WANDERLUST _ PORTOGALLO 2020 _ DECIDIAMO NOI _ CAP 13
J. Saramago: " Da Marvao si vede tutto. Il viaggiatore esagera, ma è proprio questa l'impressione che si ha quando non vi si è ancora arrivati, quando si procede nella pianura e ti appare d'improvviso, adesso più vicina, l'altissima rocca che sembra ergersi in verticale. A più di ottocento metri di altitudine, Marvao ricorda uno di quei monasteri greci sul monte Athos cui solo si può giungere in un cesto tirato con la corda, con l'abisso sotto i piedi. Non sono necessarie simili avventure. La strada soffre per raggiungere la vetta, sono curve su curve in un ampio arco circolare che gira intorno alla montagna, ma infine il viaggiatore può mettere piede a terra ed assistere al proprio trionfo"
Come meglio poter descrivere l'arrivo a Marvao, sul cui itinerario siamo passati (in un paese del quale non ricordo il nome) davanti a una Praca de Touros che non abbiamo mancato di fotografare.
Appare abbastanza improvvisamente la rocca, e comunque, tengo a precisare, una volta parcheggiata l'auto l'ascesa non è finita. Ma è differente far faticare il motore facendo funzionare l'aria condizionata e inerpicarsi sotto il sole nelle strade non stranamente deserte.
Infatti giunti alla sommità del paese, poco più in altro si ergeva il castello, non sufficientemente stimolante per Antonella che, individuato un parchetto con seducenti panchine e una fontana che prometteva almeno il suono della frescura, mi ha invitato con "soavi parole" a procedere da solo. Credo che forse avremmo fatto meglio a fermarci un po' all'ombra e riprendere le forze e andare tutti e due a visitare il castello, benissimo conservato e molto affascinante sia nella costruzione in sé sia nelle vedute che regalava. A volte nel muoverci siamo stimolati da un senso di urgenza che pregiudica l'assaporamento lento ma completo della bellezza dei posti. Con il senno di poi a Marvao, un po' storditi dal caldo feroce, abbiamo fatto questo errore. Pazienza, Antonella come gli altri due lettori gusterà le fotografie che ho fatto.
Scendendo da Marvao e dirigendoci verso Castelo del Vide siamo passati lungo una strada alberata che impone di riprendere Saramago: " Tuttavia, se è un uomo amante della giustizia, prima di estasiarsi davanti ai vasti panorami, dovrà ricordare quei due filari di alberi che per due o trecento metri fiancheggiano una tratto di strada subito dopo Castelo de Vide (noi abbiamo percorso quella strada, se ho individuato correttamente il luogo descritto, andando verso Castelo - mia nota): bellissimo viale dai robusti e altri tronchi, se un giorno vi riterranno un pericolo per il traffico a velocità sostenuta dei nostri tempi, speriamo che non vi abbattano e che vadano a costruire la strada più lontano. Un giorno, forse, qualcuno delle future generazioni verrà qui a interrogarsi sulle ragioni di questi due filari di alberi tanto regolari, tanto diritti. Il viaggiatore, come si nota, è molto previdente: se per il volto umano del Salvador du Mundo non c'è risposta, la si ritrovi qui, per il mistero dell'inatteso viale".
foto 1. e 2. Praca de Touro
foto 3. appare Marvao
foto 4., 5. e 6 La cittadina con Antonella ancora sopra la linea si sopravvivenza
foto da 7. a 17. particolari del Castello e delle vedute dalla sommità
foto 18. e 19. Non mi sembra necessario descriverle
foto 20. Il castello dal basso
foto 21. il viale con il filare di alberi che (potrebbe essere potrebbe non essere) è stato descritto da Saramago
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