WANDERLUST.
L’OCEANO E LE ISOLE. BREVE VIAGGIO NELL’ARCIPELAGO DELLE AZZORRE.
SAO MIGUEL
CAPITOLO 4.1
Domenica 21 Luglio, ore 12.15 (locale).
Furnas. In attesa di mangiare il Cozido presso Tony's
Perbacco, basta distrarsi un attimo e
si rimane indietro tantissimo. Ma ieri sera non era possibile
mettersi a scrivere. Alle 21.30 ( 23.30 in Italia) dopo circa 40 ore
nelle quali abbiamo dormicchiato da seduti ogni tanto, trovare un
buon letto sul quale adagiare le stanche ossa è stata una tentazione
alla quale non abbiamo resistito.
Arrivati a Ponta Delgada senza
problemi, abbiamo ritirato la macchina resistendo ai tentativi di un
giovane e rampante addetto della SIXT di farci fare un upgrade (ho
dovuto distrarre Antonella che quando sente la parola “upgrade”
si illumina – dovrei usarne un'altra ma non oso- ed è pronta a
cedere a qualsiasi tentazione). Voleva offrirci una BMW X1. Ci siamo
tenuti la nostra VW UP con cambia automatico e, visto le strade
dell'isola, abbiamo fatto bene.
Ci siamo diretti subito verso la Lagoa
do Fogo e la Caldeira Velha.
Stavo dimenticando una prima
osservazione fatta sul campo. I paesi, soprattutto costieri (in
realtà quasi “solo” costieri, l'interno è campagna e pascolo,
perlopiù appare disabitato) ricordano i paesini della cintura di
Trezzo, con vie strette e case che aprono direttamente -anche senza
marciapiede- sulla strada. Non ci sono le corti, almeno non evidenti,
ma per il resto mi ricordano un po' Grezzago di qualche tempo fa o il
centro storico di Vaprio.
Le strade, quelle all'interno
dell'isola, sono delimitate da infiniti cespugli di bellissime
ortensie, enormi e coloratissimi. Addirittura nei campi e nei pascoli
sono le fila di cespugli di ortensie a dare l'idea di delimitare i
confini.
Mentre ci dirigevamo verso la Lagoa do
Fogo (credo circa mille metri di altitudine raggiungi in pochi
chilometri) avevamo la sensazione di immergerci in nuvoloni neri e
minacciosi.
Prima di salire verso il lago, abbiamo
fatto una deviazione verso il centro di Lagoa e il suo quartiere dei
pescatori per vedere appunto il porto e avere una prima immagine
delle Azzorre. Essendo sabato pomeriggio i pescatori avevano già
tirato le barche in secco ed alcuni aggiustavano le reti, altri
avevano organizzato dei barbecue che lasciavano ancora il profumo
della grigliata nell'aria. Purtroppo avevamo già mangiato il pranzo
offerto da TAP AIR (il pranzo, l'unica cosa che fa la differenza da
una low cost – fortunatamente le tratte erano relativamente brevi),
e quindi non ci siamo fermati a mangiare.
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ULTIMO SGUARDO A RIBEIRA DAS TAINHAS |
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I PAESI, LE STRADE |
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ALTRE STRADE |
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BOLO LEVEDO E GALAO |
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DA ROSA QUENTAL- FURNAS |
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FURNAS |
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DECORAZIONE CASA |
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"LEGGERO STRAPPO" CHE ANTONELLA AFFRONTA IN SCIOLTEZZA |
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ATTORNO A FURNAS |
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CAMPAGNA ATTORNO A FURNAS |
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NON SI VEDE, MA (SIAMO NEI PRESSI DELLA CALDEIRA), ESCE FUMO E ODORE DI ZOLFO DA QUEL BUCO |
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AREA PICNIC, DOVE GLI ACORENSI VENGONO A MANGIARE I COZIDO CHE HANNO COTTO NEL TERRENO BOLLENTE DELLA CALDEIRA |
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CALDEIRAS |
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