CAPITOLO 9
Giovedì 25 Luglio. Pico, Vila Holanda, tardo pomeriggio
In Italia gli amici antifiascisti avranno già mangiato la
Pasta asciutta antifascista, rigoramente in bianco come indicato dall'amico
Maurizio Ghezzi. Quì non abbiamo gli ingredienti a disposizione, dobbiamo
accontentarci di pane e formaggio. Partecipiamo idealmente al gesto simbolico
oggi, e speriamo di avere sufficiente cuore, coraggio e cervello per
partecipare e vivificare l'antifascismo ogni giorno con intelligenza e
costanza.
Sono seduto fuori dal mio bungalow a scrivere queste righe,
scaldato dal sole e allietato da una vista stupenda. Se alzo lo sguardo a pochi
metri inizia il bosco e oltre vedo
l'oceano.
I rumori antropici sono sullo sfondo, debolmente fastidiosi.
Sento più nitidi i suoni della natura, canto degli uccelli e movimenti di
animali che non vedo.
Mi sto riposando dopo una bellissima giornata (bellissima;
beh, moderatamente bella) passata tra paesaggi bucolici e drammatici in questa
bella isola, nel corso della quale mi sono anche goduto due bagni nelle
freddissime acque dell'Oceano. Mi rendo conto di essere un privilegiato. Non
che non abbia lavora duramente per concedermi questo lusso. Ma “posso”
concedermelo. Sono vivo, sono abbastanza in salute. Ho il diritto di avere un
riscontro economico relativamente congruo alla mia opera che mi consente di
godere del superfluo e di seguire la mia passione del viaggiare per diletto, il
mio wanderlust.
(le fotografie appartengono al racconto del capitolo 10, che verrà postato domani)
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