WANDERLUST. L’OCEANO E LE ISOLE.
BREVE VIAGGIO NELL’ARCIPELAGO DELLE AZZORRE. ANGRA DO HEROISMO
CAPITOLO 11 parte 1
Venerdì 26 luglio. Sera. Ostello
Siamo arrivata ad Angra do Heroismo senza
eccessivo ritardo e senza problemi. Abbiamo volato su un aereo da 36
posti, con la fila in fondo da 5 poltrone, come gli autobus.
Probabilmente è l’aereo più piccolo su cui abbiamo volato. Ad
Angra abbiamo trovato un buon ostello (più attento alla cura dei
luoghi comuni – molto beli e ben tenuti - piuttosto che delle
camere pulite ma troppo essenziali, infatti abbiamo dovuto aprire la
valigia mettendola per terra e non esiste un armadio).
Poiché siamo arrivati un po’ prima del
check-in, siamo andati a fare quattro passi e abbiamo pranzato in una
buona trattoria molto popolare dove il padrone era mondo di un
braccio.
Come capita ci si fa un film personale della
vita delle persone che si incrociano. Ho pensato potesse essere un
pescatore che avesse perso il braccio per un infortunio sul lavoro e
con i soldi della assicurazione si fosse inventato una nuova
professione. Comunque ben gestita. Io ho preso una saporita zuppa di
zucca e del pesce fritto, Antonella un dolce e un galao, un galao
pure io e acqua e abbiamo speso poco più di 7 euro.
Angra è una bella cittadina che potrebbe
essere più piacevole se non fosse soffocata dal traffico. Domani
giriamo Terceira interna. Forse avremo un’altra impressione. Ma
oggi, arrivando in questa città dall’aeroporto (è dall’altra
parte dell’isola) su una strada veloce a doppia carreggiata, non
possiamo negare di aver avuto una netta sensazione di contrasto
rispetto a Pico (che rimane la preferita –fino ad ora).
Piuttosto dobbiamo fare una riflessione sul
nostro stato di forma fisica. Abbiamo una autonomia veramente
limitata. A metà pomeriggio entriamo in riserva. Di fare lunghe
camminate non se ne parla. Ieri e l’altro ieri abbiamo fatto una
media di 11 km al giorno e siamo veramente stanchi. Anche se ci
alziamo con comodo alle 7.15 tutte le mattine, io sono qui a scrivere
queste righe alle 21.15 con il desiderio di andare a sdraiarmi. Siamo
partiti veramente troppo stanchi. Se avessimo dovuto affrontare un
viaggio più impegnativo ci saremmo trovati in difficoltà. Anche
l’organizzazione ne ha risentito. E’ mandato il tempo di stendere
un programma preciso e dettagliato come d’abitudine. Occorre
cambiare registro. (si ha l’impressione di cogliere qualche
contraddizione con quanto scritto il 25 luglio? È una impressione
giusta!)
Nessun commento:
Posta un commento