domenica 10 aprile 2016

2016. DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Chile, Brasile e Paraguay. Cap. 14.1 IGUAZU' avvicinamento

2016. DIARIO DI VIAGGIO IN ARGENTINA con Chile, Brasile e Paraguay. Cap. 14.1 IGUAZU' avvicinamento
venerdì 26 Febbraio. Puerto Iguazù. Misiones


Mi spiace German, caro ragazzo cileno, ma dovrai attendere. Ma non temere. Credo che non ti dimenticherò mai. Abbi solo pazienza.
Il fatto è che oggi siamo arrivati ad Iguazù. E ne siamo stati travolti!

Dovrei riprendere il discorso da El Calafate ma non posso permettermelo ora. Sono stanchissimo e vorrei parlare di Iguazù (della prima parte che abbiamo visitato oggi).
Sono stanchissimo perché questa notte abbiamo dormito non molto più di tre ore sdraiati per terra all'Aeroparque di B.A. Causa "casini" fatti dal A:A: (che però si è dimostrata una buona compagnia salvo avere il braccino corto nella offerta di snack a bordo) siamo partiti alla sera da El Calafate.
Per arrivare alle 22.00 circa a BA. IL volo per Iguazù partiva alle 5.45 della mattina dopo (di questa mattina) così non abbiamo potuto far altro che cercare un angolo riparato dell'Aeroparque, usare i giacconi come materassi, gli indumenti pesanti come cuscini e con le gambe sulle valigie le borse agganciate alle braccia, dormire qualche ora. Attorno alle 3 ci siamo svegliati, fatto il check in e infine imbarcati.
Siamo passati in un giorno dalla arida Patagonia alla foresta subtropicale di Iguazù. Una città rossa, non nel senso politico, ma visuale. Tutto sembra macchiato e dominato dal colore della terra ( e delle strade -parecchie non asfaltate- e delle case)

Iguazù ha un suo fascino che sta nell'essere precaria, apparentemente costruita un po' a caso, sia come piano regolatore, sia come finiture (o finitezza) delle case stesse.
In effetti non appare essere molto argentina, perlomeno come abbiamo conosciuto le altre città argentine. Mi sto ancora dilungando e sto tergiversando. Sono un po' prolisso. Devo affrontare il tema "le cascate del parco Iguazù- lato brasiliano, quello visto oggi.
Ma come si descrive una visione così immensa a stupefacente? Forse, se come me non si è dotati del vocabolario e della vena creativa/descrittiva necessaria, sarebbe bene limitarsi a quei due aggettivi e chiederla lì.
Invece insistiamo, con il nostro italiano povero nelle parole e arido nella capacità di rendere con esse le immagini.

Preso il bus che dal nostro Barrio -chiamato misteriosamente Orchidea (nota mentre sto dattilografando: da questa prima perplessità passeremo all'apprezzamento e alla profonda simpatia per "il nostro" Barrio) e in realtà un quartiere di strade sterrate e rotte, costruzioni già diroccate da nuove o diroccate per mancata manutenzione affiancate ad altre pretenziose, anche quando il completamento aspetta tempi migliori, galli e galline in giro per le vie, "supermercati" contenuti in una unica stanza-
Insomma, preso il bus urbano - costo 70 pesos (50 centesimi) - nota: tutti in argentina pagano il bus anche senza controllori, fino ad ora non ne ho visto uno- e dal terminal il bus che ci porta direttamente in Brasile (speravo di avere il timbro brasiliano sul passaporto, ma è andata male) all'ingresso, e infine, dopo aver pagato con carta di credito l'equivalente di 13 euro a testa, preso il terzo bus (interno al parco, doppio, senza vetri laterali ) siamo finalmente scesi all'inizio del percorso pedonale. (continua)

dall'aereo si comincia a vedere il "fumo" delle cascate


il barrio Orchidea



Puerto Iguazù






al Terminal

l'ingresso al parco in Brasile



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