venerdì 1 aprile 2016

2016. DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Chile, Brasile e Paraguay. Cap. 12. IL PERITO MORENO

2016. DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Chile, Brasile e Paraguay. Cap. 12. IL PERITO MORENO

24 febbraio 2016- El Calafate. Al rientro dal Perito Moreno.


Mi accorgo che questo diario non segue un filo logico e mi rendo anche conto che sto perdendo pezzi che difficilmente riuscirò a recuperare. la crisi provocata dal mancato sbarco a Cabo de Hornos è stata pesante e per qualche giorno mi ha tolto la voglia di scrivere queste note. Non dico di aver superato il problema, però in qualche modo sto riacquistando il senso del viaggio.

Non ho raccontato della escursione con disimbarco nel bosco di Baia Wulaia.

Non ho parlato del bel B&B Galeazzi-Basily di Usuhaia, gestito da Alessandro e Francesca. Non ho parlato della splendida mattinata con Ilse e Norberto Colombo, i genitori di Claudio, originario, Norberto, di Trezzo. E non ho parlato della escursione, con un mini trekking, sul Perito Moreno.

Parto da una diversa considerazione. Come forse ho già scritto, le strade delle città argentine si incrociano, preferibilmente, ad angolo retto, come un accampamento romano. ( nota: nel diario per l'ennesima volta parlo dei "quadros"... per rispetto del lettore sorvolo) Ho fatto una osservazione sia ad Ushuaia che ad El Calafate. Le strade si incrociano senza che una sia subordinata all'altra. I cartelli di STOP e DARE LA PRECEDENZA non esistono. Non ne vedo. Cercherò di informarmi e chiederò lumi, ma ho la forte impressione che viga assolutamente la regola basilare della precedenza a destra. Senza cartelli e senza, viene da ridere detto da un trezzese, senza rotonde!

Tornando al viaggio, all'arretrato. Vorrei partire dall'esperienza di oggi: il Perito Moreno.

Scrivo nella sala comune del nostro Hostel Patagonico Shilling. Un buon hostel, con qualche carenza nei dettagli ma in grado di fornire una buona prima colazione con personale disponibile e simpatico (sembra essere una caratteristica degli argentini, offrirti prima della soluzione del problema un sorriso caldo e sincero che lascia una buona sensazione anche se magari la soluzione non è stato possibile trovarla).

Continuo a scrivere ma sono nella speranzosa attesa di Antonella, che si convinca che andare a mangiare prima delle 20.00 non sia troppo da milanesi in vacanza.

Mi è venuta una gran fame e ho davanti agli occhi l'immagine della bistecca con patate che ho visto ieri sera dalla finestra di un ristorante che speriamo di ritrovare.

Torniamo a noi (ma tra un po' vado in camera a reclamare!) Una levata all'alba che si è accompagnata ad una ricca prima colazione. Abbiamo preso i sandwiches conservati il giorno prima alla catena l'Anonima (come ad Ushuaia – stiamo pensando di fare anche la raccolta a punti visto che ci siamo.) e poi alle 7.05 siamo davanti alla agenzia Hielo y Aventura presso la quale abbiamo prenotato il minitrekking. L'appuntamento era previsto per le 7.20 con partenza alle 7.30 ma in Argentina gli orari prevedono sempre un margine di tolleranza.

Finalmente siamo al ristorante. Ho calmato i morsi della fame con un po' di pane accompagnato dalla crema che ti portano sempre come antipasto. Ora aspettiamo il Lomo e la Bife sulla cui cottura abbiamo messo a dura prova la pazienza della cortese cameriera. Qui ti chiedono se deve essere appena scottata, a punto- intermedia – o cocito (ovvero molto cotta)
...
Dunque, partiamo con il bus di HyA che fa il giro degli alberghi per raccogliere i gitanti e poi di dirige verso il Parco dei Ghiacciai. El Calafate sorge sulle sponde del lago Argentino (in realtà la città si sviluppa relativamente lontano dal lago) e in mezzo al nulla.

Sullo sfondo la Cordigliera delle Ande, tra essa e la città la steppa. Non so se ha un nome particolare questa pianura mossa, coperta di arbusti, di colore rossastro, sulla quale pascolano molte pecore e piccole mandrie di mucche.

Il paesaggio, nella sua nuda rudezza, è splendido.










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