mercoledì 16 marzo 2016

2016 DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Cile, Brasile e Paraguay. Cap 6 PENINSULA VALDES. note prima parte

2016 DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Cile, Brasile e Paraguay.
Cap 6 PENINSULA VALDES. note prima parte

L'escursione nella Peninsula Valdes è stato il nostro esordio nella “natura” dell'Argentina., il nostro primo impatto con una flora e una fauna affatto nuova (e stupefacente, e sorprendente) per noi. Già al Centro di Interpretazione, quando siamo saliti sulla torre di osservazione, guardare la strada sterrata che si perdeva all'orizzonte, individuata alla fine dai pali in legno che reggono in fili della corrente disposti sul limite destro, perdersi in questo paesaggio aspro, duro, battuto dal vento, è stata una scarica di adrenalina, la sensazione di entrare in un ambiente al quale non eravamo abituati. Lungo il percorso verso Punta Norte, correndo tra i terreni delle estancias recitati, superando greggi di pecore, potevamo vedere piccoli gruppi di guanachi, osservare il nido di condor, cogliere, sia pure a fatica, l'immagine di marà seminascoste tra gli arbusti, e alla fine anche vedere nandù di Darwin allontanarsi di corsa. L'autista ha dimostrato di avere occhio allenato, riuscendo a fermarsi in tempo, quando coglieva queste presenze, quanto mai esotiche per i nostri occhi, consentendoci di stupirci, estasiarci e fotografare.

Giunti a Punta Norte, nel parcheggio dove iniziava il sentiero che ci avrebbe portato a vedere i leoni marini, un buffo e, poverino, alquanto spaventato armadillo ha preso, per una decina di minuti, il ruolo della star e ora sarà immortalato nelle schede di memoria di decine di macchine fotografiche e smartphone.

Finalmente giungiamo sulla costa che si stende infinita ai piedi della bassa collina dove è limitato il nostro sentiero.

E' periodo di bassa marea, oltre la spiaggia le rocce emerse brillano di un verde intenso regalato loro dalle alghe che le coprono. Ben separati tra loro numerosi harem di leoni marini si godono pigramente i raggi del sole mentre, al sicuro dalle orche, i piccoli sguazzano nelle pozze di mare ritagliate tra le rocce.

Ogni tanto il maschio urla per tenere a bada le sue femmine.

Qualche esemplare adulto che si è allontanato dal branco torna “di corsa”, schiantandosi al suolo ogni 5 metri stroncato dalla fatica.

Al nostro sguardo urbano lo spettacolo appare straordinario. Siamo sufficientemente vicini per potercelo godere tutto. Guardiamo, commentiamo, fotografiamo. Torniamo un po' bambini e liberamente ci stupiamo. Cominciamo la condizione che maggiormente ci accompagnerà in questa straordinaria



guanachi




aguila mora

mara

armadillo


bigua




choique














Nessun commento:

Posta un commento