Martedì 1 Marzo, Posadas. Hotel HA Urbano. A bordo della piscina.
(continua)
A proposito, questa mattina scrivevo di Encarnacion, della parte più vicina alla frontiera.
Desolante dal punto di vista umano (dell'umano europeo benestante che non incertezza di come tirare sera e che forse certi termini dovrebbe tenerseli per se).
Diversa dalla frontiera è invece il terminal dei bus di Encarnacion. Il terminal è un grande, vivace, confuso ma emozionante mercato di venditori di cibo, bevande, oggetti i più disparati, soldi (ho cambiato anch'io così indirizzato da un vecchio che sembrava il “direttore” informale della stazione che in attimo, appena individuati, ci ha chiesto di cosa avessimo bisogno e ci ha indirizzato ai posti giusti). Sul bus, in attesa di partire, sono saliti almeno 10 venditori, una signora con appetitosissimi panini, uno con macedonie coloratissimi e invitanti – avevamo appena fatto una pantagruelica colazione in hotel, peccato, e comunque Antonella mi avrebbe impedito qualunque assaggio.
Mi spiace che il bus sia partito subito, sarebbe stato bello girare un po' per la stazione. Quando siamo tornati nel tardo pomeriggio, tutto il mercato era finito, regnava una sonnolenta tranquillità.
(continua)
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| QUESTA E' FORSE FUORI LUOGO, MA QUESTO BEN CASCO DI BANANE (MAI VISTO PRIMA UN CASCO DI BANANE ANCORA "SULL'ALBERO", LO ABBIAMO VISTO IN PARAGUAY |
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