WANDERLUST. L’OCEANO E LE ISOLE.
BREVE VIAGGIO NELL’ARCIPELAGO DELLE AZZORRE. RECUPERO GIORNI PASSATI E ALCUNE IMMAGINI DI PONTA DELGADA
CAPITOLO 6
Martedì 23 luglio. Aeroporto Vinci di
Ponta Delgada. In attesa dell’imbarco.
Bene. Visto che siamo arrivati in
aeroporto con quelle poche centinaia di minuti di anticipo (per
sicurezza), in attesa che aprano il check-in posso dedicarmi al
recupero della giornata di domenica.
Abbiamo lasciato di buon ora la casa di
ana Margarida e ci siamo diretti verso Furnas, passando per un lungo
tratto nelle strette strade che attraversano i paesi costieri prima
di dirigerci decisamente verso l’interno. Il percorso è stato
breve. In Sao Miguel non sembra esserci un posto realmente lontano
dall’altro, perlomeno secondo i nostri criteri. Abbiamo raggiunto
molto agevolmente il parcheggio che avevamo scelto e altrettanto
facilmente abbiamo trovato la panetteria di Rosa Quental dove abbiamo
fatto colazione bevendo due ottimi Galao (latte e caffè)
accompagnati da due Bolos Lévedos al burro. Deliziosi. L’aver
avuto così poche difficoltà nel raggiungere i nostri primi due
obiettivi: trovare il parcheggio, trovare il negozio di Rosa Quental,
trovarlo aperto… questa successione di risultati positivi mi ha
preoccupato. Troppe notizie positive in sequenza…
Gustata la colazione siamo tornati
all'auto, ci siamo preparati per la escursione circolare prevista
attorno al lago di Furnas.
Il primo tratto è stato uno strappo di
poco più di un chilometro che quasi si stronca (a memoria 250/280
metri di dislivello in poco più di un chilometrI) superato grazie
alle maledizioni mentali di Antonella – non aveva fiato per farle
sonore – che per lei hanno funzionato da motore interiore e
supplementare e per me da forcone puntato alle terga.
Superata questa breve ma impegnativa
rampa il percorso non ha più presentato difficoltà.
Prima di scendere verso il Lago, abbiamo potuto ammirare la valle (chiamata Lagoa Seca) adibita a pascolo per
mucche felici. Siamo giunti al Lago del quale non abbiamo fatto il
periplo, costeggiando il lato est fino all’altezza della chiesa
(Ermida Nossa Senhora das Vitorias) sulla sponda opposta.
Siamo tornati indietro per poter andare
alle Caldeiras dove gli acorensi fanno il pic-nic e come i ristoranti
del posto mettono a cuocere, in apposite buche delle Caldeiras
affittate a poco prezzo, le pentole contenenti il cibo (il “cozido”)
che mangeranno o serviranno ai clienti.
Io ho mangiato il Cozido da Tony’s.
Sono ovviamente contento di aver soddisfatto la mia curiosità, ma
non posso dire che mi abbia entusiasmato.
Tra l’altro è un piatto eccessivo
nella quantità. Per dare un’idea assomiglia alla nostra Casseoula,
ma molto asciutta – ricorda un po’ anche la Choucroute
alsacienne. Antonella ha preso una bistecca – non sappiamo se cotta
nelle caldeiras – che l’ha soddisfatta molto, e il dubbio di dove
fosse stata cotta non l’ha turbata. Il vino verde che si è scolata
l’ha aiutata a superare i dubbi.
seguono alcune immagini di Ponta Delgada
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