura di vedere le spiagge nord quasi deserte (e molto quindi tanto piacevoli alla vista quando amare per l'occasione persa - non abbiamo tempo ora). Decidiamo di tornare all'auto e di dirigerci verso Sintra. Dare una seconda possibilità a Nazarè di non essere ricordata come la "delusione dell'anno"? La daremo. Il Portogallo ormai per noi è una meta che sappiamo ricorrerà nel futuro, ci piace, ci troviamo bene. Allora torneremo, in inverno, sperando di trovare meno persone e più onde (che ammireremo solo!). In fondo abbiamo capito come funziona e non abbiamo perso completamente tempo. In un viaggio ci sta anche imparare qualcosa perchè si è sbagliato.
Raggiungiamo Sintra, vedendo in lontananza il fumo di un incendio boschivo.
Trovato il nostro B&B (HAPPY SINTRA GUEST HOUSE, Estrada Chao de Meninos 46. Consigliato) facilmente (ormai sembra che li sappiamo raggiungere fiutando la strada come dei lupi), anche se, come a Batalha, facciamo fatica poi a trovare l'ingresso (siamo entrati dalla parte "privata" del B&B, bene accolti comunque dalla simpaticissima padrona di casa), decidiamo di fare subito un giro esplorativo a Sintra per poi dirigerci verso Cabo de Roca, il punto più occidentale della parte continentale Europea, dove ci aspetta il tramonto sull'Oceano.
Sintra paga il pegno di essere l'ultima tappa di una settimana densa e fisicamente faticosa. Lasciamo la macchina al parcheggio dove, per assoluta dabbenaggine prendo una multa per mancato pagamento (avessi tentato di fare il furbo almeno, no, ho anche guardato in giro e mi sono convinto che fosse un parcheggio libero: sì, devo girare con la badante!), e percorriamo la lunga strada che costeggiando la collina ci porta nel centro storico dove guardiamo da fuori il Palazzo Nazionale, e ci inerpichiamo fino alla lussuosa e strana Quinta da Regaleira.
Guardiamo dal basso il Palacio nacionale da Pena, rimandando la visita all'indomani ultima tappa prima di tornare in aeroporto.
E via, dopo una breve sosta in B&B per rinfrescarci, verso Cabo de Roca.
La strada, ci consiglia la proprietaria della casa, è semplice: prendere in direzione Cascais. Non mi preoccupo di guardare la cartina, che rimane in mano ad Antonella e ci immettiamo in direzione Cascais... fino a Cascais.
Per fortuna oltre c'è l'Oceano. Non rimane altro che tenersi l'Oceano a sinistra e proseguire finché non troveremo l'indicazione. Ma non è questo a preoccuparci (alla fine abbiamo raddoppiato la strada, ma ora non possiamo sbagliare, a meno di non voler finire in acqua con l'auto), quando la nebbia fittissima che sale dall'Oceano. Abbiamo lasciato Sintra con un sole splendente. E dall'oceano avanza una nebbia gialle e fitta. A giudicare dalle persone che con le attrezzature da spiaggia stanno andando verso le auto parcheggiate un po' dovunque, è stato un avanzare improvviso, veloce e repentino quello di questa nebbia. Maturiamo la convinzione che probabilmente vedremo ben poco del tramonto. Ma decidiamo di raggiungere ugualmente Cabo de Roca. Per una volta tanto le nostre previsioni non sono smentite (essendo previsioni negativissime, era ovvio che non sarebbero state smentite). Insomma quale che sia l'Oceano con il quale mi confronto, sembra che mi sia sempre nemico. Quello Antartico a Cabo de Hornos mi ha cancellato il sogno dello sbarco sull'isola, questo Atlantico nasconde il sole per impedirmi di ammirare il tramonto.
Fa anche un po' freddo senza il sole. Ci fermiamo solo per divertirci un po' nel vedere il nostro sogno di rifare la foto al tramonto come una decina di anni fa infranto da questa densa e salmastra nebbia (dopo una settimana nel quale il cielo completamente sereno ha consentito al sole di abbrustolirci). Facciamo qualche foto nel grigio appiccicoso, e poi torniamo verso Sintra per cenare. Stanchi, appiccicosi e anelanti una doccia calda con acqua dolce abbiamo cenato al posto più vicino al B&B, all'Adega do Saloio che si è rivelato un ottimo ristorante.
Foto 1. Tramonto a Cabo de Roca
Foto 2. 3. 4. e 5. Nazarè, spiaggia sud (affollata) e spiaggia Nord (mancata, che disdetta)
Foto 6. B&B Happy Sintra Guest House
Foto da 9. a 10 Palacio Nacional
Foto 11. Sintra
Foto 12. Palacio Nacional de Pena
Foto 13. 14. e 15. Installazioni artistiche ed elaborazioni artistiche su installazioni artistiche
Foto 16. Torre dell'Orologio
Foto 17. 18 e 19. Quinta de Regaleira
Foto 20. Castelo dos Mouros
Foto 21. e 22. Cabo de Roca
Foto 23 e 24. Cena
Foto 25. Ingresso del nostro B&B