2016 DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Cile, Brasile e Paraguay. Cap 4.
note, terza parteNote al capitolo 4
Non è stato immediato e facile per noi orientarci, al primo impatto, con il terminal bus di Retiro.
Il bus di linea a lunga percorrenza, conosciuto per motivi professionali, è ancora una realtà poco comune, per quanto in espansione, in Italia.
Per le lunghe tratte abbiamo, nel nostro immaginario, la stazione ferroviaria. Retiro è una stazione (per dimensione, per confusione, per numero di persone) ma dedicata ai bus.
Non aiuta, nell'approccio, la localizzazione nella città di Retiro, vicina al porto, raggiunta quindi passando su strade circondate da container ed enormi camion di movimentazione o pronti a partire per lunghi itinerari. Ancor di meno aiutano le precarie abitazioni delle persone che sopravvivono attorno a questi due enormi snodi di traffico ( e molte di queste persone sembrano completamente homeless- osservazione cinica ed ogistica la mia, ma ammetto che un minimo di preoccupazione è immediatamente salita).
All'interno dl terminal (per dare un'idea , ci sono 70 stalli di arrivo e partenza uno infila all'altro- immaginate le dimensioni!). Tutti all'interno sembravano benissimo sapere dove andare. Salvo noi due, carichi di valigie e zaini.
L'interno non è sporco, ma ha assunto quell'aspetto vissuto che tipicamente hanno tutti questi posti di transito terrestre. Ci chiedevamo come sarebbe stato il bus e il viaggio (considerato che ci aspettavano 19 ore). Quello che dalla Lonely sembrava fascinoso e avventuroso, più nei pressi appariva dubbioso e la domanda, sempre rimandata nello stomaco, " ma avrò fatto una sciocchezza?" era costante.
Io poi in questi momenti mi faccio prendere dall'ansia. Fondamentalmente sono uno da gruppo UTET, perchè mai mi ostino a voler essere un "fai date"? Ma so che non ci rinuncerò mai.
Come sempre eravamo in leggero anticipo, circa 90 minuti. O l'ansia ottundeva una condizione mentale già pregiudicata oppure le indicazioni all'interno della stazione non erano chiarissime. Ogni tanto si aprivano delle sale di attesa già piene di persone e valigie, ma di Andesmar nemmeno l'ombra. per tutta la stazione si aprivano in centro blocchi di negozi e di uffici delle ditte di Autobus. Alla fine abbiamo trovato l'ufficio della Andesmar. I nostri nomi erano sull'elenco!.
Lo stallo di partenza probabilmente viene deciso "just in time" dalla centrale di controllo, per cui ci è stato indicato un range di stalli e quello preciso sarebbe apparso sui numerosi tabelloni un po' prima della partenza.
Ci siamo seduti su poltroncine direttamente sul corridoio e abbiamo passato il tempo guardando le centinaia di persone che si muovevano in partenza e in arrivo.
Ogni tanto, raramente, una quarantina di volte in un'ora, mi alzavo per verificare l'esistenza e lo stallo di partenza della nostra corsa.
E giunto il nostro momento: sorpresa: il bus c'era, e c'erano anche i nostri posti!!!
In coda: alcune foto del famoso centro commerciale GALERIA PACIFICO e del Centro Culturale Borges (nello stesso complesso, ai piani alti)
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