sabato 12 marzo 2016

2016 DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Cile, Brasile e Paraguay. Cap 4. note


2016 DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Cile, Brasile e Paraguay. Cap 4. note

Note a capitolo 4

Alcune foto del locale Havanna in plaza Dorrego a s. Telmo dove siamo diventati clienti quasi abituali (ci siamo tornati anche l'ultimo pomeriggio a BA per l'ultimo “cafè con leche y medialunas”.
 


La manutenzione delle strade e dei marciapiedi nelle città argentine, non solo BA, lascia un po' a desiderare.
A questa trasandatezza – forse dovuta anche a scarsità di risorse delle municipalità – si accompagna anche una certa trascuratezza nel tutelare e mantenere pulito il bene pubblico. Ne fa le spese l'arredo urbano spesso deturpato da immondizia e contenitori vuoti buttati con disinteresse nelle aiuole e ai lati delle strade. Pure ciò che di organico lasciano i cani “arreda” abitualmente i marciapiedi (tra l'altro non ho mai visto tanti cani randagi – apparentemente mansueti – come nelle città argentine). E' un comportamento che contrasta notevolmente con la cura e la pulizia che abbiamo riscontrato in quasi la totalità dei servizi igienici pubblici (abbiamo riportato a casa tutta la carta igienica che per timore – indotti dalla Lonely – avevamo portato con noi) Avesse l'Italia una tale cura dei servizi igienici pubblici!!! Insomma una contraddizione. Ma torniamo alle strade argentine. Non conosco le politiche di raccolta rifiuti in Argentina, ma ho l'impressione che la raccolta differenziata sia un risultato ancora lontano dall'essere raggiunto. A BA si vedevano, soprattutto filmati proiettati sugli schermi nelle stazioni della SUBTE, alcuni spot che invitavano a iniziare una differenziazione dei rifiuti. Al contrario, ad Ushuaia, ci diceva Francesca, essendo posta su un'isola che è anche una enclave argentina in territorio cileno -staccata dalla madrepatria - la differenziazione dei rifiuti (registro l'affermazione, non ho altri elementi) sarebbe stata troppo costosa.

Rifiuti a parte, le condizioni dei marciapiedi e delle strade non sono ottimali.

Spesso i marciapiedi sono rotti o dissestati e anche le strade, sia pure in misura minore, sono in condizioni non ottimali.

In Patagonia e all'estremo nord spesso le strade secondarie, e a volte pure quelle principali, non sono asfaltate.

In Patagonia abbiamo percorso lunghi tratti di sterrato, mentre al nord le strade sembra come piastrellate con un pavé spesso irregolare che l'onnipresente terra rossa, vuoi sotto forma di polvere con il secco, vuoi sotto forma di fango con la pioggia, colora in modo uniforme e, ai nostri occhi non abituati, suggestivo. Quando finisce il pavè è la sola terra battuta ad essere fondo stradale, con effetti particolari quando “piove”.

In alcuni casi, sia a BA che nel resto del Paese, ci è capitato di vedere ruderi di costruzioni incomplete, probabilmente fallimenti immobiliari, accanto a case dignitose e anche belle. Ricordo questi esempi in BA all'incrocio, credo, tra av. 9 de Julio ed Estados Unidos, e a Posadas vicino al nostro hotel, sulla Bolivar.

Diversa realtà è invece, per esempio, l'urbanizzazione del Barrio Orchidea a Puerto Iguazù, di cui parlerà in altra occasione, o le vere e proprie favelas che si incontrano soprattutto nei pressi del terminal Retiro a BA oppure in periferia ad Ushuaia verso Ovest (verso il Parco Nazionale).






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